Cancellare le discriminazioni nel lavoro e nel quotidiano. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa e di collaborazione siglato tra l’Osservatorio Regionale contro le discriminazioni nei luoghi di Lavoro e l’Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali.
La firma è avvenuta a Roma, negli Uffici della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove si è discusso delle possibili forme di collaborazione per il perseguimento delle comuni finalità istituzionali. Inoltre, è stato accolto con piacere l’invito rivolto ad Unar dal Presidente Cuzzupi a programmare iniziative congiunte da realizzare sul territorio calabrese.
«L’impegno assunto dall’Osservatorio e dall’Unar – ha spiegato Ornella Cuzzupi, presidente dell’Osservatorio – è un qualcosa che va ben oltre la stipula di una semplice intesa. È uno strumento per rendere concrete una serie di azioni da mettere in campo direttamente sui territori e tra la gente, al fine di contrastare ogni tipo di discriminazione. È la ratifica di un’alleanza che punta a dimostrare come la sinergia tra strutture statali e locali possa essere funzionale a sviluppare ed elevare il livello di formazione, assistenza e prevenzione e, quindi, creare l’humus necessario a debellare ogni forma di disparità nel lavoro e nel sociale».
«Siamo particolarmente lieti di dar vita ad una collaborazione che mira a creare i presupposti affinché i buoni propositi si trasformino in fatti. Le discriminazioni nei luoghi di lavoro – ha dichiarato il direttore dell’Unar, Mattia Peradotto – altro non sono che lo specchio di un problema più vasto che investe ogni settore sociale. Con la firma del Protocollo d’intesa intendiamo dare un segnale di vicinanza delle istituzioni alle vittime della discriminazione garantendo il più ampio supporto».
«Siamo convinti – ha aggiunto – che l’azione di prevenzione unitamente ad efficaci campagne di sensibilizzazione possano risultare determinanti nella prevenzione e nel contrasto al fenomeno discriminatorio e svilupperemo con l’Osservatorio azioni comuni anche per diffondere esempi positivi atti a incoraggiarne il superamento».
«Proprio nell’ottica di quanto affermava il Direttore dell’Unar – ha continuato il Presidente Cuzzupi – vi sono esigenze non rinviabili. La prima è quella di affrontare realisticamente e con concretezza i temi in questione in una regione parte di un Paese che avanza a velocità diverse, la seconda è quella di creare la più corretta educazione al “valore lavoro” che, inevitabilmente, ricade nel sociale più ampio. I meriti di questa intuizione che ha poi dato vita all’Osservatorio vanno riconosciuti al Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e al Presidente del Consiglio Regionale, Filippo Mancuso».
«Ora tocca a noi, grazie anche allo straordinario apporto che può offrire l’Unar – ha proseguito – continuare ad operare con ancora maggiore incisività. Importantissimi sono e saranno i contributi dei componenti l’Osservatorio, ognuno con una specifica finestra sul mondo del lavoro. Su tale aspetto, noi siamo pronti ad intervenire in maniera diretta sul territorio».
«Dare il giusto senso alle ragioni proposte passa attraverso l’esempio e la responsabilità – ha concluso –. Occorre uscire dai palazzi e andare tra la gente per dire e dimostrare che una realtà diversa è possibile. Noi crediamo in questo e agiremo di conseguenza».
Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha espresso apprezzamento per il protocollo firmato che «punta a migliorare la qualità delle condizioni di lavoro dei cittadini, nonché a sostenere e implementare tutti gli aspetti che attengono l’informazione e la partecipazione, ma anche la formazione, l’assistenza e la prevenzione in materia di lavoro».
Elogi anche per la presidente Cuzzupi,«per essere riuscita a definire un importante Protocollo di impegno bilaterale con un prestigioso organismo dello Stato, su questioni fondamentali come la sicurezza e l’assenza di discriminazioni nel mondo del lavoro» e per «l’impegno e la passione che sta dispiegando alla guida dell’Osservatorio».
«Uno strumento – ha sottolineato – che vuole contribuire alla realizzazione dei diritti sociali e al rispetto della dignità dei lavoratori e che la Regione ha istituito con legge (novembre 2022), per contrastare, oltre alle situazioni di mobbing segnalate, la grave piaga delle discriminazioni e per vigilare e monitorare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Piaga, quest’ultima, che incide sulla qualità stessa della democrazia e su cui non bisogna mai abbassare la guardia. Anzi, su cui mobilitare ogni attenzione possibile». (rrm)