«Auspico una riforma che parta dalle indiscusse qualità della Provincia (ambito territoriale ottimale, rilevante capacità tecnica del proprio personale) per valorizzarle ed aumentarle in competenze con sicura ricaduta positiva sulla vita dei cittadini». È quanto ha detto Rosaria Succurro, presidente della Provincia di Cosenza, partecipando alla 35^ assemblea congressuale dell’Unione Province Italiane (Upi) apertasi al Campidoglio a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
In un evento che ha visto la partecipazione di oltre duecento delegati provenienti da tutte le Province italiane, è stato eletto il nuovo presidente dell’UPI, Pasquale Gandolfi, che raccoglie il testimone da Michele De Pascale, neo Presidente della Regione Emilia Romagna, che ha guidato l’Associazione per cinque anni.
Nel corso del suo intervento in Assemblea, Rosaria Succurro ha sottolineato l’importanza cruciale di restituire alle Province il loro ruolo e le loro funzioni, evidenziando la centralità di questi enti nel governo del territorio.
«Nell’attuale contesto politico e sociale, è fondamentale riaffermare il valore delle Province come istituzioni vicine ai cittadini e capaci di affrontare le sfide quotidiane in modo efficace», ha dichiarato la Presidente.
«Le Province non sono solo enti amministrativi, ma attori chiave per lo sviluppo sostenibile delle comunità locali, per la gestione dei servizi pubblici e per la promozione della coesione sociale».
«Nonostante i dieci anni trascorsi – ha aggiunto – da una riforma da una riforma raffazzonata quale è stata la Delrio – che si è posta ai limiti della legittimità, in quanto approvata ben prima del referendum costituzionale che poi ne bocciò le fondamenta, oltre alla estrema superficialità del testo legislativo – le Provincie Italiane hanno saputo comunque ritagliarsi un ruolo fondamentale nell’incidenza effettiva sulle comunità amministrate».
La Presidente ha inoltre evidenziato come le Province svolgano un ruolo determinante nel coordinamento delle politiche locali: la riforma è stata evidentemente lacunosa, ma ciò che ne è emerso, sia pur senza una effettiva volontà, è che la Provincia è un ente con competenze tecniche altamente specializzate, come in tema viabilità, urbanistica, politiche scolastiche, edilizia scolastica e, non ultima, l’accentramento degli appalti del territorio provinciale».
Per la Presidente della Provincia di Cosenza, la dimensione provinciale dell’assetto amministrativo degli enti locali va ulteriormente valorizzata con l’attribuzione di risorse e ulteriori competenze, prima che con il mutamento del metodo elettivo che è comunque necessario.
Infine il caso “Cosenza” con la sua Stazione Unica Appaltante che – oltre ad aver espletato centinaia di gare d’appalto Pnrr per i Comuni convenzionati, ha agito come stazione appaltante per la Protezione Civile Regionale, l’Assessorato all’Agricoltura Regionale, Calabria Verde, Consorzi di Bonifica e persino per la Prefettura: «Non penso che questo sia solo annoverabile nel caso Cosenza, ma credo che in tutte le Province Italiane si siano verificate tali circostanze, dalle quali ne scaturisce la rilevanza fondamentale di questo Ente».
«È proprio notizia di stamane – ha concluso – che l’Anac ci ha chiesto di curare la gara per la realizzazione del Centro di Giustizia Minorile di Catanzaro, che avrebbe dovuto fare il Ministero della Giustizia. Capite quindi come la Provincia abbia una sua rilevanza nell’assetto amministrativo dello Stato italiano». (rrm)