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Ionio Fuel: Continua il confronto per il deposito costiero di Gnl a Crotone

Ionio Fuel: Continua il confronto per il deposito costiero di Gnl a Crotone

La società Ionio Fuel ha ottenuto il via libera alla procedibilità dell’istanza di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) da parte del Ministero dell’Ambiente della Sicurezza Energetica per creare, nell’ex area industruale di Crotone, il deposito di Gnl.

Si tratta di «un ulteriore passo – si legge nella nota – nel processo di verifica burocratica che, dopo la fase preliminare del “documento di Scoping”, prevede ora la possibilità da parte delle Amministrazioni e gli Enti pubblici coinvolti di presentare proprie osservazioni entro il prossimo 6 ottobre».

Il piano di Ionio Fuel, che ha già ottenuto il Nulla Osta di Fattibilità dal Comitato Tecnico Regionale (CTR) della Calabria nel 2020, riguarda la costruzione nell’attuale area Zes di Crotone di un Deposito costiero di LNG da 20.000 m3 con relative baie di carico per cisterne e il Terminale di ricezione Gnl Off-Shore per la connessione e lo scarico del gas naturale liquefatto dalle navi metaniere. L’obiettivo è quello di dotare il territorio crotonese di un’infrastruttura strategica per la Calabria e tutto il meridione in grado di intercettare la domanda crescente di GNL per i trasporti pesanti su strada e navali, alla luce del crescente utilizzo di questo carburante meno impattante sull’ambiente delle altre fonti fossili) nel processo di transizione energetica.  

«Il recente approdo nel porto di Crotone di due navi da crociera in contemporanea, dimostra le potenzialità di sviluppo legate alla presenza di un deposito costiero di GNL,» spiega Luigi Vartuli, coprogettista dell’infrastruttura.

«L’industria crocieristica – ha proseguito – ha scelto il gas naturale liquefatto come carburante di riferimento per affrontare la transizione verso fonti energetiche meno inquinanti. Lo dimostra il numero crescente di nuove unità navali in costruzione che sono destinate a solcare il Mediterraneo nei prossimi anni. Poter contare su un’infrastruttura in grado di garantire le operazioni di rifornimento di GNL metterebbe il porto pitagorico al centro delle rotte scelte dalle compagnie di navigazione che guardano tutti gli approdi del Sud Italia e del Mediterraneo». 

A conferma del ragionamento un semplice dato di fatto. 

«Ad oggi, lungo la dorsale meridionale del Tirreno dello Ionio e dell’Adriatico non esistono strutture ne italiane o estere in grado di garantire il rifornimento navale di GNL – continua Vartuli –. Le navi da crociera e commerciali che utilizzano questo tipo di tecnologia devono guardare per forza di cose alle coste francesi e spagnole, che si sono fortemente attrezzate in tempo». 

Ma lo sguardo va oltre, e comprende anche il potenziamento della rete dei distributori stradali della regione Calabria che alla pari degli impianti esistenti dalla Campania in su già distribuiscono il carburante stradale per il trasposto pesante. Il deposito costiero di Crotone porterà al completamento della superstrada che collega Sibari, arrivando a Crotone e proseguendo per Catanzaro e a Lamezia Terme, collegherà finalmente il territorio crotonese alla Salerno Reggio Calabria in modo efficiente. Anche in questo caso, considerando l’evoluzione tecnologica del trasporto pesante stradale, un’infrastruttura polivalente come il deposito costiero potrà fare la differenza. 

«Alla luce del lungo e complesso percorso amministrativo con il ministero dell’Ambiente raggiunto avendo ottenendo la procedibilità alla Valutazione di Impatto Ambientale del deposito Costiero di GNL – ha detto ancora – mirando al benessere ambientale e economico della comunità crotonese, senza creare contrapposizioni arbitrarie e fuorvianti. Il rilancio del territorio va garantito con la tutela dell’ambiente, la valorizzazione delle risorse naturali, storiche e culturali. Allo stesso tempo, però, non può prescindere dalle dotazioni infrastrutturali in grado di farlo competere in un contesto economico e tecnologico in profonda trasformazione, come quello che stiamo vivendo. Anche attraverso la transizione energetica si possono ottenere benefici tangibili sotto l’aspetto occupazionale e di stimoli allo sviluppo».  

«In questi anni abbiamo mantenuto un dialogo continuo con le autorità – ha concluso – enti e associazioni di categoria territoriali al fine di illustrare i benefici economici e, in generale, per lo sviluppo complessivo dell’area, derivante dalla realizzazione dell’opera. Continuiamo su questa strada, prendendo in considerazione l’idea di contribuire in modo concreto al miglioramento dell’occupazione al benessere dei cittadini di Crotone e al miglioramento economico della comunità crotonese. Sotto questo aspetto si inserisce il confronto che stiamo portando avanti con il Comune per la definizione di misure di compensazione, una volta che l’impianto entrerà in funzione, a favore della collettività».   (rkr)