La sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci, ha rilanciato l’allarme sugli effetti in Calabria del caro bollette, che nei giorni scorsi hanno lanciato Confapi, Cna, Confindustria, Coldiretti, altri sindacati e diversi imprenditori, tra cui Filippo Callipo e Antonino De Masi, chiedendo che questi siano al centro «del dibattito pubblico, soprattutto nella campagna elettorale in corso».
«È assurdo che nel confronto politico non esista il problema. È urgente evitare il tracollo economico delle imprese e delle famiglie calabresi, le più colpite» ha rimarcato Nesci, aggiungendo che «la nostra priorità è abbattere dell’80 per cento il costo del gas pagato dalle imprese sino a fine anno. Del valore di 13,5 miliardi di euro, la misura è indispensabile per imprese, lavoratori e famiglie, che altrimenti subirebbero lo tsunami dell’inflazione, in grado di disintegrare il sistema produttivo della Calabria e rovinare il futuro di centinaia di migliaia di persone».
«Per aggredire l’emergenza energetica – ha avvertito la sottosegretaria Nesci – serve un governo capace, autorevole e credibile. L’egoismo e i calcoli elettorali di Conte, Salvini e Berlusconi hanno portato il Paese in bruttissime acque, specie il Mezzogiorno e in particolare la Calabria, che non ha grandi strumenti di resilienza in quanto provata dal potere finanziario e militare della ’ndrangheta, dal clientelismo spinto e da decenni di incoscienza politica».
«Il tempo del populismo, dell’illusionismo e della propaganda è finito. Abbiamo il dovere – ha concluso Nesci – di rispondere in fretta e in concreto ai bisogni dei calabresi, che non possono sostenere i costi attuali delle bollette, da ridurre senza indugi». (rrm)