C’È IL TIMORE DEL “FUOCO AMICO” MENTRE SI ATTENDE L’ESITO DELLA PRIMA SELEZIONE AL MINISTERO;
Locride Capitale Italiana della Cultura 2025

LA SFIDA DI LOCRIDE “CAPITALE CULTURA”
NO AI DETRATTORI, PENSANDO IN POSITIVO

di ARISTIDE BAVA Locride Capitale della Cultura. Bisogna combattere anche contro il “fuoco amico”. Siamo alle solite. C’è chi rema contro la candidatura di Locride Capitale della cultura italiana 2025. Tanto che il direttore del Gal, Guido Mignolli, scende in campo con una sua piccata nota per chiarire – se c’è veramente qualcosa da chiarire – qual è la vera essenza di questa iniziativa che per lui è  una sfida per il futuro» e che – ribadisce – «è una sfida che negli ultimi quattro anni ha prodotto iniziative e progetti di ricerca e sviluppo, tanti, nei settori della cultura, dell’ambiente storico, dell’agricoltura, dell’inclusione sociale, in cooperazione con enti e istituzioni italiani ed europei, coinvolgendo aziende, associazioni, enti locali».

Guido Mignolli,  esprime il suo rammarico anche se – dice – «L’opinione di uno non incrina la compattezza, ma forse scalfisce l’immagine verso l’esterno, anche solo concedendo un elemento per insinuare dubbi e rinvigorire le convenzioni becere. Tutta un’altra storia? No. La solita storia! Del fuoco “amico”, che distrugge più dell’altro».

Mignolli aveva parlato a lungo in una lunga intervista che aveva concesso al nostro giornale di questa sfida «che le comunità hanno intrapreso, accantonando le proprie idee a vantaggio di quella di tutti, dimostrando una compattezza unica, evitando qualsiasi voglia di critica “esterna” al percorso. Così si lavora – dice –. Il momento del dibattito per prendere le decisioni può essere pure cruento, ma a decisione presa si va tutti in quella direzione, con onestà e volontà. Così si può vincere. Che poi, vincere significa non per forza conquistare un titolo, ma trovare consapevolezza ed entusiasmo. Così si cresce. Dimostrando una maturità, che molti negano sia nelle corde della gente della Locride. Che invece sta testimoniando il contrario».

Poi si chiede qual è la causa principale dei mali del mondo? E dà le risposte «L’ignoranza. Non solo… Allora, la cattiveria! Pure. Soprattutto è l’inconsapevolezza. È distruttiva la mancanza di consapevolezza. È diffusa, abita dappertutto, penetra nei tessuti fragili come un alieno e crea degli automi ristretti in una piccola stanza, chiusa da spesse mura, che credono essere il mondo. Si può curare l’inconsapevolezza? Certo, ma ci vuole forza, umiltà, visione sorridente della vita; i più fragili rimangono la vita intera nella stanza. Che credono essere tutto l’orizzonte possibile… Sui valori del patrimonio storico-culturale, ci siamo. Arduo sarebbe sostenere che la Locride non meriti attenzione sotto questo profilo. Pure qui, però l’inconsapevolezza colpisce. E le pagine meno note, che potrebbero consentirci di riscrivere la storia? E le ‘minime’ testimonianze della cultura popolare?».

Quindi l’elenco di tutta una serie di iniziative che si accompagnano all’ipotesi progettuale di Locride Capitale Italiana della cultura 2025. Dai progetti di cooperazione che si stanno realizzando nella Locride, per vedere i vitigni autoctoni unici al mondo agli  allevamenti di maiali neri d’Aspromonte  al partenariato di 12 paesi del Mediterraneo per un progetto sull’uso razionale dell’acqua, (il territorio è stato  individuato pure come territorio della sperimentazione), ai sindaci delle ‘aree estreme’, che stanno lavorando alacremente sul solco dell’importanza della scuola, soprattutto quella per i più piccoli per combattere  la ‘ndrangheta veramente e con gli strumenti giusti!

Quelli della cultura… Ed ancora le fabbriche di comunità, nelle quali non prende forma la materia, ma il coinvolgimento sociale alle decisioni senza dimenticare oltre 100 progetti d’azienda in campo agricolo e i tanti piani di rigenerazione dei nuclei storici.

«Un “successo” di territorio – dice Mignolli – per il grande numero di iniziative approvate. Uno dei centri della Locride rappresenta la Calabria in contesto nazionale, sia per l’intervento di restauro sia per le green communities. E i progetti della montagna- aggiunge – Leggi il piano approvato e finanziato per le aree interne: piste ciclabili, offerte diverse al visitatore, istruzione e imprenditoria, scuole nei castelli, mobilità verde, servizi sociosanitari innovativi. Un lungo elenco che abbiamo sintetizzato con l’invito anche a dare un’occhiata alle iniziative intraprese a favore dei Neet, insieme a realtà nazionali e internazionali di settore».

E quindi la chiosa finale indirizzata al detrattore di turno «Ora non rifugiarti nel “non sapevo, ma è colpa vostra perché non fate comunicazione, non informate. Hai visto quante cose?! E tante non te le abbiamo raccontate. Le stiamo facendo. C’è un territorio in fermento. Basta andarci per conoscere. Aiuta pure a vincere l’inconsapevolezza. A proposito! Si sta operando pur senza il sostegno della ‘ndrangheta. Lo sai, cultura, lavoro ed entusiasmo sono un forte antidoto. Il fuoco “amico”, invece, – conclude Guido Mignolli – va in direzione opposta… Continua a distruggere».

Una precisazione, quella del direttore del Gal che forse ci voleva perché non è a tutti chiaro che la vera vittoria per la Locride e per La Città Metropolitana, ma adesso anche per la Regione Calabria che ha “sposato” il progetto, non è affatto la eventuale vittoria della “sfida” – ammesso, cosa molto difficile – che ci sia, ma è piuttosto l’ipotesi progettuale che questa candidatura ha creato e che potrebbe veramente cambiare il volto del territorio e della stessa Regione in una proiezione nazionale e internazionale. Ecco la necessità della massima coesione.

Ecco la necessità, come giustamente afferma Mignolli, di non tener conto dei detrattori di turno. Questo sul territorio lo si è compreso. E, non a caso, proprio in questi giorni è stato diffuso un significativo comunicato da parte del Corsecom, struttura associativa di primo piano che da anni si batte per il rilancio del territorio.

«Le molte criticità esistenti sul territorio della Locride, a partire da quella sanitaria, possono giocare in maniera negativa sulla “sfida” per Locride capitale Italiana della cultura 2025. Ma è ormai opinione diffusa che l’apprezzamento per le candidature che vedono una partecipazione attiva dei cittadini nella valorizzazione e qualificazione del proprio territorio è notevole anche se, nel caso della Locride, non sono certo qualificanti le endemiche criticità esistenti».

Però, dice la nota,«in questi ultimi mesi tutti abbiamo potuto assistere all’intenso e capillare battage promozionale avviato dalle strutture associative e, in particolare da quello dell’Associazione Lions che ha valicato i confini territoriali spingendosi su tutta l’area metropolitana fino ad arrivare al congresso di Paestum dove la candidatura è stata fatta propria dai clubs lions di Calabria, Campania e Basilicata. E molti – aggiunge la nota – sono stati anche i Convegni e gli Eventi che hanno evidenziato in maniera chiara e particolareggiata le notevoli ricchezze di varia natura presenti nel territorio e che rappresentano le fondamenta dell’articolato, e qualificato Progetto presentato nelle settimane passate dalla Città Metropolitana alla Commissione Ministeriale preposta a valutare i primi dieci siti da ammettere alla scrematura delle Candidature di “Capitale Italiana della Cultura 2025».

D’altra parte è fuor di dubbio che la Locride con i suoi 2.500 anni di storia, il suo patrimonio naturale con al centro il Mitico Aspromonte, la ricchezza delle varie eccellenze enogastronomiche, i suoi 42 Comuni distribuiti tra mare, colline e suggestivi Borghi, il suo ricco potenziale archeologico, ha tutti i requisiti per concorrere a pieno titolo a questa importante candidatura.

Una candidatura che ha stimolato molti cittadini, orgogliosi e determinati, a organizzarsi per sostenere e incoraggiare Amministratori, sindaci e politici ad essere più incisivi e più determinati a risolvere le varie problematiche la soluzione delle quali renderebbe il territorio più qualificato e con una immagine più appetibile.

E, proprio con questi obiettivi, annuncia il Corsecom, il mondo della cittadinanza attiva si è mobilitata ed è in continua espansione tanto che «si sta creando una rete di Gruppi Operativi mirati a seguire da vicino, con costanza e competenza ma anche acquisendo dati e informazioni per seguire e vigilare il percorso di servizi, di opere, di progetti finanziati ma ancora fermi. Una rete di persone pronte anche a mobilitarsi – precisa il Corsecom – con azioni decise quando si andranno a verificare eccessive lentezze o ritardi non giustificati».

Di questi gruppi, organizzati dallo stesso Corsecom, fanno parte principalmente soggetti appartenenti ai vari Club Service della Locride ( Lions, Rotary, Kivanis,  Associazioni e Fondazioni con riferimenti Nazionali come le Fidapa , l’Ammi il Fai e anche quelle locali  che si distinguono per impegno e  serietà come Borghinfiore, lo storico Sidus Club che, proprio  quest’anno registra quaranta anni d’intensa attività.

«Alcuni gruppi, informa il Corsecom, sono già formati e sono operativi; altri stanno per essere costituiti. Ogni gruppo può contare sulla disponibilità di Sindaci e di qualificati Tecnici ed esperti nei vari settori che possono fornire informazioni sulle diverse iniziative e problematiche che sono in corso di attuazione e la cui soluzione è prevista nel breve e medio termine».

Insomma una mobilitazione decisamente interessante che garantisce la costituzione di una positiva rete tra le Associazioni e le Organizzazioni locali. Gruppi che si stanno impegnando soprattutto per stimolare la soluzione di molti problemi del territorio e che, indipendentemente dal risultato della candidatura a capitale della cultura (si spera, intanto di superare il primo turno, step previsto in questo mese) «potrebbe segnare un momento molto importante per la qualificazione e il rilancio del territorio e per la soluzione di tanti problemi che si trascinano da anni».

I riflettori accesi su “Locride Capitale Italiana della cultura 2025” hanno, intanto, fatto raggiungere questo primo importante risultato. Il resto farà parte della storia dell’immediato futuro. (ab)