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Flora Sculco

Il dibattito in Consiglio regionale sul Programma di Governo della Santelli

In 65 pagine (contro le quasi mille del programma di Oliverio di cinque anni fa) la presidente Jole Santelli ha sintetizzato un progetto di governo che richiede unità d’intenti. Ovviamente l’opposizione non poteva essere convinta dall’enunciazione di una serie di punti essenziali che guardano allo sviluppo della Calabria e ha fatto notare che alla regione non basta una “lista della spesa”, per emergere. Risulta, però, evidente che il tipo di sforzo, di impegno richiesto dovrà superare le asperità, immaginabili nel confronto tra maggioranza e opposizione, per arrivare a un percorso comune che porti al bene comune, al benessere dei calabresi. Sono tanti i tempi che si devono affrontare insieme, pur nel rispetto delle diverse posizioni, ma l’auspicio è che si plachino le polemiche e si provveda a lavorare per un obiettivo che ridia fiducia ai calabresi e aiuti questa terra a venir fuori da una crisi che non è nemmeno italiana, ma mondiale. Si deve partire dai territori – ha detto la Presidente – proprio per rivedere totalmente il ruolo della sanità nella regione,

Presidente Jole Santelli

Il programma elettorale non può non tenere conto della pandemia e dunque va visto in questa ottica. Rimangono integri gli intenti. tre i pilastri: necessità di avere una visione della Calabria, bando alle singole azioni, necessità un progetto ed una visione più ampia.

1) fiducia che dovrà essere prevalene nei confronti dei cittadini e di questi nei confronti della Calabria.

2) reputazione, lo specchio con cui ci guardano gli altri. Il momento difficile vissuto ha fatto emergere l’idea di comunità ed il comportamento dei cittadini. L’esperienza Covid ha fatto emergere una delle problematiche pregnanti della Calabria: “la sanità”.

La Calabria ha tenuto bene, dal punto di vista sanitario, in costanza di Covid.

Oltre mille tamponi al giorno vengono effettuati per il contenimento dell’epidemia: 1 test ogni 33 abitanti. C’é stato un piccolo rallentamento in fase di comunicazione dei dati a causa dei rientri entro i confini della Regione, ma che grazie anche al supporto della regione Campania è stato superato. La Calabria è pronta, comunque, ad aprire anche al traffico europeo.

Per ciò che attiene alla salute in senso lato, la politica deve fare mille passi indietro, privilegiando le figure dei tecnici e di chi opera fattivamente.

Necessario discutere seriamente sulla struttura organizzativa della sanità. Necessario rivalutare la medicina territoriale, mettere mano al piano sanitario e comprendere come soddisfare i bisogni dei cittadini. Supportare la ricerca per enfatizzare e rafforzare le eccellenze. Necessario evitare campanilismi da parte della politica, si farà quello che serve dove serve.

3) Sfida. Importante pretendere il massimo da ognuno di noi.

La programmazione europea rappresenta una sfida, non si sarà giudicati sulla spesa, ma sul raggiungimento di obiettivi. Su richiesta del Governo sono state previsti allentamenti e rivisitazione degli Assi. Necessaria una nuova governance, una commisione tecnica con i dipartimenti, ineluttabile che la sfida lanciata dall’Unione europea venga raccolta. Tema delicatissimo è la politica del Welfare e delle politiche sociali. Il miglioramento della vita dei cittadini è sintomatico della giusta politica. Alcuni bandi sono stati previsti, diversi gli ambiti di intervento, sarà necessario in autunno valutare quali siano state le conseguenze della pandemia. Importante l’attenzione alla persona, attraverso anche la previsione di una norma per attenzionare gli ultimi. La regione Emilia ha attraverso i Caregiver cercato di sopperire a carenze rilevanti della società moderna.

Trasporti ed infrastrutture. Uno dei maggiori problemi allo sviluppo è rappresentato dalla carenza di infrastrutture per colmare il gap rispetto alle altre regioni. L’Aeroporto di Lamezia Terme è inconcepibile che sia scollegato dalla stazione ferroviaria. Altro problema è il collegamento del porto di Gioia Tauro, struttura strategica per la Calabria, con le ferrovie. L’aeroporto di Reggio Calabria. La Calabria ha un’alta percentuale del territorio zona protetta, rimane il dubbio su quando diventerà una ricchezza, stesso discorso vale per la produzione boschiva.

I rifiuti rappresentano un problema anche a causa di una cattiva gestione, il piano rifiuti deve essere rivisto ed improntato su un sistema integrato del ciclo dei rifiuti ad ecomomia sostenibile. Gli impianti di nuova generazione sono possibili ed auspicabili anche perchè meno costosi.

Governo del territorio: necessario una pianificazione unitaria non frastellata a causa delle iniziative dei singoli comuni.

Agricoltura: valorizzare e tutelare non solo i marchi conosciuti, ma tutte le diversità e le produzioni. La previsione di un registro unico dei controlli per le aziende.

Sviluppo economico: 1017 imprese sono state interessati dalla chiusura per pandemia. I bandi messi in campo hanno voluto dare fiducia ai cittadini attraverso, non una commissione per la verifica dei requisiti, ma attraverso l’autocertificazione. La Regione deve pensare al rilancio attraverso un sistema di internazionalizzazione che sia attrattivo di finanze.

Turismo: le strutture turistiche hanno registrato una perdita di 50 milioni. 15 milioni di euro rivolti ai giovani con una dote di 200 euro a testa. Una misura di 25 milioni di euro è stata previste per gli alberghi.

La mancanza di lavoro è la conseguenza di tutte le problematiche connesse. Importante il contributo delle Università per individuare le professionalità necessarie e di cui la Calabria è carente.

Il turismo non può essere quello delle spiagge, ma anche e soprattutto quello culturale e dei borghi. La digitalizzazione, a cominciare dalla macchina regionale, dovrà rappresentare un servizio ed essere funzionale ai cittadini ed a combattere, attraverso la trasparenza, la criminalità organizzata.

Domenico Bevacqua (Pd)

«Ci si sarebbe aspettati non la lista della spesa, ma proposte reali ed efficaci, quello che emerge dalla relazione è la genericità. Sembra che il tempo si sia fermato al periodo antecedente alla pandemia. Manca una visone politica che tenga conto della nuova fase (quella del Covid), ha resettato uno dei capisaldi della campagna elettorale che vedeva una govrnance improntata sul “noi”. Si assiste ad una sorta di accentramento e di svilimento della burocrazia regionale, attreverso la concentrazione di potere in mano a pochi, referenti diretti della presidenza. Questo metodo non potrà far avanzare la Calabria. Nella relazione programmatica sembra esserci molto cuore, ma poche iniziative. Le azioni di Governo hanno garantito e tutelato i cittadini nella fase acuta dell’epidemia. Nella relazione mancano gli elementi cardini sulla centralità nella gestione sanitaria e del decreto 35 che ulteriori danni al sistema sanitario ha creato. Le linee programmatiche non tengono conto di elementi cardini del sistema sanità, non fa alcun cenno al decreto Rilancio ed a ben 18 art. in cui si parla di sanità. Nulla, dunque, di nuovo sulla sanità è stato detto e sul sistema ospedaliero. Necessaria una legge di riforma del welfare e del sistema assistenziale. Saluta positivamente l’uscita dei bandi per le imprese, ma un forte rischio si appalesa per gli eventuali controlli in presenza della semplice autocertificazione. Nulla è stato detto su come potrebbero essere utilizzati i recovery fund. Necessario capire come si intenda rimodulare i fondi comunitari, ci si sarebbe aspettati una relazione sulle sorti della Calabria in costanza dell’epidemia da Covid. L’opposizione ha chiesto maggior coinvolgimento, un nuovo coraggio servirà per spogliarsi dai ruoli e dare maggiore autorevolezza. I fondi comunitari, quali elementi di programmazione, avrebbero dovuto essere approvati dall’Aula. Nulla è stato detto per le aree interne, nulla sull’ambiente, nulla sulla metropolitana leggera di Cosenza».

la legge sui rifiuti non ha funzionato, non la legge quadro, che prevedeva tutte le misure indicate dalla Presidente, ma la sua applicazione a causa della mancata assunzione di responsabilità da parte dei Comuni. Rilancia la proposta di pensare, per la Calabria settentrionale a tre mini Ato. Auspica un maggiore coinvolgimento dell’opposizione, perchè le problemantiche da affrontare saranno difficili e serve l’apporto di tutti.

Tilde Minasi (Lega Salvini)

Ringrazia la Presidente per la relazione svolta e per il programma annunciato. Auspica un intervento culturale che porti alle reali pari opportunità tra uomo e donna, dal punto di vista professionale che anche il covid-19 ed il conseguente lavoro in smart working hanno evidenziato. Ringrazia la presidente Santelli e non certo il governo Conte per aver affrontato con determinazione attraverso giuste iniziative la pandemia. Importante valorizzare le risorse calabresi, condivide l’approccio della Presidente nell’individuazione di un percorso che sarà sicuramente difficile ed articolato. La creazione di un brand Calabria per consentire un salto di qualità. Si congratula con i sanitari calabresi per la gestione del covid e con il GOM di Reggio Calabria che si è posto all’attenzione internazione per le intuizioni scientifiche per la lotta al virus. Accoglie favorevolmente l’attenzione della Presidente sulle infrastrutture nevralgiche per lo sviluppo calabrese quali il porto di Gioia Tauro e gli aeroporti regionali. Gestire la Calabria non sarà facile, ma i bandi del “Riparti Calabria” rappresentano un buon avvio. Necessario dare fiducia ai cittadini e nel rispeto del ruoli, il coinvolgimento di tutte le parti in causa.

Nicola Irto (Pd)

Dà atto alla presidenza del fatto che la pandemia ha cambiato la prospettiva anche del programma di governo. Ci si sarebbe aspettati di osare di più in tema di sanità. Ha aperto un contenzioso col Governo sulle riaperture, nulla è stato detto e pensato sulla sanità sul fallimento privatisto che ha visto il fallimento della sanità lombarda. Necessario un progetto di legge in tema di riforma della sanità da portare in discussione, condivisibile l’unione di Spoke ed Ab, il momento storico ha determinato un’apertura e la possibilità di intervento in materia sanitaria e non solo e sarebbe opportuno approfittarne positivamente. La programmazione comunitaria non può non essere condivisa e dovrà avvenire tenendo conto delle difficoltà dei comuni e mettendoli nelle condizioni di poter essere protagonisti, attraverso l’assunzione di personale, l’informatizzazione. La pianificazione territoriale e l’ambiente possono contare sulla legislazione vigente, approvata all’unanimità e relativa alla consumazione del suolo, molte altre norme su scuola, cultura possono essere finanziate. Sugli aeroporti serve una sferzata. I dati su Gioia Tauro, dalla Presidente non hanno tenuto. Non si evince dal programma una visione degna di essere valutata positivamente. I problemi nuovi non possono essere affrontati con metodi vecchi, la Calabria e le regioni del sud subiranno più del resto del Paese gli effetti della pandemia.

Filippo Maria Pietropaolo (Fdi)

Ringrazia la Presidente per la fermezza dimostrata nella gestione dell’emergenza e per l’ordinanza emanata, in contrasto con le previsioni del Governo. La ringrazia per le azioni messe in campo, si riferisce al “Riparti Calabria” che ricorda ha stanziato oltre 170 milioni di euro e che daranno un sostegno in termini di liquidità per diverse categorie di imprese, cittadini che danno il senso del modus operandi della Giunta. Per ciò che attiene alle linee programmatiche emerge la concretezza. Il lavoro è il problema dei problemi, il sistema di formazione e lavoro va cambiato ed è necessario il sostegno alle imprese attraverso forme di incentivazione che parte dalla formazione, non sono gli enti di formazioni a dover dettare le regole, ma il mondo del lavoro, gli operatori del settore. Il brand è fondamentale, l’immagine di una Calabria diversa va riproposto in tutti gli ambiti, l’informatizzazione e la trasparenza dovranno essere messi a servizio dei cittadini. Si è pervenuti alla riprogrammazione comunitaria in tempi record, il registro degli aiuti di Stato dell’emergenza non è stato ancora approntato e dunque anche gli aiuti da parte della Regione dovranno slittare.

Libero Notarangelo (Pd)

Intervento improntato principalmente sulla Sanità che rappresenta uno tra i tanti problemi dei problemi. Se il virus avesse colpito per prima la Calabria gli effetti sarebbero stati devastanti. La Calabria ha il peggior sistema sanitario d’Italia, determinato da un combinato di tagli sul personale, sulle risorse, non sicuramente sulle professionalità espresse dalla Calabria che hanno dato prova del loro valore in vari ambiti nazionali ed internazionali. Ci si spreca a ringraziamenti nei confronti dei sanitari, quando in realtà dal 2000 al 2018 si è registrata una riduzione del 15% dei posti. Cita il giudice Gratteri che ha evidenziato l’alto livello di infiltrazione mafiosa nell’amministrazione sanitaria. La sanità calabrese è penalizzata da una distribuzione iniqua delle risorse nazionali, ne discende la migrazione sanitaria.

Altro elemento negativo è il perenne conflitto di interesse con la sanità privata. La sanità, per funzionare, e nel rispetto del dettato costituzionale non può che essere pubblica. Il federalismo ha inasprito i conflitti ed aumentato le differenze nell’erogazione del servizio sanitario. E’ arrivato il momento di scardinare il sistema di utilizzo della sanità a fini elettorali. Il salto di qualità passa attraverso il rilancio della medicina del territorio, delle strutture di prossimità. La sfida è quella di partire dalla sanità per il rilancio della Calabria e le linee programatiche illustrate non ne hanno tenuto debito conto.

Filippo Mancuso (Lega Salvini)

Lette le parti salienti delle linee prorammatiche, non possono che essere condivise, dichiara. Sarebbe opportuno ed inderogabile mettere in atto un piano dei porti che prevede quattro porti nell’area tirrenica ed altrettanti nell’area ionica ai fini dell’implementazione del turismo unitamente ad una politica dei prezi del trasporto aereo, nonchè col completamento della 106 e della rete ferroviaria. Un problema ataviso su cui intervenire è la depurazione. In agricoltura un posto di rilievo va riservato alla valorizazione dei prodotti. Tutti gli interventi devono passare attraverso la riorganizzazione burocratica dell’amministrazione. Ringrazia la Giunta e gli assessori che hanno interloquito con le aziente per l’ottimizzazione di bandi messi in campo. Sarà necessaria, per velocizzare la macchina burocratica, un’intensa innovazione tecnologica.

Giuseppe Aieta (Dem. Progressisti)

L’incipit del ragionamento della Presidente è condivisibile ma, rammenta, non si parte dall’anno zero. La Presidente dimentica di citare che sulla sanità c’è stata una battaglia perchè l’Aula non ha potuto legiferare su una materia che impegna l’80% delle risorse regionali. La reputazione si fonda su quello che si fa e sul rispetto degli impegni assunti, sul punto nascita di Cetraro, ad esempio, si attendono delle risposte. Il POR della Calabria ha registrato un notevole avanzamento e è stato premiato per aver rispettato gli standard. Non si parte dall’anno zero per quanto attiene all’adeguamento sismico e neppure alla gestione dei porti. La minoranza ha agevolato il dialogo, comprendendo il momento, ma l’unità implica reciprocità e riconoscimento del lavoro degli altri.

Chi governa ha il compito di valorizzare quanto fatto. La relazione è una relazione sciapa che si infrange su alcune dimenticanze.

Flora Sculco (Dem. Progressisti)

Il momento storico è difficile e, purtroppo, il futuro imminente non lascia spazio a facili ottimismi anche a causa del reiterato modus operandi delle amministrazioni che si sono succedute, dichiara. Tante volte anvanzate proposte, piani, progetti, ma non si è cresciuti nè è garantita una condizione dignitosa ai calabresi. Le responsabilità sono addebitabili ai governi regionali, ma molto di più ai governi statali. Alle buone idee bisogna affiancare le strategie, il programma non può rappresentare un rito che poi si accantona, ma deve rappresentare la strada per il raggiungimento degli obiettivi. L’Italia ha riaperto dopo il fermo, il futuro sarà duro da affrontare, soprattutto per la Calabria potrebbe assistere allo scippo dei fondi strutturali. La Presidente in questo avvio di legislatura ha avuto un comportamento altalenante, il braccio di ferro col Governo è apparso inutile e provocatorio. Per creare ed alimentare la fiducia serve coerenza e rispetto degli impegni. Le sfide elencate nel programma potranno essere affrontate solo con la creazione di una squadra formata dalle forze di maggoranza ed opposizione, nel rispetto di ruoli e funzioni, ma con spirito costruttivo.

Baldo Esposito (Casa delle Libertà)

Bisogna riconoscere l’onestà intellettuale della Presidente nel non aver intriso di vittimismo il suo discorso programmatico, è nelle condizioni di parlare di alcune cose fatte e non solo di ciò che si farà. L’istituzione regionale gode di maggior fiducia da parte dei cittadini e ha dimostrato autorevolezza anche in occasione del contenzioso col Governo. Relativamente alle polemiche sulla gestione dei tamponi, precisa che si è prontamente ed efficacemente ovviato ai ritardi iniziali e che la corretta gestione della pandemia ha portato ad un indice di trasmissibilità basso. La ripartenza non può che avere origine dalla rivisitazione della rete ospedaliera e dalla creazione delle grandi strutture ed a tale proposito è necessario vigilare sulla costruzione dei nuovi ospedali. Altro aspetto da cui non si può prescindere è il lavoro ed evitare la creazione di nuovi precari. Il welfare necessita di una nuova riforma per evitare l’applicazione della precedente che determinerebbe un disastro. Plaude al “Riparti Calabria” ed alla collaborazione messa in atto per arrivare alla sua applicazione. Le risorse impegnate 52 milioni nel turismo di cui 25 milioni riservati alla strutture alberghiere daranno ossigeno ad un settore pesantemente interessato dalla crisi. Un problema impellente da affrontare è quello dei comuni e dell’impossibilità, da parte degli stessi di gestire la destinazione delle risorse.

Chiede alla Presidente la previsione di clausole valutative per monitorare l’efficacia dei provvedimenti approvati.

Francesco Pitaro (Gruppo Misto)

Fiducia, reputazione, sfida… termini inoppugnabili, ma generici e privi di concretezza dichiara. Il Consiglio regionale è stato emarginato e privato delle sue prerogative, basti pensare alla mancata costituzione delle Commissioni, organo fondamentale per il funzionamento della Regione. Bisogna ripristinare il rapporto Giunta – Consiglio. Di quanto accaduto con l'”ordinanza della discordia” che ha visto la Calabria soccombere dinanzi al TAR, il Consiglio non ha potuto dire la sua, prosegue. La divisione degli Organi regionali pesa sulle inziative assunte in sanità, sul welfare, persino sui bandi avviati che hanno lasciato fuori tanti ambiti. Necessaria la costruzione di un comitato tecnico scientifico che faccia luce sugli effetti negativi causati dal Covid.

Carlo Guccione (Pd)

La pandemia ha cambiato profondamente lo scenario, è fatto obbligo mettere al bando il trasversalismo, il consociativismo. Bisogna, insieme, operare per salvare le nuove generazioni, alle quali non potrà essere garantito quanto fino ad oggi è stato garantito. Nuove modalità, nuovi strumenti, nuove categorie vanno previste per uscire dalla situazione odierna. Il Governo ha garantito il trasferimento delle risorse. La Calabria oggi avrebbe risorse consistenti da spendere, intervenire sulla sanità è indispensabile e la messa in rete degli spoke ed ab sarebbe condivisa dalla minoranza, dovesse rimanere la situazione odierna avrebbero la meglio la ‘ndangheta e la politica. Quattro miliardi di euro sono nelle disponibilità della Regione per la costruzione degli ospedali, si potrebbe chiedere al Governo l’applicazione degli strumenti messi in campo per la costruzione del ponte di Genova. Il momento è eccezionale ed eccezionali dovrebbero essere le misure, plaude all’iniziativa dell’assessore Orsomarso e la richiesta del durc per l’accertamento dei requisiti è una cosa a cui si può pensare successivamente. Finalmente si parla di sanità territoriale, una vera e propria rivoluzione deve essere prevista anche per il welfare, i due settori dovranno necessariamente andare a braccetto. Necessaria, dunque, un’azione che unisca alla fiducia la responsabilità e, considerata la riduzione della distanze, imposte dalla pandemia, alla politica, anche la condivisione ed unità

Graziano DI Natale (Iric)

La politica ai tempi del covid è cambiata, bisogna rappresentare le istituzioni in maniera solidale. Gli avversari politici, non sono nemici, ma interlocutori. Il momento impone una rimodulazione dei fondi europei, lavoro, infrastruture, anche il Consiglio deve essere snello, le Commissioni dovranno essere propedeutiche a ciò, invita il presidente Tallini ad accelerare sulla costituzione delle Commisioni. La sanità appassiona tutti, da molti anni, ma puntualmente ci si trova ad affrontare le stesse problematiche. La Calabria ha avuto la fortuna di non essere molto colpita dal contagio, il numero esiguo dei tamponi fatti ci porta al quintultimo posto tra le regioni italiane sull’accertamento della presenza del virus. La fortuna della Calabria è stata quella di aver avuto molti contagiati asintomatici che hanno evitato l’affollamento dei pronto soccorso, ma la sanità territoriale ha abbandonato molti positivi, per l’assenza dell’infettivologo. Facile elogiare gli operatori sanitari per il gravoso lavoro fatto senza garantire, come avvenuto per gli operatori del 118 della provincia di Cosenza, le legittime retribuzioni. Il settore turismo deve essere messo sotto la lente di ingrandimento e destinatario di attenzioni, anche normative, per operare in sicurezza. Un apporto costruttivo dovrà essere dato per l’abbattimento delle barriere determinate dalla burocrazia. I cittadini non dovranno assistere allo scarica barile delle responsabilità, ma avere risposte. Chiede all’assessore Orsomarso garanzie sul funzionamento delle piattaforme, per consentire a tutti l’accesso anche ai territori con copertura di rete debole.

Vito Pitaro (Jole Santelli Presidente)

Prende le distanze da chi contestava l’assenza di visione politica e strategica del programma. L’azione politica della Giunta di questi mesi smentisce le accuse di fumosità del programma. Molti sono stati i decreti messi in campo e liquidità destinate a diverse categorie, contrariamente a quanto detto e non mantenuto dal governo Conte. Molta attenzione deve essere rivolta a tutte le aziende che non riusciranno a ripartire, attraverso la previsione di un piano a sostegno. La sanità post Covid, è evidente, non potrà essere la stessa, quello che non cambia è il giudizio negativo che i cittadini hanno della sanità tanto da indurre i cittadini ad un comportamento per evitare di doversi rivolgere alla strutture sanitarie. L’obiettivo dovrà essere quello di uscire dal commissariamento, ma qualora non ci fossero le condizioni, sarebbe opportuno che la Regione avesse pari dignità nella sua gestione. Altro elemento da scongiurare sarà il federalismo fiscale e le conseguenze nefaste che ne discenderebbero, invita l’opposizione ad una battaglia comune nei confronti del Governo)

Giuseppe Graziano (Unione di Centro)

La pandemia ha messo in evidenza lo spirito di comunità dei calabresi. L’azione decisionista della presidenza che ha determinato una visibilità mediatica è stata positiva, dichiara. Lo spirito di comunità dovrà essere lo spirito e, nel contempo, l’obiettivo che anima l’azione di governo. Necessario lavorare per far partire gli investimenti, le infrastrutture, far ripartire la Calabria. Lo spirito di collaborazione e di squadra dovrà essere alla base dell’agire politico di maggioranza e minoranza. Va affrontata la platea della nuova povertà che aumenta e previsti interventi strutturali in ambito sanitario per affrontare agevolmente la fase 2. Non bisogna demonizzare la sanità privata, ma non deve prevalere a danno della sanità pubblica. Sull’accertamento della presenza del virus si sta operando efficacemente, l’effettuazione dei tampone è nella media nazionale. Plaude all’iniziativa del presidente Tallini a favore delle mense ed empori della solidarietà, ritiene necessario assumere iniziative finalizzate all’emersione del lavoro nero. Ritiene incomprensibili alcuni epiteti utilizzati nella definizione del programma di governo utilizzati da qualche componente della minoranza, auspica una collaborazione stretta tra minoranza ed opposizione avendo a cuore e mettendo al centro la persona.

Giovanni Arruzzolo (Forza Italia)

Pur comprendendo, politicamente, le ragioni delle critiche mosse, da parte di alcuni componenti la minoranza, alla relazione della presidente Santelli, ritiene necessario operare con spirito di collaborazione ed in sinergia per dare speranza ai calabresi)

Jole Santelli (in replica, a chiusura)

La Presidente della Giunta regionale, Jole Santelli  ha preso la parola a chiusura del dibattito per ringraziare i consiglieri per lo spirito costruttivo e la serietà degli interventi da parte di tutti i consiglieri.

«Lo spirito interventista della mia azione, come è stato definito da alcuni è stato determinato dalla difficoltà del momento e dalla necessità di intervenire in tempi rapidi. stigmatizza il voler intravedere conflitti di interesse in sanità. Come preannunciato dal ministro Speranza, la gestione della sanità non può avvenire in termini ragionieristici.

In risposta a quanto richiamato in precedenza sul commissariamento in sanità, la Santelli ritiene che l’obiettivo di ogni regione è quello di uscire dal commissariamento, ma non è intenzione di questa presidenza aprire un contenzioso con i commissari, nè col Governo, ognuno deve recitare il proprio ruolo. Infine, concorda sul fatto che il decreto Calabria sia stato uno schiaffo dato alla Calabria. Risponde ad alcuni quesiti emersi nel corso del dibattito, ritiene costruttivo ed un bene per la Calabria ed i calabresi operare in sinergia, ribadisce ampia disponibilità di ascolto.