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Il sindaco Franco Mundo sollecita l’invio dei vaccini al Distretto sanitario Jonio Nord di Trebisacce

Il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, al ministro della Salute, Roberto Speranza, al Commissario ad acta Guido Longo, e al Commissario Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, sollecitando, con urgenza, l’invio dei vaccini al Distretto Sanitario Jonio Nord di Trebisacce, sia per il completamento del secondo ciclo degli over80, che per l’attivazione della piattaforma per le prenotazioni dei soggetti fragili e disabili.

«È veramente inconcepibile – si legge nella lettera – sia il ritardo che la mancata programmazione e prosecuzione delle vaccinazioni, ma soprattutto la mancanza di vaccini. La Calabria e i cittadini calabresi, anziani e fragili in particolare, stanno pagando caro il prezzo dell’inefficienza e dell’incapacità politica e gestionale. Tali ritardi e omissioni, costituiscono un’ulteriore emergenza».

«La mancata inoculazione della seconda dose di vaccino agli anziani – continua la lettera – è un fatto gravissimo e intollerabile, che rende vano tutto il lavoro svolto e le risorse finanziarie impiegate fino ad ora. Si chiede, pertanto, un autorevole intervento per risolvere il problema, ma soprattutto aumentare il numero delle dosi per la Calabria e per i comuni, in quanto le inefficienze non possono riversarsi sui cittadini, che rimangono inermi e sgomenti».

«Sicuro di interpretare anche i sentimenti e le preoccupazioni degli altri 16 sindaci del distretto sociosanitario Ionio Nord – prosegue la lettera del primo cittadino – nonché della totalità dei cittadini calabresi, nel comunicare l’immediata disponibilità ad attivare tutta l’organizzazione necessaria per continuare le vaccinazioni, chiedo un intervento urgente nell’ambito delle rispettive competenze». 

«Ciò che sta accadendo in Calabria – conclude la lettera – è assurdo e inconcepibile, soprattutto anche a seguito delle dichiarazioni del Commissario dell’emergenza covid Generale Figliuolo, che evidentemente non ha preso coscienza della difficile realtà calabrese». (rcs)