«Il numero dei morti sul lavoro in Italia nel 2022 è tornato ai livelli precedenti alla pandemia da Covid-19, ossia in media più di tre morti al giorno. E la cronaca recente, soprattutto nella nostra regione, che ci racconta di lavoratori e lavoratrici che la mattina lasciano la propria casa per andare a guadagnare onestamente il pane, senza farvi più ritorno, lascia intendere che la casistica del 2023 sarà ancora più drammatica. Davanti al dolore per queste tragedie, al cordoglio che rinnoviamo alle famiglie, e al senso di impotenza che ci pervade, continuiamo a chiederci: perché? Perché non vengono applicate le leggi esistenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro? Perché non riusciamo ad arginare questo stillicidio. Certo è che per prevenire con efficacia questo fenomeno non servono nuove leggi ma bisogna applicare quelle che ci sono prevedendo maggiori controlli ed investimenti sulla formazione».
Ѐ quanto afferma Nadia Fortuna segretaria confederale Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo con delega alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
«La precarietà di molti, troppi, contesti lavoratovi rende difficoltosa la possibilità di effettuare formazione continua su salute e sicurezza – sostiene Fortuna – Al di là dell’applicazione delle leggi in materia di prevenzione, quindi, sarebbe necessario intervenire in modo diverso, attraverso la diffusione di una cultura della sicurezza omogenea in tutto il Paese, da Nord a Sud con un’accurata progettualità capace di coinvolgere tanto i sindacati, quanto i datori di lavoro e le istituzioni, con una adeguata formazione prima di tutto proprio delle categorie datoriali. Il Governo dovrebbe intervenire nel potenziare l’organico degli ispettorati del lavoro in modo da ridare a questo ente il ruolo di garanzia di legalità in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Insomma, sono tante le azioni da intraprendere per intervenire in maniera concreta sul fenomeno delle morti sui luoghi di lavoro: serve volontà politica e coordinamento interistituzionale. In sintesi serve più attenzione. E anche per questo – conclude Nadia Fortuna – saremo a Napoli, il prossimo 20 maggio a manifestare; per una nuova stagione del lavoro e dei diritti». (rcz)