Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ha ribadito la necessità di «accertare al più presto e senza margini di errore se i controlli di sicurezza all’aeroporto internazionale di Lamezia Terme rispondano agli standard richiesti o se vi siano (o vi siano state) falle nel sistema».
Per questo ha presentato «un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, per sapere: «quali iniziative la Regione Calabria, in qualità di socio di maggioranza della Sacal attraverso la controllata Fincalabra, intenda assumere per verificare la veridicità delle informazioni diffuse riguardo alla presunta falla nei sistemi di sicurezza dell’aeroporto di Lamezia Terme; se la Regione intenda promuovere un’indagine interna o richiedere una relazione dettagliata alla Sacal sull’accaduto, al fine di garantire che le operazioni di sicurezza siano condotte in modo rigoroso e trasparente; se la Regione Calabria ritiene necessario convocare un tavolo di confronto con gli organismi di controllo competenti e la Sacal per discutere delle eventuali criticità emerse e delle possibili azioni correttive da adottare; quali azioni la Regione Calabria intende intraprendere per prevenire, in futuro, la fuga di notizie sui test di sicurezza condotti negli aeroporti calabresi».
«Le notizie che emergono dalla stampa in questi giorni, descrivono un quadro inquietante rispetto alla permeabilità dei controlli dell’area imbarchi del principale scalo calabrese, dove, nei giorni scorsi, un test effettuato da un agente infiltrato avrebbe evidenziato gravi carenze», ha detto Lo Schiavo, ricordando, in premessa, che Sacal Spa, società di gestione degli aeroporti calabresi, è controllata dalla Regione attraverso Fincalabra Spa, che ne detiene il 51,96 per cento delle azioni; che l’attuale amministratore unico della Sacal è stato designato nel maggio 2022 dal presidente della Regione attraverso il rappresentante Fincalabra nell’assemblea della Sacal; che eventuali falle nei sistemi di sicurezza potrebbero avere gravi conseguenze non solo sulla sicurezza nazionale, ma anche sull’immagine e sulla credibilità dell’aeroporto di Lamezia Terme e della Sacal stessa; che la Regione Calabria, in qualità di socio di maggioranza della Sacal, ha il dovere di garantire la massima trasparenza e il rigoroso rispetto degli standard di sicurezza; che il Piano di sicurezza aeroportuale dell’aeroporto di Lamezia Terme, redatto dalla Sacal, è riservato per ragioni di sicurezza, quindi non è dato sapere come e quando si effettuano i test di sicurezza, ragion per cui la diffusione della notizia relativa al test tenutosi il 13 agosto costituisce un’anomalia nel sistema di sicurezza dell’aeroporto». (rcz)