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Irto (PD) lancia la mobilitazione generale contro l'autonomia differenziata

Irto (PD) lancia la mobilitazione generale contro l’autonomia differenziata

«Mobilitiamoci contro l’autonomia differenziata e contro le scelte scellerate del governo di centrodestra, che sta spaccando l’Italia, abbandonando il Sud, demolendo lo Stato sociale e calpestando i princìpi di eguaglianza e solidarietà della Costituzione repubblicana». È quanto ha dichiarato il senatore del Pd, Nicola Irto, nel corso dell’assemblea del Pd Calabria di Vibo Valentia.

Secondo Irto, «la mobilitazione è indispensabile, visto che il governo e la sua maggioranza si sono resi sordi e impermeabili rispetto ai nostri ragionamenti in Parlamento, alle istanze delle categorie economiche e sociali e perfino ai moniti sulle terribili diseguaglianze che l’autonomia differenziata determinerebbe, lanciati dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, e dalla Conferenza episcopale calabrese».

«Il Pd calabrese è pronto, insieme a tutto il Partito democratico, ad affrontare questa battaglia di giustizia sociale e di civiltà, con la mobilitazione generale – conclude il senatore Irto – a difesa dei diritti dei cittadini meridionali e dell’unità del Paese».

Presente, all’assemblea, anche il capogruppo del Pd in Senato, Francesco Boccia, ricordando come «il Pd ha fatto una battaglia durissima in Commissione e in aula al Senato. Abbiamo tenuto per nove mesi, utilizzando le regole democratiche, di tenerle ferme queste follie leghiste e ora con il voto di chi è stato eletto qui – e oggi ho letto delle dichiarazioni surreali del presidente Occhiuto che vanno in quella direzione – questo provvedimento è a Montecitorio».

«Noi a Montecitorio – ha sostenuto Boccia – ci batteremo per fermarlo, ma se anche gli eletti alla Camera del Sud obbediranno – perché non trovo un vocabolo migliore – ai diktat e alla Lega è evidente che ci sarà una sola strada che è quella della raccolta delle firme per un referendum e per una battaglia senza quartiere davanti al popolo». (rvv)