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Il Museo della Liquirizia "G. Amarelli" alle Giornate Nazionali delle Case dei Personaggi illustri

Il museo della Liquirizia, il sogno realizzato di Pina Amarelli

di PINO NANO – «Una storia nella storia, una saga, quella degli Amarelli, iniziata intorno all’anno Mille e proseguita nei secoli fra Crociate, impegno intellettuale e agricoltura. Una storia da toccare con mano, da leggere, da ascoltare, da vivere nel Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”. Incisioni, documenti, libri, foto d’epoca ma anche attrezzi agricoli, oggetti quotidiani e splendidi abiti antichi a testimoniare la vita di una famiglia, che valorizza i rami sotterranei delle piante di liquirizia che crescono spontanee sulla costa ionica, e che diventano il palcoscenico di un museo unico al mondo Il grande spazio del “Concio”, risalente al 1731, rende perfettamente l’idea dello scorrere del tempo tra passato e presente». 

È cosi che il Museo della Liquirizia di Rossano si presenta al resto del mondo attraverso un sito internet degno di questo nome. Perché siamo andati alla ricerca della sua storia? Perché nei prossimi giorni, sabato 6 aprile e domenica 7aprile, per il terzo anno consecutivo, l’iniziativa promossa dall’Associazione Nazionale Case della Memoria, ci porta in Calabria proprio a Rossano nel regno di Pina Amarelli, questa signora della storia calabrese che da 50 anni è una delle poche vere ambasciatrici dell’eccellenza calabrese in tutto il mondo. 

Pina Amarelli è la storia della liquirizia calabrese, ma Pina Amarelli è anche e soprattutto la storia dell’imprenditoria femminile all’ennesima potenza, una visionaria moderna, poetessa del bello, che a Rossano ha costruito un vero e proprio “impero culturale” legato alla grande dinastia degli Amarelli. Nessuno meglio di lei aveva mai osato tanto in Calabria, e se oggi la sua liquirizia è nei negozi più elitari e più belli del mondo, il merito è solo tutto suo.

Si chiama Memorie in viaggio questa nuova edizione delle Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri, in programma per sabato e domenica, un fine settimana in cui le case museo di tutta Italia apriranno le porte per consentire al pubblico di scoprire «le case dei Grandi che sono nati o hanno vissuto nel nostro Paese». 

«Oltre a promuovere i due giorni di aperture congiunte – spiega Adriano Rigoli, presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria – invitiamo ogni casa a dedicare un itinerario, un approfondimento o un incontro al tema delle ‘Memorie in viaggio’. Sarà un’occasione per focalizzare tutti insieme l’attenzione su un argomento di grande fascino che accumuna molti grandi del passato che, proprio per i loro ruoli, hanno spesso attraversato varie parti del mondo».

Ma cosa ci offre di bello questo straordinario Museo calabrese della Liquirizia?

«Accompagnati dalle attente assistenti museali – si legge sul sito del Museo – scoprirete i segreti della lavorazione della liquirizia, i covoni di radice pronta per essere lavorata, gli impianti moderni per l’estrazione, gli antichi cuocitori dove si addensa la pasta nera di liquirizia e le trafile in bronzo che le conferiscono forma e spessore, in una visita al processo produttivo perennemente immersa nel dolce profumo di liquirizia e che, come il museo, appassiona tutti, adulti e bambini. Il fumaiolo, con le iniziali del Barone Nicola Amarelli, svetta imponente dal tetto del concio alla cui base si trova il “Museo Open Air” con un’esposizione davvero unica di pezzi industriali d’epoca». 

È questo il sogno antico di Pina Amarelli, che oggi è diventato realtà palpitante di una Calabria che, nonostante i proclami ufficiali, purtroppo è ancora lontana dal resto del mondo. Immaginate cosa debba fare un turista che da Roma o da Napoli abbia voglia di prendere un treno ed arrivare a Rossano per visitare il museo, operazione complicata e quindi impossibile.

Ma cosa si perde se non viene?

Si perde un’avventura inedita che trasporta nella realtà di un passato fiorente e «racconta il presente di un prodotto eccellente da gustare, a fine del percorso, nel Liquorice Shop e nel Museum Cafè. Dal bastoncino di legno grezzo alle liquirizie pure o con menta e anice, dalle gommose all’arancia, al limone, alla violetta, fino ai confetti delicatamente colorati. Infine, l’Auditorium “Alessandro Amarelli” grande spazio con oltre cento posti da sempre parte integrante del complesso di fine Settecento, è oggi un ambiente accogliente, cuore pulsante della vita culturale e degli eventi del Museo della Liquirizia. Le visite sono sempre guidate, ed oltre che in italiano, sono svolte nelle lingue più diffuse francese, inglese e tedesco e su richiesta russo, spagnolo e portoghese. Un esperienza indimenticabile vi aspetta al Museo della liquirizia Giorgio Amarelli!.

Solo per questo la Calabria deve un grazie speciale a Pina Amarelli, questa donna cocciuta e sensibile, intelligente e straordinaria padrona della sua genialità, che ha fatto di un vecchio palazzo una icona del bello e ha trasformato i ricordi di famiglia in un Museo di cui oggi, se fosse facilmente raggiungibile, parlerebbe davvero tutto il mondo. 

Mi piace ripetermi: il museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”, rappresenta l’unico museo della liquirizia al mondo, secondo museo d’impresa più visitato d’Italia e insignito del premio Guggenheim Impresa e Cultura, il che vuol dire che siamo già sulla luna. (pn)