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Boccia a Cosenza

Il ministro Boccia arriva in Calabria: riaprire gli ospedali dismessi che sono utilizzabili

Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, è arrivato in Calabria e ha annunciato che si valuta per la riapertura degli ospedali chiusi che potranno essere utilizzati per l’emergenza covid-19.

Lo ha detto a seguito del sopralluogo, insieme al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, all’ospedale da campo allestito in zona Vaglio Lise a Cosenza per affrontare l’emergenza covid, composto da 40 posti, tre dei quali di terapia sub-intensiva, e tre laboratori per processare i tamponi (150 al giorno).

Poi, insieme al capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli e al sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, si è svolta una riunione operativa centrata sulle necessità aggiuntive del campo.

«È un’esperienza positiva – ha detto Boccia – che serve a tamponare l’emergenza a ad allegerire la pressione sugli ospedali, ma che sarà affiancata, con il grande lavoro che sta profondendo Spirli, dalla ricognizione degli ospedali chiusi per valutare le possibili riaperture».

«Stiamo operando – ha aggiunto – in collaborazione con Regione e Protezione Civile e procederemo alla nomina del commissario ad acta, che dovrà occuparsi prevalentemente di bilanci e operare in sinergia con la Regione».

Il ministro, come ha riportato l’Ansa, ha parlato degli ospedali chiusi: «per alcuni ci sarà una valutazione oggettiva, e tutti quelli che potranno essere utilizzati lo saranno».

«Perché – ha detto ancora – se c’è una cosa che la pandemia ha insegnato a tutti è che il diritto alla salute, così come quello all’istruzione, non dovrà mai più essere compresso da vincoli di bilancio. Nello stesso tempo il rispetto per i contribuenti e il bilancio dello Stato lo si attua non sperperando denaro pubblico».

«Perché se c’è una cosa che la pandemia ha insegnato a tutti è che il diritto alla salute, così come quello all’istruzione, non dovrà mai più essere compresso da vincoli di bilancio. Nello stesso tempo il rispetto per i contribuenti e il bilancio dello Stato lo si attua non sperperando denaro pubblico». (rrm)