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Lavoratori Terme Luigiane

In attesa alle Terme Luigiane della sentenza del Tar Calabria, mentre la politica tace

di FRANCO BARTUCCI – Tra meno di un mese, ed in particolare il 13 ottobre, un giudice del Tar Calabria dovrà decidere sul presente e il futuro delle Terme Luigiane, nel senso che dovrà  questa volta emanare una sentenza su quattro ricorsi presentati dalla Sateca e che riguardano: la correttezza o meno del regolamento di distribuzione dell’acqua termale approvato dai Consigli comunali dei due Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese; l’appropriazione unilaterale dei beni strutturali nel compendio termale; l’interruzione dell’afflusso dell’acqua delle sorgenti nelle condotte degli stabilimenti termali della Sateca e per ultimo l’avviso pubblico di ricerca delle manifestazioni d’interesse per la gestione, attraverso una sub concessione, dello stabilimento San Francesco.

Una sentenza che doveva essere emanata nello scorso mese di giugno e che una richiesta di rinvio, presentata dai legali delle due amministrazioni comunali con l’assenso della stessa Regione (Spirlì ed Orsomarso), ne ha rimandato l’intervento chiarificatore in termini di giustizia e di rispetto della legalità per la salvaguardia di una stagione termale bruciata ormai dagli eventi ben noti.

Una sentenza che giungerà a chiusura di una campagna elettorale, sia a livello regionale che locale, in quanto a Guardia Piemontese la cittadinanza è chiamata ad eleggere un nuovo sindaco e un nuovo Consiglio comunale, che ha come candidati il sindaco uscente, Vincenzo Rocchetti, e la ex vicesindaco, Antonella D’Angelis, reggente del Comune nel periodo di carcerazione dello stesso Rocchetti a seguito dell’indagine denominata “Domus“ nel 2019 e rinviato a giudizio; mentre i calabresi sono chiamati ad eleggere un nuovo Consiglio regionale ed un nuovo Presidente per la giunta di governo.

Una sentenza del Tar Calabria che arriverà con risultati ormai acquisiti e che hanno oggi una incognita su chi guiderà il nuovo Comune di Guardia Piemontese, Vincenzo Rocchetti (sotto esame per il disastro economico- finanziario oltre che sociale causato dalla chiusura delle Terme Luigiane), candidatura molto contestata dai lavoratori delle Terme, o Antonella D’Angelis, che ha raccolto le voci del dissenso in ambito politico comunale, come nella comunità stessa del piccolo comune con poco più di mille abitati residenti? Mentre per la Regione Calabria i calabresi, ci si augura nel clima di massima libertà, svincolati dai favoritismi personali e condizionamenti di sorta, sappiano scegliere il migliore presidente per il futuro della nostra Regione tra: Amalia Bruni, Luigi De Magistris, Roberto Occhiuto, Mario Oliverio.

«Staremo a vedere cosa succederà – dicono i lavoratori e  dei curanti del luogo – anche se la campagna elettorale in corso non ha sfiorato minimamente nei dibattiti pubblici, sia a livello locale che regionale, una riflessione attenta e accurata su quanto è accaduto alle Terme Luigiane».

Non si può disconoscere che per effetto del completo disinteresse messo in atto, sia dal presidente facente funzioni Nino Spirlì, che dell’assessore alle attività produttive e termalismo, Fausto Orsomarso, ai quali i lavoratori si sono appellati più volte, si è arrivati alla chiusura delle Terme Luigiane con la perdita di 250 posti di lavoro e relativo indotto, causando agli innumerevoli curanti (22/25 mila in base alle statistiche) la perdita del loro diritto alle cure e quindi al loro stato di salute.

Si è dibattuto molto attraverso i social, con interventi soprattutto dei lavoratori e di tantissimi curanti, che hanno espresso il loro stato di delusione, rabbia e sofferenza, sulla chiusura; mentre il silenzio più totale permane da parte dei leader nazionali che stanno scendendo in Calabria per le loro campagne elettorali in sostegno delle loro liste, a cominciare da Salvini, che in un incontro con gli stessi lavoratori aveva promesso di fare il suo intervento su Spirlì dopo una valutazione e uno studio attento delle “carte” relative alla questione delle Terme Luigiane; mentre la Meloni rilascia, avendo alle spalle un inquieto assessore Orsomarso, una intervista ad una emittente televisiva calabrese apprezzando il lavoro svolto dal governo regionale di centro destra uscente in materia di lavoro, sviluppo e turismo, trascurando di citare il termalismo, che pure ha rappresentato con le Terme Luigiane un punto luce di crescita e di forte richiamo sia nelle cure termali, che per l’afflusso turistico extra regionale.

«Strano – fanno notare i lavoratori – che lo stesso candidato alla presidenza Roberto Occhiuto abbia adottato una posizione di completo silenzio in questi mesi di campagna elettorale, se non quello di dichiarare in una trasmissione televisiva, coordinata dal giornalista Attilio Sabato, che in effetti esiste il problema delle Terme Luigiane».

I lavoratori, come i curanti, sono abbastanza delusi e amareggiati per questi comportamenti e si aspettano dagli altri candidati e leader, mancando ancora poco più di  quindici giorni circa alle votazioni del tre e quatto ottobre, parole di rispetto chiare e precise sul futuro delle Terme Luigiane e sul loro stato occupazionale e di salute per i tanti curanti che non hanno potuto usufruire della cifra di due milioni e trecento mila euro destinati all’Asp di Cosenza, da parte dell’assessorato alla Sanità della Regione, per essere dirottati alle Terme Luigiane quale somma da utilizzare nel rapporto di convenzione per le varie cure termali ammesse dal sistema sanitario nazionale.

Mancano pochi giorni per l’elezione del nuovo consiglio comunale, nonché del sindaco di Guardia Piemontese ed il primo cittadino uscente, Vincenzo Rocchetti, ricandidatosi,  convoca il 14 settembre la giunta composta da se stesso, il vice sindaco, Pietro Occhiuzzi, e l’assessore Sergio Sciammarella, per approvare una delibera che prevede l’approvazione di un piano di fattibilità tecnico-economica di lavori di restauro del vecchio stabilimento termale San Francesco per un importo complessivo di 628.798,97 euro compreso Iva, i cui lavori di restauro dovranno essere eseguiti entro un periodo massimo di 36 mesi, esattamente tre anni. Una delibera che manca dell’approvazione del Consiglio comunale ormai scaduto e prossimo ad una nuova sostituzione. 

Da parte sua, il sindaco di Acquappesa, Francesco Tripicchio, comunica agli organi d’informazione di essere più che soddisfatto per la predisposizione del completamento delle procedure di approvazione delle manifestazioni di interesse per quanto riguarda la ricerca del nuovo sub concessionario delle acque termali ed in particolare della disponibilità dello stabilimento San Francesco e della palazzina destinata agli uffici amministrativi con la concessione di 40 litri a secondo di acqua sulfurea termale. 

Nella sua dichiarazione comunica, altresì, che tutti gli atti amministrativi propedeutici all’approvazione della lettera di invito è stata approvata con determina n.342 del 14 settembre e che la stessa lettera di nvito è stata inoltrata  alle sei imprese ammesse, tra le quali la stessa Sateca, con richiesta di presentazione dell’offerta entro le ore 12 del 18 ottobre.

«Un passo importante – dichiara il sindaco Tripicchio – verso la svolta e verso il rilancio concreto ed effettivo delle Terme Luigiane».

Documenti e atti approvati  alla vigilia di una competizione elettorale con l’incognita del risultato e dei nuovi uomini che si dovranno succedere, sia al Comune di Guardia Piemontese che alla Regione Calabria; quando anche per l’attesa della riconsegna dello stabilimento San Francesco entro i tre anni, come previsto dall’avviso di gara,  per la ristrutturazione dello stesso e quindi della piena funzionalità dell’erogazione dei servizi termali. Scadenza in cui ha termine, dato i tempi previsti, pure il mandato dello stesso Sindaco Tripicchio eletto nella primavera del 2019.

Comunque, prima ancora ci sarà la spada di Damocle costituita dal risultato elettorale, soprattutto al Comune di Guardia Piemontese, e poi quella del giudice del Tar Calabria, la cui udienza è prevista per il prossimo 13 ottobre, sperando che questa volta a vincere sia la Giustizia. (fb)