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Il commissario Errigo: Istituire discariche di interesse nazionale a gestione pubblica in ogni area Sin

Il commissario Errigo: Istituire discariche di interesse nazionale a gestione pubblica in ogni area Sin

«Continuo a sostenere la necessità e l’urgenza di progettare ed istituire, per ogni Sin regionale, un impianto di conferimento e trattamento, a gestione pubblica e con eventuale partecipazione nella fase realizzativa di capitali privati, esclusivamente dedicato alle tipologie di residui industriali prodotti e presenti all’interno dei Siti contaminati di Interesse Nazionale». È la proposta rilanciata dal commissario straordinario per la bonifica del Sin di Crotone, Emilio Errigo, nel corso del Remtech di Ferrara durante la sessione La gestione delle emergenze climatiche e ambientali: le esperienze con i Commissari di governo”.

L’evento, curato da Sogesid S.p.A., ha visto la partecipazione tra gli altri, del Gen. Giuseppe Vadalà, Commissario Unico per la bonifica delle discariche e dei siti inquinati, del Prof. Fabio Fatuzzo, Commissario Straordinario Unico per la depurazione e del Gen. C.A. Francesco Paolo Figliuolo, Commissario Straordinario di Governo alla ricostruzione dei territori colpiti dall’alluvione verificatasi in Emilia-Romagna, Toscana e Marche.

Il Commissario Errigo, nel suo coinvolgente intervento, si è soffermato molto sulla situazione attuale e futura delle aree contaminate a terra e a mare nella città di Crotone, auspicando possibili e necessarie soluzioni condivise con gli enti territoriali (Regione, Provincia, Comune) che siano allo stesso tempo, attuabili nel più breve tempo possibile e utili a superare la situazione sanitaria e ambientale a cui sono sottoposti da troppo tempo i cittadini.

La storica città portuale e archeologica di Crotone non può e non deve essere l’unica realtà nazionale individuata per la messa in sicurezza permanente dei rifiuti pericolosi, solo perché è presente l’unico impianto esistente in Italia, autorizzato a ricevere dei residui industriali (rifiuti speciali pericolosi) per la salute.

«Crotone, è stata privata dalla necessaria attenzione istituzionale per troppo tempo – ha rilevato il generale Errigo – per troppi anni la città, la provincia e tutta la Calabria sono state usate come luogo dove far convergere residui e scarti industriali di ogni parte d’Italia come dimostrano le indagini delle Commissioni d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e i rapporti Ecomafia di Legambiente. È ora di dire basta, di interrompere questo corto circuito; Crotone e la Calabria hanno già pagato anche troppo. È necessario e corretto, cosi come affermato dalla Regione Calabria, dalla Provincia e dal Comune, un cambio di rotta per fermare questo traffico spesso legato a interessi della criminalità economico ambientale».

La bonifica di Crotone deve essere portata a completamento al più presto, accogliendo le prescrizioni contenute del Decreto Ministeriale del 1 Agosto 2024, dopo aver ricevuto le risposte definitive allo scouting richiesto ad Eni Rewind dal Mase e quello richiesto da questa Struttura commissariale all’Arma dei Carabinieri sulla disponibilità di impianti di conferimento e trattamento sul territorio nazionale e in territorio estero, “eventualmente anche interessando, organismi di informazione e sicurezza nazionale e organi collaterali esteri”.

Solo se tale ricerca darà esito negativo, in extrema ratio e limitatamente ai residui pericolosi con Tenorm senza amianto e rifiuti pericolosi con Tenorm e amianto, (pari al meno del 20% del totale), si renderà necessario il trasporto in sicurezza e il successivo controllo (da parte delle autorità preposte) presso impianti di conferimento e trattamento attualmente in grado di ricevere quelle tipologie di residui.

«Solo con la messa in sicurezza permanente dei residui dei processi di produzioni industriali storici di Crotone – ha concluso –, ovunque si trovino e ovunque si scopriranno essere stati abbancati colposamente, si potrà rendere giustizia a Crotone, città martire dei disastri ambientali». (rrm)