La consigliera regionale Pasqualina Straface si è chiesta «come sia possibile continuare a leggere sulla stampa dichiarazioni e comunicati stampa totalmente fuorvianti da parte del Partito Democratico su un tema delicato come quello del dimensionamento scolastico».
Questo perché «le responsabilità del centrosinistra calabrese sono enormi dato che l’ultimo piano di riorganizzazione risale addirittura al 2012 e il sistema delle scuole sui territori è stato letteralmente lasciato in balia di se stesso portando ai risultati che oggi si vorrebbero addebitare al Presidente Occhiuto e alla sua maggioranza», ha detto Straface, aggiungendo che «è il caso di ricordare, inoltre, come l’immobilismo della governance di centrosinistra abbia portato, ad oggi, ad avere già oltre 70 reggenze ovvero istituti che si ritrovano senza Dirigente Scolastico e senza DSGA. Quindi c’è poco da fare demagogia e populismo su un tema così delicato, viste le grandi responsabilità».
«Il Consiglio Regionale – ha ricordato – ha approvato qualche settimana fa le linee guida regionali, strumento avanzatissimo frutto del grande lavoro portato avanti dalla Vice Presidente Princi insieme al Dipartimento Istruzione e redatte in sinergia con i sindacati e gli esperti del settore, che serviranno ai comuni e alle Province per redigere i rispettivi piani di dimensionamento scolastico la cui consegna è prevista rispettivamente per il 30 settembre e per il 15 ottobre che dovranno poi concorrere a formare il Piano Regionale che abbiamo l’obbligo di approvare entro il 30 di novembre».
«Grazie ai criteri contenuti nelle linee guida – ha proseguito – che ricordiamo vanno nella direzione indicata dall’allora governo Draghi di cui il Partito Democratico era forza di maggioranza, abbiamo dato a comuni e province gli strumenti per approntare dei piani che possano andare incontro alle esigenze dei piccoli comuni e dei territori in cui siano presenti problematiche legate alla dispersione scolastica, all’isolamento, alle carenze di trasporti, alle minoranze linguistiche, a difficoltà di vario genere. Quello del Piano di Dimensionamento Scolastico è un obbligo cui bisogna conformarsi nei tempi prestabiliti, per evitare che qualcun’altro lo faccia al posto nostro, e la Regione ha fatto tutto quanto in suo potere, come del resto altre Regioni come la Campania, la Puglia e la Sicilia, per affrontare il tema della perdita di autonomie che avrebbe potuto essere meno drastico se negli scorsi anni si fosse messo mano al sistema invece di ignorare completamente le problematiche del territorio».
«Già in Consiglio Regionale – ha ricordato – avevo chiesto di lasciar fuori dalla polemica politica la scuola, e invece a quanto pare è un tema che all’opposizione interessa solo per fare demagogia e populismo. Al Partito Democratico suggerisco di aiutare i comuni e le province ad evitare di indebolire i piccoli comuni, anziché invocare piazze che non esistono, e aiutare gli amministratori a gestire bene i piani intervenendo nelle aree a rischio con gli strumenti che abbiamo fornito loro».
«Questo vuol dire agire in nome e per il bene delle comunità – ha concluso – e difendere il diritto allo studio dei ragazzi calabresi, il resto è solo propaganda che su un tema così delicato e in cui ci sono così evidenti responsabilità non dovrebbe nemmeno essere presa in considerazione». (rrc)