di ARISTIDE BAVA – Il dramma della Shoah è stato al centro di alcuni significativi incontri organizzati dai Lions Club di Locri, Siderno e RoccelLa. In particolare a Gerace sotto il tema Per non dimenticare si è svolto un significativo convegno sulla Shoah organizzato dai tre clubs in collaborazione con l’ Istituto comprensivo “Cinque Martiri” di Gerace.
All’iniziativa, che ha avuto il patrocinio del Comune, hanno preso parte attiva gli allievi della scuola che, coordinati dalla docente Barbara Franco, hanno suonato, ad inizio del convegno, l’Inno nazionale e il “silenzio” . Un applaudito intermezzo musicale ha fatto anche da cornice alla manifestazione grazie alla esibizione dei docenti ad indirizzo musicale dell’ Istituto Comprensivo Simona Strati (pianoforte) Fabio Andrianò (Clarinetto), Cosimo Ascioti (tromba) e Ferdinando Pedullà (Percussioni).
L’incontro tenutosi ieri mattina presso la Chiesa del complesso Monumentale di San Francesco è iniziato con un breve intervento del docente Cosimo Ascioti che ha messo a fuoco l’importanza del convegno finalizzato a far conoscere agli studenti gli orrori della Shoah appunto “per non dimenticare”.
Poi è stato il prof. Ferdinando Pedullà, nella sua qualità di vicepreside a portare il saluto della Scuola a nome del Dirigente scolastico Francesco Sacco. Sono, quindi intervenuti Vincenzo Mollica per il Lions Club di Siderno e Domenico Leonardo per il Lions Club di Roccella che nel rivolgere il loro indirizzo di saluto hanno anche parlato delle attività e degli scopi dell’ associazione Lions. Quindi è stato il vicesindaco Rudi Lizzi, che è anche consigliere della Città Metropolitana, a soffermarsi brevemente sulle atrocità dei campi di concentramento nazisti per mettere a fuoco una passato che certamente non si può dimenticare.
Successivamente è intervenuto Armando Alessi, presidente Lions della zona 25 che ha rimarcato gli orrori della Shoah. Poi è stato Giuseppe Ventra presidente della Circoscrizione Lions e figlio del deportato Rocco, sopravvissuto dopo essere stato rinchiuso nel campo di concentramento di Mauthausen che ha portato all’attenzione dell’uditorio la sua personale testimonianza sulla base dei racconti del padre che ha fissato la sua deportazione e la sua storia in un libro dato alle stampe molti anni dopo il suo ritorno a casa.
Una relazione – quella di Giuseppe Ventra – non priva di impatto emotivo che è servita a mettere a fuoco gli orrori della Shoah e accompagnata anche dalla necessità, espressa ai giovani, di combattere per scongiurare il pericolo di un ritorno del razzismo.
Ventra ha suscitato notevole attenzione parlando senza remore del tormento del padre Rocco, sopravvissuto allo stermino. Ha anche precisato che per lungo tempo il padre ha voluto evitare di parlare del suo periodo di prigionia quasi a voler cancellare dalla sua mente l’atrocità dei ricordi. Un silenzio che, poi, sulla spinta dei figli Giacoma e, appunto Giuseppe, è stato rotto sino ad affidare alle pagine di un libro, dal titolo Un Calabrese a Mathausen, i suoi ricordi. Ricordi che ora sono affidati ai giovani per aiutarli a conoscere le atrocità della sua prigionia e impedire il ripetersi di eventi così drammatici.
Altro incontro si è svolto presso la sede del Lions Club di Locri, in Piazza stazione. Questa volta la Shoah è stata “narrata” al femminile e nel corso del convegno organizzato dai Clubs Lions di Locri, Roccella e Siderno è stato messo in risalto proprio il ruolo delle donne spesso soggette – è stato precisato – ad una persecuzione eccezionalmente brutale da parte del Regime Nazista. Sono state Maria Luisa Muscoli e Beatrice Toniolo a mettere a fuoco la delicata tematica ricordando anche che i Nazisti crearono il più grande campo di concentramento esclusivamente femminile, quello di Ravensbrück, dove più di 100.000 donne furono incarcerate, tra la sua apertura e il momento in cui le truppe sovietiche lo liberarono, nel 1945.
Le donne ebree in stato di gravidanza e le madri di bambini piccoli venivano deportate nei campi di sterminio, dove erano inserite quasi sempre nei gruppi destinati a morire subito nelle camere a gas. E’ stato anche evidenziato, dalle due relatrici, che le donne ebbero anche un ruolo importante in numerose operazioni della Resistenza, specialmente quelle appartenenti ai movimenti giovanili. tema del convegno era appunto “ Il ruolo della donna nella Shoah”.
Dopo i saluti dei presidenti Vincenzo Mollica e Lorenzo Maesano e le incisive relazioni di Maria Luisa Muscoli e Beatrice Toniolo è intervenuto in maniera molto approfondita il presidente di circoscrizione Giuseppe figlio, del deportato Rocco, scampato alla morte dopo una lunga prigionia nel campo di sterminio di Mathausen. L’incontro è stato ben presentato dalla cerimoniera del Club di Locri Giulia Arcuri che ha anche declamato una poesia di Primo Levi sulla delicata tematica.
L’incontro è stato anche arricchito dagli interventi del presidente della zona lions 25 Armando Alessi, dall’ officer Pino Naim e da Ida Gemelli presidente della Fidapa di Roccella. Erano presenti numerosi rappresentanti di altre associazioni e alcuni esponenti della cultura locale. (ab)