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Prof. Stefano Alcaro

La Magna Graecia di Catanzaro premiata con l’Oscar dell’Innovazione

Prestigioso riconoscimento per l’Università Magna Graecia di Catanzaro, che è stata premiata con il Premio Nazionale Angi 2020 per la sezione Formazione & Ricerca, giunto alla terza edizione.

Il prestigioso riconoscimento, promosso dall’Associazione Nazionale Giovani Innovatori, premia le migliori iniziative degli innovatori italiani, al fine di promuovere le eccellenze di carattere sociale, la ricerca scientifica e tecnologica, la formazione e la cultura, l’imprenditoria giovanile e l’innovazione digitale.

L’Ateneo, infatti, – premiato nelle persone di Isabella Romeo e Antonio Lupia, seguiti dal Prof. Stefano Alcaro, Coordinatore del Dottorato in Scienze della Vita – è riuscito rapidamente a organizzarsi dopo lo scoppio della pandemia per cogliere delle opportunità e ha sperimentato nuovi modi di lavorare basate su di piattaforme online per lezioni e incontri, miglioramento della ricerca infettivologica, identificazione di nuovi strumenti terapeutici, impegno nel fare rete, sia all’interno della comunità scientifica, sia tra le diverse discipline (economia, sociologia) che sono state coinvolte dall’emergenza.

«Con questi sforzi abbiamo avviato un processo di crescita, arricchito dalla qualità di relatori di caratura internazionale intervenuti nelle nostre iniziative» ha dichiarato il prof. Alcaro.

Per parlare di Scienza e Formazione, è intervenuto Michelangelo Simonelli, Government Affairs Director di Gilead Sciences, azienda impegnata nel sostegno ai giovani e alla formazione: «Questo Premio, a cui partecipiamo da 3 anni, è stato uno stimolo a sostenere giovani ricercatori. Gilead si occupa da sempre di produzione, ma il supporto alla ricerca di base è stata una recente novità. Questa iniziativa ci ha permesso di riscontrare una realtà straordinaria che mostra come una ricerca sugli antivirali sia fondamentale sin dalle prime fasi, per capire i bersagli specifici a cui si devono rivolgere le molecole. Un network come quello promosso dall’Università Magna Graecia va proprio nella direzione in cui la nostra azienda auspica».

Mondo universitario presente anche con altri esponenti che hanno portato le loro invenzioni: Giovanni Saggio, professore di Elettronica e Ingegneria presso l’Università di Roma Tor Vergata, è stato premiato per il berretto e il guanto senso rizzati che permettono di misurare tutti i movimenti, superando così barriere e ostacoli, che si presentano soprattutto a soggetti disabili. Il prof. Giacomo Cartenì ha voluto trasformare in un avveniristico dispositivo, assistito dall’intelligenza artificiale, un mondo di esperienze maturate in  quarant’anni di medicina e venti come direttore dell’oncologia dell’Ospedale A. Cardarelli di Napoli.

La mission è assistere il malato cronico dando priorità in primis al paziente e ai suoi familiari rispettando le esigenze di chi eroga l’assistenza. La rivoluzione è stata portare a casa del paziente sul suo telefonino gli strumenti che permettono al medico di intercettare precocemente la comparsa di sintomi pericolosi indirizzandolo su percorsi virtuosi ed evitando quindi inutili corse in ospedale.

Tra gli ospiti premiati in presenza la presidente di Federsanità Anci, Tiziana Frittelli, che ha sottolineato come non vi sia solo il Covid tra le sfide da fronteggiare. Nella sezione Scienza & Salute, i riconoscimenti infatti sono andati tanto a senior come il Prof. Massimo Galli e il prof. Francesco Romeo, quanto a un giovane di successo come Giuseppe Cicero, protagonista con l’odontoiatria e la chirurgia maxillo facciale, una di quelle discipline rimaste in ombra durante la pandemia. Un simbolo per ricordare che, nonostante i timori suscitati dai rischi di contagio da Covid-19, non si possono tralasciare trattamenti e cure orali, che possono far ritardare diagnosi aggravando determinate situazioni che potrebbero essere risolte più rapidamente e senza grossi esborsi economici. Giuseppe Cicero si è distinto per la tecnologia 3D in odontoiatria e chirurgia maxillo-facciale, nuova frontiera per diagnosi e cure su misura.

Cicero, 30 anni, può vantare già un curriculum di altissimo livello. Docente di Odontoiatria all’Università Europea di Madrid, inserito da Forbes tra i 30 under 30 più influenti in campo medico a livello europeo,  cofondatore di una start-up di successo, Oral 3D, è tornato a far parlare di sé nel mese di ottobre 2020 con due articoli pubblicati sulla rivista scientifica The Journal of Craniofacial Surgery scritti con il prof. Piero Cascone, professore Associato di Chirurgia Maxillo Facciale Università La Sapienza.

«Mi dedico alla ricerca sulla stampa 3D da 6 anni – ha dichiarato –. Le più moderne tecnologie possono offrire cure sempre più su misura per i difetti ossei dentali e maxillo facciali. La tecnologia 3D rappresenta infatti una nuova frontiera con numerosi vantaggi. Anzitutto, modifica il rapporto fiduciario tra medico e paziente, con una verifica da parte del paziente con i propri occhi del tipo di intervento che dovrà eventualmente subire; in secondo luogo, permette il passaggio da una diagnosi solo visiva ad una anche di tipo tattile. Infine, questa nuova tecnologia democratizza il tridimensionale grazie ai costi contenuti e apre orizzonti inediti alla prevenzione e alla realizzazione di operazioni virtuali, ma anche a nuove applicazioni nel campo del maxillo-facciale attraverso la riproduzione dell’intero cranio. Con la stampa 3D diventa possibile migliorare le diagnosi e limitare al massimo gli errori clinici, creando una chirurgia sempre più su misura di precisione. Viene facilitata la conversione di Tac in modelli 3D con 3 semplici click, rendendo la procedura accessibile a tutti. In breve, si limitano gli errori, si velocizzano le terapie e si possono programmare e simulare chirurgie in modo preciso».

L’evento, che si è svolto online sul sito dell’Ansa, è stato presentato dai giornalisti Daniel De SetaFederica De Vizia e ha visto la partecipazione di Elena Sofia RicciMassimo GhiniLorella Cuccarini.

«L’impegno contro il virus – si legge in una nota – ha visto fare fronte comune istituzioni, aziende, enti di ricerca, università, tutte realtà che in questi mesi si sono distinte per la riconversione della produzione, la diversificazione delle attività o l’apertura di nuovi progetti. Non solo Covid però, visto che non bisogna dimenticare le altre malattie e le numerose sfide che la Salute pubblica e la Ricerca devono affrontare. Protagoniste sono state ventidue realtà tra start-up, università, spin-off, associazioni, suddivise nelle consuete 11 categorie che nel corso dell’anno si sono distinte per impegno, professionalità e ingegno nei più svariati campi della tecnologia e del digitale. Assieme al dinamismo del Made in Italy, sottolineato dal Presidente della Confederazione Aepi Mino Dinoi, è stato il mondo della Sanità a distinguersi con tante aziende che hanno saputo fare di necessità virtù». (mp)

In copertina, il prof. Stefano Alcaro