LA PRESIDENTE HA PRESENTATO IN CONSIGLIO REGIONALE LE LINEE PROGRAMMATICHE DEL SUO GOVERNO;
Jole Santelli

Il ‘Programma’ non convince l’opposizione
La Santelli difende la sua “visione strategica”

L’illustrazione delle linee del programma è stata un tranquillo scorrere di numeri, di traguardi, di impegni, di progetti e anche di sogni. Ma la vera Santelli si è vista nella seconda parte, quando, alla fine del dibattito, ha voluto replicare. Secca e decisa, per riaffermare un tratto del suo carattere che può piacere o meno ma che aiuta non poco a “dirigere la baracca” adeguatamente. Cosa decisamente non facile non solo in Calabria e soprattutto, con lo spettro del contagio da coronavirus che si fa sempre più temibile, proprio quando sembra allontanarsi.

La verità è che il suo discorso trasuda di ottimismo e e non lascia spazio all’indecisione. A chi le contesta di aver agito “contro il Governo”, la sua squadre replica che finalmente s’è parlato di Calabria non per fatti delittuosi di mafia. La Calabria protagonista, con scelte difficili e discutibili, ma sicuramente in primo piano: quanto sarebbe costata una campagna d’immagine come quella ottenuta con la scelta di chiudere anzitempo i confini e aprire al tavolino “libero” prima degli altri?

Avevamo insinuato che fosse un’abilissima mossa di marketing territoriale: non solo ribadiamo la nostra idea, ma aggiungiamo che è anche la palese dimostrazione di come si faccia politica. Con grinta, identità e, soprattutto, voglia di vincere. La Santelli non fa certo rimpiangere l’immobilismo di Oliverio o il dirigismo di alcuni suoi predecessori: è un modo molto “politico” di guidare una Regione, non per cercare consensi, ma per costruire. Il vicepresidente del Consiglio Irto ha lanciato un’offerta di disponibilità. Sarebbe magnifico se, cessate sterili polemiche, si tentasse di costruire un modello di sviluppo con il concorso di tutti. Vedremo. (s)

Il documento integrale delle Linee programmatiche della Presidente Santelli

FIDUCIA E REPUTAZIONE, COSÍ S’AFFRONTA LA SFIDA

La Santelli: guardare al territorio se si vuole sviluppo

Tre sono le parole chiave che la Presidente ritiene essenziali: fiducia, reputazione, sfida. E proprio su queste Jole Santelli ha costruito la sua relazione di 65 pagine col programma di governo illustrato ieri in Consiglio regionale.

Santelli ha iniziato il suo intervento ricordando i mesi dell’emergenza coronavirus. «L’esperienza del Covid 19 – ha detto – ci ha lasciato un grande senso di comunità. Non dobbiamo disperdere questo patrimonio di esperienza, che deve rimanerci scolpito nella pelle».

La presidente della Regione ha messo al centro del suo programma la salute, «non in quanto organizzazione della sanità, ma in quanto diritto di ogni cittadino. In questi mesi – ha detto – abbiamo toccato con mano la precarietà delle strutture sanitarie calabresi, ma anche la grande capacità dei singoli e della rete di esserci e di fare resistenza. Siamo andati bene: ci siamo collocati tra le ultime regioni in fatto di contagi, anche grazie alle rigide prescrizioni incluse nelle ordinanze della Regione e alla capacità dei cittadini di rispettare le regole».

Sulla polemica dei tamponi “fantasma”, la presidente Jole è stata pungente: «Non facevamo i tamponi per nascondere i dati? Facciamo più di mille tamponi al giorno, riportati da un bollettino ufficiale. Abbiamo effettuato oltre 60mila tamponi singoli, un test ogni 33 abitanti, una delle medie più alte tra le regioni meno colpite dal virus. Voglio rassicurare i cittadini: continueremo a farli».

Per quanto riguarda i ritardi registrati nei giorni del terzo esodo verso la Calabria, la Santelli è netta: «In tutta Italia solo la Calabria, unendo le forze dei dipartimenti di prevenzione, del 118 e delle forze di polizia, ha fatto controlli a tappeto nelle stazioni, negli aeroporti e sulle autostrade. In quelle settimane abbiamo effettuato più di 6mila tamponi e dovevamo smaltirli. In quei momenti abbiamo avuto dei ritardi e per questo ci siamo fatti aiutare dalla Campania, tra l’altro utilizzando una struttura che la Calabria contribuisce a pagare. Con i controlli abbiamo insomma fatto più di qualsiasi altra regione. I dati finali sono confortanti».

Ora, secondo la Santelli, è importante capire come gestire anche la fase economica. «Al momento – ha affermato – siamo nelle condizioni di dire sì alla possibilità che il governo apra alla mobilità regionale. Allo stesso modo, se il 15 giugno ripartirà il traffico interno europeo, noi ci saremo. Useremo i tanti sacrifici fatti dai calabresi per evitare il tracollo economico e affrontare la stagione turistica in arrivo».

Sulla questione sanitaria, nello specifico la Santelli ha chiarito che «parlare di salute significa mettere al centro i cittadini e i suoi bisogni, non le strutture sanitarie in quanto tali. È stato detto mille volte: la politica deve fare mille passi indietro privilegiando competenze e meritocrazia. Dobbiamo mettere mano al piano sanitario, che va in parte rivisto. Bisognerà innanzitutto discutere dell’attuale struttura organizzativa: non è possibile che gli ospedali spoke sia sconnessi dagli hub. Dovremo poi lavorare su un concetto di salute nuovo e non “ospedalocentrico”, favorendo la medicina territoriale e di prossimità. Alla politica chiedo lo sforzo di evitare campanilismi nell’ottica di una strategia del territorio».

Altro tema delicato è quello dell’edilizia sanitaria, «su cui è necessario – ha evidenziato ancora – un dibattito serio. Sulla partita degli ospedali ci giochiamo tantissimo. Mi auguro che il governo, nel decreto Semplificazione, inserirà una norma “Morandi”, che significherà andare in deroga e permettere l’accelerazione della spesa dei lavori pubblici per mettere in moto l’economia reale e dare risposte serie ai cittadini. Una delle parole chiave è sfida: se possiamo avere l’eccellenza, perché accontentarci della mediocrità?».

Un altro grande impegno riguarderà la programmazione nazionale ed europea: «Lo dice anche la Commissione europea: la sfida non sarà sulla spesa, ma verremo valutati, finalmente, sul raggiungimento degli obiettivi. Per farlo, dobbiamo immaginare una nuova governance dei fondi europei, che sia fatta da un livello politico, da una commissione tecnica con i direttori generali e con il partenariato istituzionale, sociale ed economico. È un processo ineluttabile, una sfida stimolante, perché significherà dare un’anima alla programmazione europea».

La presidente Santelli ha poi ricordato i diversi provvedimenti per il welfare approvati in pochi mesi: dai contributi per le spese sostenute dagli universitari fuori sede ai 25 milioni destinati ai Comuni per far fronte alle esigenze farmaceutiche e alimentari dei cittadini, dai 5 milioni per i tirocinanti («di cui il governo si è dimenticato») fino agli stanziamenti per il Banco alimentare.

«Un’azione di governo – ha spiegato ancora la governatrice – non può non misurarsi sulla qualità della vita. La nuova sfida, nel prossimo autunno, sarà capire davanti a cosa ci troveremo in termini sociali. Dovremo cioè capire le conseguenze della pandemia sulla vita reale. Ci sono dei punti fermi che dovremo tenere: uno è l’attenzione massima alla persona, anche intesa come famiglia».

«Il tema dei temi è quello dei trasporti e delle infrastrutture». La presidente della Regione ha ribadito la necessità di accelerare l’iter per il collegamento tra aeroporto e stazione di Lamezia Terme e per la realizzazione del gateway di Gioia Tauro.

Un preciso riferimento è stato dedicato anche all’aeroporto di Reggio Calabria: «Al momento – ha detto la Santelli – è prenotabile un solo volo. Dobbiamo muoverci per ottenere un trattamento diverso, perché il “Minniti” è uno degli scali principali della regione».

Il Porto di Gioia Tauro – secondo la presidente – «è un’infrastruttura strategica per la Calabria e l’Italia. Si sta facendo un buon lavoro di rilancio, ma è necessario un salto di qualità per recuperare le aree retroportuali e rendere lo scalo veramente appetibile, con giovamento per tutto il sistema dei porti calabres».

Grande attenzione è stata dedicata all’ambiente. «La Calabria – ha aggiunto la Santelli – ha 255mila ettari di aree protette, l’8% delle aree nazionali. Il Parco nazionale dello Stelvio crea un effetto di oltre 30mila euro pro capite, mentre i parchi d’Aspromonte e Sila superano di poco i 5mila. È il segno di quanto poco sfruttiamo le grandi risorse che abbiamo. Dovremo mettere in atto una nuova politica che le trasformi in opportunità».

Sul nuovo corso rispetto alla gestione dei rifiuti, Santelli è stata chiara: «So che ci sono stati disagi, e mi dispiace, ma bisognava invertire la rotta. L’obiettivo è creare un vero ciclo di rifiuti che ci porti in Europa con un nuovo sistema integrato, ad economia sostenibile e a discariche zero. Si può fare. Gli impianti di nuova generazione non solo sono realizzabili, ma costano la metà di quelli di adesso. Alla fine avremo due impianti per il trattamento dell’indifferenziata più gli altri impianti specialistici per creare un’economia circolare. La sfida va lanciata seriamente. Se teniamo conto dell’interesse dei tanti piuttosto che dell’interesse dei pochi, la soluzione non è lontana. Mi auguro che la politica scelga la seconda via».

Ampi passaggi sono stati dedicati al governo del territorio («serve un’inversione di tendenza e un serio confronto finalizzato a una pianificazione unitaria») e all’agricoltura. Su quest’ultimo tema, Santelli ha ribadito la volontà di «valorizzare i marchi riconosciuti ma anche tutte le altre produzioni regionali. Siamo orgogliosi delle nostre diversità, ma attualmente non facciamo una promozione adeguata.

Una delle sfide più importanti riguarda poi la realizzazione, in un arco di due o tre anni, del Ruci, il Registro unico dei controlli ispettivi, che permetterà una grande sburocratizzazione del sistema».

La presidente Santelli, in merito allo sviluppo economico, ha messo in evidenza l’importanza del piano “Riparti Calabria”, che ha stanziato 150 milioni di euro, e delle sue misure “Riapri Calabria” e “Lavora Calabria”, che hanno permesso alla Regione di affrontare al meglio le fase dell’emergenza e della ripartenza. Nell’immediato futuro la Regione dovrà adottare un «nuovo sistema di internazionalizzazione, in grado di far espandere le aziende calabresi e di importarne altre».

Un altro punto decisivo, per la Santelli, è quello che riguarda le imprese: «Credo nella capacità dei territori che hanno una vocazione e cercano di strutturarsi di conseguenza. La Regione ha il compito di favorire lo sviluppo di progetti strutturati».

Nel corso del suo intervento, Santelli ha dato anche conto dei provvedimenti approvati ieri in giunta per il turismo. Si tratta di un investimento superiore ai 50 milioni di euro. Di questi, 15 saranno stanziati direttamente per le famiglie, al fine di consentire soggiorni di tre notti in Calabria. «È il progetto “Scopri Calabria”, paghiamo direttamente gli alberghi per una liquidità reale», ha chiarito la Santelli. Altri 15 milioni sono stati destinati ai giovani dai 18 ai 25 anni, con doti finanziarie da 200 euro a testa da spendere in Calabria per turismo e cultura. Il terzo progetto, da 25 milioni, riguarda gli alberghi e, in base a un algoritmo che incrocerà la qualità del servizio con le presenze certificate al 2018, ciascuna struttura riceverà le provvidenze adeguate.

La Santelli ha dedicato una parte del suo intervento al lavoro, che «è sempre una conseguenza di una serie di politiche. Ecco perché ci concentreremo sui giovani e sull’istruzione, in un rapporto sinergico con il mondo delle università, che hanno il dovere di contribuire a scrivere quelle che sono le professionalità prodotte dalla Calabria. Dovremo ripensare tutti gli asset, dal lavoro alla formazione, e abbattere la dittatura degli enti di formazione».

Particolare attenzione è stata dedicata alla cultura. «È il serbatoio della Calabria» – ha detto – convinta che oggi serva puntare sul turismo esperenziale: «Il patrimonio della Calabria non ce l’ha nessuno, ecco perché dobbiamo sforzarci di realizzare una politica delle aree interne».

L’altra sfida da vincere riguarda il digitale. «In questi anni – ha concluso la Santelli – abbiamo speso fondi impossibili. Dovremmo avere la regione più digitalizzata d’Italia, invece non abbiamo niente. Non è solo una questione di modernità, ma anche di trasparenza dell’azione amministrativa. L’impegno sarà quello di far sì che la digitalizzazione diventi un servizio per i cittadini, che devono diventare amici della Regione Calabria. La ‘ndrangheta e la corruzione non si combattono con i programmi elettorali, ma con la trasparenza e la legalità”. (rcz)