Il consigliere regionale del Pd, Franco Iacucci, ha espresso il suo disappunto per l’evento di presentazione della della concessione in comodato d’uso gratuito delle gigantografie raffiguranti la storia della Vara e le pratiche devozionali a Maria della Consolazione, a cui non sono stati invitati «gli attori che hanno reso possibile il restauro della Vara e l’ospitalità gratuita nei locali di palazzo Campanella».
Uno «sgarbo istituzionale da parte del centrodestra alla guida della Regione e del Consiglio regionale», per Iacucci, spiegando come «neanche come presidente di minoranza ho ricevuto un formale invito per prendere parte all’iniziativa che, a quanto pare, sarebbe stata organizzata da soggetti del tutto esterni al Consiglio e che ha registrato parecchie assenze tra i rappresentanti di Comune e Città Metropolitana, oltre che degli esponenti dei centrosinistra della deputazione reggina».
«Né può essere taciuto – ha evidenziato – che nessun riferimento è stato fatto al lavoro svolto dall’ex presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, oggi senatore, che fu all’epoca colui che rese possibile il restauro della Vara rendendo il Consiglio regionale della Calabria protagonista anche con la sala dei lavori fruibile al pubblico con stand e iconografiche relative sia alla storia della Patrona di Reggio Calabria che ai lavori in atto».
«La corsa ad accaparrarsi meriti e primogeniture non ci interessa e il lavoro che svolgiamo da sempre – ha detto ancora Iacucci – è sempre ed esclusivamente volto all’interesse della Comunità. Non possiamo però non esprimere disappunto per la gestione sempre di parte e ad excludendum del centrodestra anche davanti a vicende e questioni che non dovrebbero avere nessun colore politico. Del resto anche la gestione delle Commissioni, delle sedute di Consiglio e delle prerogative dei gruppi consiliari e degli stessi consiglieri regionali sono contrassegnati dall’assenza di qualsiasi garbo istituzionale e di rispetto dei diritti della minoranza».
«Spero davvero che questa sia l’ultima occasione – ha concluso – in cui siamo costretti ad esprimere il nostro vivo rammarico per questo tipo di atteggiamento e che il presidente Filippo Mancuso colga l’occasione per avviare una fase diversa, diventando davvero organo terzo e di garanzia». (rrc)