di ARISTIDE BAVA – Uno dei più annosi problemi della fascia ionica reggina con molta probabilità troverà soluzione. Stiamo parlando del ripristino della Diga sul torrente Lordo, svuotata 12 anni addietro e da allora in attesa di essere ripristinata.
La Diga, realizzata negli anni ’80, è stata in esercizio per circa una decina d’anni dando una bella immagine al territorio a causa di seri problemi forse determinati da un movimento franoso. Inizialmente pareva che la struttura potesse essere sistemata in tempi molto brevi ma, dopo i rilievi della Direzione Dighe, fu necessario preparare un progetto di notevole portata che tenendo conto dei rilievi del Ministero doveva prevedere anche il consolidamento dell’infrastruttura, la messa in sicurezza della cabina di manovra e della zona circostante e, quindi, il riempimento dell’invaso tenendo anche conto della necessità che l’acqua venisse destinata pure alle necessità agricole del territorio.
Un’opera, dunque, molto importante non solo dal punto di vista visivo e turistico per tutta la Locride ma anche di grande utilità per combattere la siccità Sino ad oggi gli annunci e le promesse sono state tante e già in molti avevano perso le speranze di vedere quel terreno, ormai diventato un arido deserto, ritornare alle sue funzioni positive.
Adesso, però, pare che la situazione è sul punto di essere sbloccata. Tanto è emerso da un incontro che c’è stato al Comune di Siderno tra una rappresentanza del Corsecom, struttura che lo ha organizzato, i responsabili dell’amministrazione comunale e di altre Associazioni All’incontro è stato ospite e protagonista il Commissario regionale dei Consorzi irrigui Giacomo Giovinazzo proprio per parlare dello stato dell’arte legato alla problematica dell’importante invaso. E Giovinazzo ha detto ufficialmente che «entro tre anni la Diga sarà nuovamente funzionante».
Il commissario regionale ha anche chiarito che tre anni è il tempo massimo e non è da escludere che, se non ci saranno impedimenti, i tempi saranno più brevi. All’incontro, coordinato da Francesco Macrì , esperto di settore del Corsecom, era presente unitamente al Commissario Giovinazzo anche il suo responsabile tecnico Mimmo Zito. Tra gli altri hanno partecipato la sindaca Maria Teresa Fragomeni, il vicesindaco Salvatore Pellegrino, gli assessori Carlo Fuda, Pietro Sgarlato e Maria Teresa Floccari, il presidente del Consiglio Alessandro Archinà, il presidente del Corsecom, Mario Diano, con alcuni esponenti del direttivo, i consiglieri di minoranza Stefano Archinà, Domenico Sorace, Domenico Catalano e Aldo Caccamo, oltre a giornalisti, altri consiglieri comunali e rappresentanti di alcune associazioni. Era presente anche Pasquale Brizzi, già commissario del Consorzio di Bonifica di Caulonia.
L’incontro è stato introdotto da Francesco Macrì, che ha sintetizzato la storia della Diga, sino a quando, nel 2013, venne svuotata a seguito di controlli che rilevarono la presenza di alcune crepe nella struttura da cui si manovrava il deflusso delle acque. Da quel momento una vera e propria odissea e i tempi di ripristino si sono allungati sempre più perché il problema che si era creato era più serio del previsto, tanto che, come ha notiziato l’Ing. Zito, a microfoni spenti, è stato necessario rielaborare per ben cinque volte il progetto esecutivo, adesso comprensivo non solo del consolidamento dell’infrastruttura, ma anche della messa in sicurezza della cabina di manovra e della zona circostante e, quindi, al riempimento dell’invaso.
Il tutto prevedendo anche che l’acqua sarà destinata al sistema dell’agricoltura, una priorità, questa, che il Commissario Giovinazzo ha definito indiscutibile. Giovinazzo ha anche chiarito, a questo proposito, che è bene considerare questa Diga come la Diga di tutta la Locride e non certo della sola Siderno. Dopo l’intervento iniziale del Commissario si è aperto un apposito dibattito con specifiche domande, al quale hanno preso parte la stessa sindaca Fragomeni, il tecnico del Comune Ing.Lorenzo Surace, Marcello Attisano, Virgilio Condarcuri, Stefano Archinà, Fabrizio Figliomeni, lo stesso Pasquale Brizzi, Antonio Tassone, e Mario Diano.
L’impressione che si è ricavata questa volta è positiva. Giovinazzo ha parlato anche dei tempi tecnici legati ai vari step per arrivare all’inizio dei lavori. In termini pratici si attende la firma del decreto stralcio ministeriale che riguarda un importo complessivo per tutto il settore Dighe nel quale è previsto il finanziamento di questo progetto per un importo di circa 25 milioni di euro e non ci dovrebbero essere problemi perché il progetto è uno dei primi previsti dal quadro generale.
Il Decreto dovrebbe essere approvato entro il prossimo mese di aprile, Subito dopo – ha detto Giovinazzo – sarà attivata la procedura d’appalto e l’iter dovrebbe continuare senza intoppi sino alla consegna dei lavori. (ab)