di FRANCESCO CANGEMI – In Calabria c’è una doppia emergenza: Se da una parte c’è una diminuzione della popolazione, dall’altra, purtroppo, aumenta il numero di chi se ne va. È quanto è emerso dall’ultimo censimento dell’Istat del 2021 e divulgati pochi giorni fa.
Sulla base dei risultati del Censimento permanente della popolazione è stata determinata la popolazione legale riferita al 31 dicembre 2021. In Calabria ammonta a 1.855.454 residenti e rispetto al 2011, è diminuita del 5,3%; la riduzione più significativa si registra nella provincia di Vibo Valentia (-7,3%) e nella provincia di Cosenza (-5,5%).
La popolazione legale trova riferimento in una serie di norme, con risvolti sul piano economico e amministrativo nonché elettorale dei comuni. In Calabria, per via delle variazioni amministrative intervenute nel corso del decennio, il numero dei comuni si è ridotto da 409 a 404. Considerando le principali classi di ampiezza demografica, i comuni che hanno fatto registrare un cambio di classe transitando in quella di ampiezza inferiore sono 58, mentre Settignano, Montalto Uffugo e Botricello transitano nella classe demografica superiore.
Rispetto al 2020 i dati censuari evidenziano un decremento di 5.147 unità nella regione. A livello provinciale Reggio Calabria perde 1.664 residenti, seguita da Cosenza (-1.576 residenti), mentre Vibo Valentia registra il maggiore decremento relativo (-0,4%).
Tra il 2020 e il 2021 il 34,7% dei comuni non ha subito perdite di popolazione e tra questi non è presente alcun capoluogo di provincia. Invece sono 264 i comuni dove la popolazione diminuisce: in valore assoluto le perdite più consistenti si registrano a Crotone (-764), Catanzaro (-574) e Reggio Calabria (-547); in termini relativi nei comuni di Laganadi (-6,9%) e Santo Stefano in Aspromonte (-6,2%), entrambi in provincia di Reggio Calabria. Sotto il profilo della dimensione demografica il 34,7% dei comuni non ha perso residenti. La popolazione risulta invece in calo nel 78,0% dei comuni con popolazione fino a 1.000 residenti e nel 64,7% di quelli con popolazione tra 1.001 e 5.000 residenti.
La diminuzione della popolazione residente della Calabria è frutto di un saldo naturale negativo (-9.413 unità), al quale si somma un saldo migratorio totale negativo (-6.111 unità), nonostante un saldo censuario positivo (+10.377) e un recupero dei movimenti demografici internazionali nel 2021 rispetto al 2020. La dinamica naturale conferma il trend negativo in corso. La mortalità aumenta: il tasso di mortalità passa dall’11,2 per mille del 2020 al 12,2 per mille del 2021, con un picco del 12,5 per mille della provincia di Cosenza. Tra il 2020 e il 2021 il tasso di natalità è leggermente diminuito, da 7,4 a 7,1 per mille.
A livello provinciale il tasso resta quasi stabile nella provincia di Catanzaro, diminuisce in tutte le altre, principalmente a Vibo Valentia e Reggio Calabria (Prospetto 3). I movimenti tra comuni sono rimasti costanti nel secondo anno pandemico: il tasso migratorio interno è passato dal -4,4 per mille del 2020 al -4,3 per mille del 2021, oscillando tra il -3,2 per mille della provincia di Cosenza e il -6,6 di Crotone. I movimenti migratori internazionali sono in recupero: il tasso migratorio estero, positivo in tutte le province, aumenta rispetto al 2020 (dal 0,7 al 2,7 per mille), soprattutto nella provincia di Cosenza (da 0,9 nel 2020 a 3,2 per mille nel 2021) e Reggio Calabria (da 0,7 a 3,1).
La prevalenza della componente femminile nella struttura per genere si conferma anche nel 2021. Le donne rappresentano il 51,0% del totale e superano gli uomini di 38mila unità. La prevalenza si evidenzia particolarmente nelle età più avanzate per la maggior longevità femminile.
La popolazione calabrese presenta, nel 2021, una struttura sensibilmente più giovane rispetto al totale del Paese, come emerge dal profilo delle piramidi delle età sovrapposte. L’età media, 45,5 anni, risulta in aumento rispetto al 2020 (45,2), anche se rimane più bassa dei 46,2 anni della media nazionale (Prospetto 5). Aumenta l’indice di vecchiaia, che passa da 173,3 del 2020 a 178,6 del 2021, e risulta lievemente in aumento l’indice di dipendenza degli anziani: da 35,8 del 2020 a 36,3 del 2021. Cresce anche l’indice di struttura della popolazione attiva, che passa da 128,0 residenti nel 2020 a 130,2 nel 2021. Dagli indicatori della popolazione del Prospetto 5 le province di Crotone e Reggio Calabria risultano quelle con la struttura demografica più giovane; all’opposto, il processo di invecchiamento è più evidente nelle province di Cosenza e Catanzaro.
La popolazione straniera in Calabria al 2021 ammonta a 93.257 unità, l’1,9% della popolazione straniera residente in Italia. Oltre l’80% dei cittadini stranieri risiede nelle tre province di Cosenza (34,6%), Reggio Calabria (31,1%) e Catanzaro (17,9%). La percentuale sulla popolazione residente totale è minore rispetto al valore nazionale (5,0% contro 8,5%), l’incidenza provinciale più alta si osserva a Reggio Calabria (5,5%) e all’opposto quella più bassa a Vibo Valentia (4,4%).
In Calabria circa la metà (50,5%) dei cittadini stranieri proviene dall’Europa, il 28,2% dall’Africa, il 18,5% dall’Asia, e il 2,7% dall’America. Sono residuali le presenze dall’Oceania e gli apolidi. I cittadini stranieri provengono da 157 Paesi del mondo, particolarmente da Romania (28,4%), Marocco (16,1%) e Ucraina (5,8%). (fc)