;
Klaus Davi - Il Fatto Quotidiano

IL FATTO QUOTIDIANO FA LE PULCI A SANTELLI/MUCCINO E “ASSOLVE” KLAUS DAVI

Il Fatto Quotidiano di oggi dedica un’intera pagina alla Calabria, all’operazione da 11 milioni di campagna “emozionale” per promuovere la regione. Non ci va leggero il quotidiano diretto da Marco Travaglio: nell’articolo di Enrico Fierro e Lucio Musolino si mette in evidenza che per Muccino e Raoul Bova (che girerà affiancato dalla bella compagna Rocio Morales) si spenderanno circa un milione e 700mila di euro, per produrre un corto di 8 minuti. I due giornalisti danno voce a Gianpiero Capecchi, documentarista calabrese e segretario della Cna audiovisivi della Calabria: «Siamo di fronte a una vera e propria di colonialismo culturale – dice Capecchi –. Si chiama una società di produzione estarnea al territorio, tagliando fuori le realtà locali. Parliamo di operatori, tecnici, piccole e medie case di produzione che hanno fatto opere importanti, registi, attori, sceneggiatori, un mondo che da noi conta 400 persone che fino a questo momento sono alla fame e non hanno ricevuto alcun tipo di aiuto dalla Regione».

Sullo spirito extra-calabrese della Santelli, il quotidiano insiste, mettendo in evidenza che il futuro presidente della Calabria Film Commission (vedi calabria.live del 6 luglio) potrebbe essere Gianni Minoli, scelto appunto dalla presidente Jole. 75 anni, ultrafamoso uomo televisivo e giornalista, Minoli ha firmato la prima fiction tutta italiana, Un posto al sole. «E in Calabria – chiosano gli autori del servizio – i posti (pubblici) e il sole non mancano».

Il Fatto Quotidiano 7 luglio 2020

Se da un lato il Fatto punzecchia la presidente Jole, dall’altra una grande firma come Claudio Sabelli Fioretti nella stessa pagina “assolve” con fine ironia lo spot anti-Nord di Klaus Davi. «Caro Klaus Davi approfitto di questo spazietto – scrive Sabelli Fioretti – per darti tutta la mia solidarietà contro l’ipocrisia che ti ha colpito quando, per propagandare le bellezze della Calabria, hai giustamente puntato il dito contro le polveri sottili del nord, contro lo sfruttamento del suolo delle regioni settentrionali, contro il Covid che ha invaso Veneto e Lombardia. Avevi ragione, in Calabria tutte queste cose non esistono e bisogna dirlo ai vacanzieri che la smettano di andare a Riccione e a Jesolo dove alligna il coronavirus. Il tuo video-monito era perfetto e già che ci sono vorrei proporti di realizzarne un altro che vorrai offrire a Zaia per dimostrargli che il tuo intento non era denigratorio…». Sabelli Fiorelli la butta sull’ironia, che è la vera arma per combattere le mediocrità e gli affanni da “devo uscire stasera e non so cosa mettermi”.

La cronaca ci dice che della Calabria s’è occupata, dopo gli improperi di Zaia, persino la prestigiosa agenzia di stampa tedesca DPA, mentre il consorzio albergatori della Locride che si è dissociato dallo spot (comunque poi modificato dal massmediologo) ha fatto presente che c’era uno spot girato da loro tre anni fa. Al tempo dei social, tre anni fa equivalgono a un’altra era. Qualcuno provi a spiegarlo agli albergatori inutilmente arrabbiati. (s)