Il turismo «deve essere una sfida collettiva», ma «manca un tassello molto importante», ossia la delega al Turismo. È quanto ha detto il sindaco di Reggio e della Metrocity RC, Giuseppe Falcomatà, nel corso della tavola rotonda sul turismo promossa dall’Associazione “Reggio cresce”, confrontandosi con i cittadini e con Vittorio Caminiti, presidente dell’Istituto tecnologico superiore (Its Academy), l’ex Sottosegretaria Dalila Nesci, il professore dell’Unime, Filippo Grasso ed il presidente di Confesercenti Claudio Aloisio.
«Noi proviamo a fare il massimo – ha spiegato – provando ad intervenire nei comparti in cui siamo competenti, ma se non abbiamo le funzioni diventa più difficile ragionare di programmazione. Abbiamo fatto un primo incontro, lo scorso 7 maggio, alla Regione stilando un cronoprogramma che doveva rispettare delle tappe, ad oggi purtroppo saltate. Siamo convinti, però, e non abbiamo motivo di dubitare, che sia intenzione di tutti riconoscere alla Città Metropolitana quelle funzioni che non sono una gentile concessione, ma un preciso obbligo di legge. Entro l’anno l’iter deve arrivare a conclusione. È importante, tuttavia, che la partita esca dalla discussione tra addetti ai lavori e diventi patrimonio collettivo. Così, sarà più facile accelerare i tempi».
Quella delle risorse è una partita aperta con Roma: «I Comuni, molto spesso, non hanno i fondi necessari per assicurare una programmazione, anche culturale. Lo fanno attraverso le risorse comunitarie, in particolare con il Pn Metro Plus. Noi, per esempio, con la vecchia programmazione abbiamo fatto bando per circa 6 milioni di euro sul turismo di supporto alle aziende. Quei soldi sono stati spesi tutti. Con questa programmazione, le risorse sono state investite su un’offerta che potesse catalizzare, in città, eventi culturali».
Il sindaco Falcomatà si è concentrato anche sulle attività che interessano i nostri antichi borghi: «Su borgo Nocille abbiamo investito tanto ed è gestito alla meraviglia. Il secondo borgo che si è, per così dire, sbloccato con i “bandi periferie” è quello di Podargoni. Si faranno accoglienza diffusa, residenze d’artisti, luoghi dove poter lavorare in remoto, set cinematografici all’aperto. L’investimento è di 18 milioni e riguarderà l’ammodernamento del borgo e dell’accessibilità interna, dalla pedemontana alla da parte di Schindilifà, Cerasi, Ortì e Terreti».
Sul fronte della depurazione, passata dal 2015 alla gestione commissariale, Giuseppe Falcomatà ha ricordato come, in questi anni, gli scarichi abusivi si siano ridotti da 30 a 4». Quindi, il sindaco ha concentrato l’attenzione sul turismo legato allo sport, al volano che rappresenta il kitesurf ed ai lavori di realizzazione del lungomare a Punta Pellaro: «Oggi è senza servizi e presto ne miglioreremo la fruibilità. Al Parco Lineare sud, poi, nella “Casa del pescatore”, diverse aree andranno assegnate alle associazioni culturali e sportive e, con la collaborazione del Coni, anche alle federazioni sportive del mare con tutto un indotto collegato che potrà nascere e crescere».
Infine, la candidatura di Reggio a Capitale dell’arte contemporanea: «È una sfida importante che dobbiamo raccogliere trovando unità e coesione. Abbiamo degli elementi oggettivi come Boccioni, le Colonne di Tresoldi, il Musaba e Nik Spatari, le opere confiscate alla criminalità e restituite alla fruibilità di tutti. Questa candidatura, dunque, ci deve mettere insieme enti, associazioni ed energie positive e produttive del territorio così da riempirla di contenuti per raccontare una proposta caratterizzante e diversa dagli altri».