di DEBORA CALOMINO – Una volta che l’emergenza sanitaria sarà finita, ci sarà un segmento turistico che avrà senza dubbio una ripresa rapida: si tratta del turismo delle radici, il viaggio alla scoperta dei luoghi legati alle proprie origini familiari.
Sono viaggi emozionali che hanno alla base una forte motivazione. Dal 2017 questo fenomeno viene analizzato dalla professoressa Sonia Ferrari e dalla dottoressa Tiziana Nicotera dell’Università della Calabria. Oggi, la loro ricerca ha l’appoggio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
All’iniziativa partecipano anche prestigiosi atenei, come l’Universidad Nacional de Mar del Plata in Argentina e l’Università degli Studi di Torino. Ma come viene realizzata questa ricerca e quali sono le sue finalità? Abbiamo rivolto qualche domanda alla professoressa Sonia Ferrari e alla dottoressa Tiziana Nicotera, che, in maniera chiara e puntuale, ci hanno spiegato lo scopo del lavoro di ricerca e i punti chiave su cui si basa.
Finora la ricerca da voi effettuata, che risultati ha portato?
La ricerca ha previsto, nella prima fase, una ricerca di tipo qualitativo con interviste in profondità effettuate ad emigrati calabresi e loro discendenti, ma anche ad altri stakeholders come tour operator ed agenzie di viaggi, guide ed accompagnatori turistici, amministratori pubblici. Il fine è stato quello di indagare e conoscere il fenomeno, vista l’assenza di studi di questo tipo, specie sul piano del marketing turistico. I risultati di questa prima indagine hanno fornito gli elementi per implementare l’attuale fase di ricerca quantitativa, attraverso un questionario strutturato, a risposta per lo più multipla chiusa, solo in parte a risposta aperta al fine di raccogliere ulteriori informazioni utili.
Quali sono gli aspetti che va a indagare il questionario che state somministrando?
La finalità è quella di giungere ad una conoscenza approfondita delle caratteristiche dei turisti delle radici, dei loro bisogni, del tipo di esperienza che vogliono vivere, in modo da progettare un’offerta di servizi e prodotti mirati. Sono quattro le principali domande che vengono esplorate: determinare l’intensità e il legame con la terra natale; conoscere la tipologia di soggiorno effettuato da chi ha intrapreso almeno un viaggio e vuole ritornare e/o consigliare l’Italia e in particolare la propria regione di appartenenza come meta di vacanza; analizzare l’interesse a ritornare nei luoghi di origine propri o della propria famiglia da parte di chi ancora non ha fatto questa esperienza; valutare la visione dei rispondenti e dei loro conoscenti sulla terra d’origine.
Dove si può compilare il questionario?
Il questionario è compilabile online all’indirizzo http://is.gd/Raices. Già, in poco tempo, ha ottenuto un ottimo riscontro, segno che c’è molto desiderio da parte di chi ha dovuto abbandonare la Calabria, e più in generale l’Italia, di dare il proprio contributo ad uno studio che metterà in luce le effettive esigenze di chi viaggia per ritrovare o riscoprire le proprie radici, consentendo ai soggetti istituzionali e non, che a vario titolo operano nel comparto turistico, di offrire tutto ciò che queste persone si aspettano di trovare dalla fase del pre-viaggio a quella della visita in loco, fino ad arrivare al rientro nel Paese di attuale residenza.
I risultati saranno oggetto di un volume ad hoc, che verrà pubblicato a giugno 2021, in collaborazione con la Farnesina e dei vari partner che sostengono la ricerca accademica. (rcs)
In copertina, Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera