Si intitola Il monaco che vince l’Apocalisse il film diretto da Jordan River e ispirato a Gioacchino da Fiore, con la sceneggiatura di Michela Albanese e a cui hanno collaborato anche storici medievalisti e illustri studiosi, tra cui Valeria De Fraja (medievalista e membro del Comitato Scientifico del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti) e il noto filosofo Andrea Tagliapietra.
Il film, che sarà girato in Sila e affronta l’apocalisse gioachimita, «sarà anche uno strumento formidabile di promozione del nostro territorio, segnato dalla storia dell’abate florense, profeta della giustizia e della speranza. Il Comune sta collaborando con la produzione, mentre il Centro internazionale di Studi gioachimiti sta fornendo consulenza scientifica», ha dichiarato la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che nel mese di febbraio ha accompagnato il regista River in alcuni luoghi gioachimiti della Sila.
«Questo film – ha concluso – significa tanto: vuol dire, in primo luogo, puntare i fari sulla storia, sulla cultura e sulla bellezza della nostra San Giovanni in Fiore come sull’attualità di Gioacchino, il suo personaggio più illustre, che continua a parlare di pace e di luce. Specie in questo tempo di guerra e tensioni».
Autorizzato da ben tre Papi a scrivere sull’Apocalisse, Gioacchino da Fiore divenne portatore di un nuovo respiro vitale, poiché egli non fece semplicemente da eco ad aspetti spirituali, ma si dedicò a una disamina della storia dell’umanità. Non è un caso se il grande Michelangelo Buonarroti si sia ispirato proprio al pensiero gioachimita nella composizione degli affreschi della Cappella Sistina.
Il Re d’Inghilterra, Cuor di Leone, prima di andare in Terra Santa per la terza crociata contro l’impavido guerriero e sultano Saladino, per la conquista di Gerusalemme, chiese d’incontrare Gioacchino da Fiore, e volle che fosse lui a spiegargli e interpretargli il simbolo apocalittico del Drago a sette teste.
Il film, tuttavia, non sarà girato solo in Calabria: anche al Lago di Vagli, in Toscana, e in Emilia Romagna, regione in cui è custodito gelosamente l’unico esemplare presente in Italia del ‘Liber Figurarum’ – un rarissimo codice miniato medioevale concepito e disegnato da Gioacchino da Fiore – la più bella e importante raccolta di teologia figurale e simbolica del Medio Evo. (rcs)