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Funerali di Nino Candido

Il commosso saluto di Reggio a Nino, il vigile del fuoco morto ad Alessandria

Un lungo, commosso, applauso ha dato l’ultimo saluto di Reggio, sua città Natale, al vigile del fuoco Nino Candido, rimasto ucciso con altri due colleghi ad Alessandria, vittima di un assurdo disegno criminale del proprietario di una cascina fatta esplodere per frodare l’assicurazione. Il giovane Nino lascia con la sua scomparsa nello sconforto la giovane moglie Elena e i genitori (Angelo, il padre è anche lui vigile del fuoco, in servizio all’Aeroporto dello Stretto), ma la sua infelice fine ha commosso e addolorato l’intera cittadinanza.

Al Duomo ai funerali officiati dall’arcivescovo metropolita di Reggio e Bova Giuseppe Fiorini Morosini, alla presenza del prefetto Massimo Mariani e delle massime autorità cittadine, tra cui il presidente del Consiglio regionale Nicola irto e il sindaco Giuseppe Falcomatà, ha partecipato una grandissima folla che ha voluto far sentire ai familiari della giovane vittima del dovere tutta la vicinanza della città.

«Il dolore per questa morte – ha fatto notare nell’omelia l’arcivescovo – è incolmabile, come il dolore per ogni morte; ma tanto più incolmabile questo perché assurdo, provocato dall’odio cieco di chi si pone al di fuori dalle regole del vivere umano e civile e, ahimè, forse anche religioso. È la logica della delinquenza e di ogni atto delinquenziale che non si ferma dinanzi ad alcun valore, avendo posto al vertice ti tutto l’idolatria dell’io, la sete del guadagno e la soluzione dei propri problemi. E non cambia questa logica, se la mano assassina, dice, che non voleva questo massacro». (rrc)