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Il cosentino Beniamino Quintieri nuovo presidente dell'Istituto Credito Sportivo

Il cosentino Beniamino Quintieri nuovo presidente dell’Istituto Credito Sportivo

di PINO NANO – La Calabria deve andarne davvero fiera, e soprattutto la città e la gente di Cosenza per via di questo manager di Stato che dovunque sia stato mandato, nel mondo, a svolgere ruoli apicali e di grande prestigio, non ha fatto altro che raccontare delle sue origini calabresi e della sua casa che è ancora aperta nel cuore del centro storico di Cosenza, rampollo di una delle famiglie borghesi più illustri della città. 

Figlio amatissimo di casa Quintieri, suo padre tra i padri fondatori della medicina oculistica calabrese, forse avrebbe sperato di vederlo da grande con il camice bianco per il resto della sua vita, ma il giovane “filosofo” e “poeta” di casa-Quintieri alla fine ha preferito invece conoscere altre dimensioni e viaggiare per il mondo. 

Il 2 giugno 2005 il Presidente della Repubblica gli conferisce la massima Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce proprio per i suoi altissimi meriti professionali e istituzionali. In altri tempi avremmo scritto di lui “un grand commis”. 

Luigi Tivelli, scrittore politologo e intellettuale che conosce i palazzi del potere come nessun altro in Italia, ce ne parla come di un genio dell’economia internazionale, al pari dei grandi economisti americani, uno dei “civil servant” più affidabili della storia della Repubblica,.

Ora il ministro dello Sport lo ha chiamato ai vertici dell’Istituto del Credito Sportivo Italiano. 

Parliamo della grande Banca di promozione e sviluppo dello Sport e della Cultura con il mandato istituzionale di favorire la crescita del Paese secondo i principi di sostenibilità, responsabilità sociale ed equità intergenerazionale. Parliamo di una realtà finanziaria leader nel finanziamento di impiantistica sportiva grazie all’esperienza consolidata in oltre sessant’anni di attività, contribuendo alla realizzazione e riqualificazione di più di 42.000 strutture in Italia, e parliamo di un ente promotore di finanza generativa per il settore culturale con un supporto finalizzato a valorizzare il patrimonio storico-artistico italiano e a sostenere gli investimenti dell’industria audiovisiva nazionale.

Pensate che dal 2014 l’Istituto del Credito Sportivo è attivo anche nel settore culturale, con finanziamenti a sostegno degli investimenti dell’industria audiovisiva e degli interventi di tutela, valorizzazione, restauro e digitalizzazione del patrimonio storico-artistico nazionale. Insomma, un vettore di finanza sostenibile e di finanza d’impatto, al fine di promuovere, in una prospettiva di medio-lungo periodo, progetti e politiche di investimento capaci di massimizzare le ricadute economiche, sociali e ambientali, a beneficio delle comunità locali secondo un principio di equità intra e intergenerazionale.

Sarà questo il nuovo mondo di Beniamino Quintieri, la cui storia privata coincide esattamente con la sua storia pubblica.

Nato a Cosenza nel 1952, Beniamino Quintieri ha infatti studiato prima presso l’Università La Sapienza di Roma, poi alla London School of Economics e l’University College di Londra. Professore Ordinario di Economia internazionale ha insegnato nelle Facoltà di Economia dell’Università Luiss di Roma, dell’Università degli Studi degli Abruzzi “G. D’Annunzio”, di quella del Molise, nella Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e nella Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze. 

Membro del Nucleo di valutazione dell’Università della Calabria e del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Roma Tor Vergata, esperto economico del Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), Fondatore e Coordinatore nazionale del ITSG – Gruppo di studiosi italiani di commercio internazionale-, è stato anche Direttore del Master di Economia e Gestione dei beni culturali Ceis – Baicr, e co-editor della rivista “Labour” edita dalla Basil Blackwell. Così come è stato coordinatore di numerosi progetti di ricerca nazionali sulla competitività e il commercio internazionale e sul mercato del lavoro.

Esperto economico del Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, dal 2005 è Presidente della Fondazione Manlio Masi – Osservatorio nazionale per l’internazionalizzazione e gli scambi. È autore o curatore di almeno venti volumi diversi, e di oltre sessanta saggi pubblicati su riviste scientifiche su tematiche relative all’Economia Internazionale, Finanza Pubblica, Economia del Lavoro, Macroeconomia ed Economia Applicata. Ma ricordiamo anche che è stato Commissario Generale del Governo per l’Esposizione Universale di Shanghai nel 2010, l’anno in cui per l’Italia Shanghai rappresentò uno straordinario biglietto da visita per tutto il mondo.

Reggente della Banca d’Italia presso la sede dell’Istituto in Roma, Presidente del Comitato Strategico per l’Internazionalizzazione delle Imprese di Roma e del Lazio S.C.P.A, è Socio Onorario Comitato Leonardo (Italian Quality Committee), della Associazione Amici Istituto Sturzo, del Comitato scientifico dell’Associazione Italia-Brasile, membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Ethics for Turism, ed è anche Advisory Board del Master in “Development Economics and International Co-operation” (Ceis Tor Vergata). 

Consigliere di Amministrazione della Sace dal 2002 al 2007, nel 2012 è stato Coordinatore del progetto “Eccellenze Italiane” a Mosca per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (2012)

Ha fatto inoltre parte del Comitato Direttivo dell’Istituto Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri dal 2003 al 2005, dell’Advisory Board di Sviluppo Italia, della Commissione Nazionale per la Promozione della Cultura Italiana all’estero, del Foro di dialogo italo-russo, del Consiglio di Amministrazione di Italia Cinema.

Che dire di più? Parliamo di un manager di Stato che non ha scheletri nel cassetto, e che per tutta la sua vita ha lavorato studiato e pensato per il suo Paese, portandosi nel cuore e tra i ricordi più intimi i giorni in cui ancora ragazzo giocava davanti alla sua casa nel centro storico di Cosenza, proprio alle spalle del suo Liceo, il Bernardino Telesio, e dell’Accademia Cosentina. Storia di una eccellenza tutta italiana. (pn)