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Imbalzano (CI): La nuova amministrazione comunale di Reggio riduca la Tari

Pasquale Imbalzano, coordinatore della Città Metropolitana di Reggio di Coraggio Italia, ha chiesto la riduzione della Tari pari al 20% della tariffa.

Per Imbalzano, infatti, «solo così facendo eliminerebbe definitivamente il più grave e ignominioso ladrocinio che grava sulle tasche dei reggini , ossia quella di essere la città con il più alto carico Tari che la colloca nel triste primato in Italia, con una spesa media per famiglia pari a 461 euro per un servizio inesistente, generatore di imbarazzante disordine, caos e disonorevole disagio per tutti i reggini, ristabilendo l’equità perduta e guardando agli stessi come titolari di diritti e non come sudditi».

Imbalzano, infatti, è convinto che «gli assessori di recente nomina non possono accettare di far gravare  sulle famiglie e sulle imprese reggine, già  esauste per le conseguenze della insostenibile crisi economica originata dal Coronavirus e  con una città ridotta ad un susseguirsi di saracinesche abbassate definitivamente sia in centro che in periferia, i costi al  100% di raccolta rifiuti servizio di fatto inesistente».

«D’altronde – ha aggiunto – vi sono normative, a partire da quella di Stabilità 2014,  oltre a numerose sentenze di diverse Commissioni Tributarie Provinciali e soprattutto quelle  della Suprema Corte di Cassazione, ultima –  ma non la sola –  la n. 19767 del 2020, che hanno più volte ribadito che il grave e perdurante disservizio – anche nei casi in cui il Comune non ha alcuna colpa per il caos della raccolta, tesi cara  solo alla maggioranza,  consentono una congrua riduzione della Tari stessa».

“Infatti – ha spiegato –sé è vero come è vero che la stessa ordinanza con la quale il Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare del Comune di Reggio Calabria in merito all’ordinanza del Tar Reggio sul bando per la gestione del servizio rifiuti, chiarendo che “l’appellante Comune di Reggio Calabria…. ha evidenziato che nel proprio territorio si è verificata – ed è tuttora perdurante – una vera e propria emergenza ambientale (con possibili gravi implicazioni negative per la sanità e l’igiene pubblica)….” rilevando che “…la domanda cautelare formulata dal Comune è finalizzata a porre in essere immediate misure d’urgenza, volte ad affrontare l’emergenza ambientale, in attesa che sia pubblicata la sentenza del TAR, all’esito dell’udienza del 15 dicembre 2021” , tali punti fermi non trovano conforto alcuno nelle affermazioni con le quali il facente funzioni Brunetti, durante la presentazione in pompa magna della nuova giunta,  dichiarava che “non siamo Bolzano o Zurigo, ma neanche la Reggio Calabria dell’emergenza rifiuti”». 

«Ora , dal confronto tra le due posizioni – ha detto ancora – la questione che si pone agli occhi dei cittadini è : o le statuizioni del Consiglio di Stato non hanno valore alcuno per Enti come il Comune di Reggio (fatto destituito di fondamento) oppure Brunetti quando rilascia queste dichiarazioni mente sapendo di mentire (circostanza in perfetta linea di continuità con il predecessore sospeso)… tertium non datur».

«Quindi se i fatti sono questi – ha proseguito – ossia che l’emergenza ambientale esiste ed è confermata ai più alti livelli istituzionali attraverso provvedimenti giurisdizionali,  è venuto il momento che l’Amministrazione Comunale grazie anche all’impulso di chi insiste su un nuovo dialogo con la città e prendendo atto della drammatica incapacità del Comune di Reggio nel fornire il benché minimo servizio di raccolta dei rifiuti – a tal punto che la città è divenuta, come più volte sottolineato dalla stampa con servizi a tutta pagina, un susseguirsi di discariche a cielo aperto-  riequilibri in diminuzione per il 2022 il rapporto tra tributo TA.RI. richiesto e il più che scadente servizio fin qui reso (si fa per dire),  adottando da subito i provvedimenti amministrativi conseguenti con la riduzione pari al 20 % della tariffa». (rrc)