Serve «investire sulla comunicazione e promozione interna ed esterna della nostra bellezza turistico-culturale», oltre che una strategica «declinazione cinematografica e quindi cine-turistica di una diversa valorizzazione di questo considerevole patrimonio identitario e distintivo condiviso con tutti gli altri territori della Calabria Straordinaria, quella appunto non ordinaria, inedita e inesplorata». È quanto ha dichiarato Anton Giulio Grande, commissario della Calabria Film Commission in visita a Corigliano Rossano.
Ad accompagnarlo in visita per i corsi e tra i celebri, numerosi palazzi gentilizi della Città d’Arte sono stati Lenin Montesanto, Program Manager della Cabina di Regia regionale sui Mid e Nicola Cherubini, il cui omonimo Palazzo nel cuore del Centro Storico di Rossano, nella rete delle dimore storiche italiane (ADSI), è diventato negli ultimi anni una delle espressioni più ricercate dal turismo internazionale di lusso.
Dal Codex Purpureus Rossanensis, il più antico manoscritto onciale greco (del V – VII secolo) sulla vita di Cristo, l’unico ad essere musealizzato ed al cui interno sono presenti la più antica rappresentazione de L’Ultima Cena, più attendibile di quella ben più famosa di Leonardo da Vinci, il più antico notturno della storia dell’arte cristiana, il più antico ciclo di miniature sulla vita di Cristo rimasto in un manoscritto greco, la più antiche rappresentazioni di un’aula di tribunale e la più antica rappresentazione dei Quattro Evangelisti; a San Nilo, ultimo santo prima dello Scisma tra Oriente ed Occidente; da Giovanbattista Palatino, il calligrafo più celebre del Rinascimento, autore del manuale di scrittura più stampato della storia al quale è dedicato uno dei caratteri più usati al mondo, il Palatino appunto; da Papa Urbano VII protagonista del pontificato più breve della storia della Chiesa a l’Abbazia di Santa Maria del Patire, lo scriptorium più importante e ricco del periodo normanno. Sono le icone dell’importante patrimonio storico, culturale e architettonico di Corigliano Rossano che hanno tutto il potenziale non solo dal punto di vista culturale e artistico, ma anche per quello di marketing territoriale.
Nel corso del suo tour, che nel pomeriggio ha toccato anche il Castello Federiciano di Roseto Capo Spulico (anch’esso un MID) , il presidente Grande ha avuto modo di incontrare, visitando la prestigiosa sede del Vescovado di Rossano-Cariati e la Cattedrale dell’Achiropita, anche l’Arcivescovo Monsignor Maurizio Aloise, esprimendo grande apprezzamento per la qualità artistica in generale e per l’eleganza dei restauri dell’Episcopio e del Museo Diocesano che hanno letteralmente catturato ed affascinato il titolare della Calabria Film Commission.
Parole di gratitudine per la professionalità dimostrata Grande ha avuto anche per Don Domenico Simari che lo ha accompagnato per le sale dell’Episcopio e per lo staff della cooperativa che gestisce il Museo del Codex, complimentandosi con il direttore ed il vice direttore della struttura, Don Pino Straface e Cecilia Perri.
«Serve – ha scandito Lenin Montesanto, apprezzando la grande sensibilità dimostrata dal Presidente Grande – una rottura epistemologica, sana e sexy direbbe Giorgio Armani nella rilettura turistica di destinazioni che seppur facilmente situabili sulle mappe geografiche non lo sono altrettanto su quelle delle più recondite motivazioni al viaggio del turista internazionale ed alla scoperta di se stessi attraverso i territori ospitanti».
«È del resto esattamente questo l’imbocco alchemico e vincente intrapreso con orgoglio e con audacia dalla Regione Calabria col progetto Calabria Straordinaria di cui i MID sono il cuore e che disegnano come mai è stato fatto prima un autentico scrigno di lusso per una nuova epica del Grand Tour in chiave post moderna. È, questa – ha concluso Montesanto con le parole del Presidente della Regione Roberto Occhiuto – quella Calabria che l’Italia, l’Europa e il mondo ancora non si aspettano». (rcs)