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La statua della Madonna della Montagna sarà esposta in chiesa a San Luca

La statua della Madonna della Montagna sarà esposta in chiesa a San Luca

di GIUSY STAROPOLI CALAFATI

Maria di Polsi fa il suo miracolo. L’antico simulacro della Madonna della Montagna lascia il Santuario di Polsi per entrare, finalmente, nella Chiesa della sua San Luca.
Un fatto storico che accende una luce in un’epoca buia per il popolo sanluchese.

Giorni e settimane di appelli accorati alla Chiesa, alle Istituzioni, battaglie di identità, richieste di dignità: tutto questo non è stato vano. Perché la storia millenaria di Polsi e di San Luca non può essere oscurata né sepolta.

La voce delle donne di San Luca è quella delle figlie di Maria.
La voce dei giovani di San Luca è quella dei cittadini del mondo.
La voce di San Luca è la voce di un popolo che esiste, resiste, vive.

La gioia oggi è palpabile: sincera, collettiva. È la gioia di un patto antico che non si è lasciato soffocare da frane, interdittive e silenzi. È la vittoria di chi ha creduto che la fede non si negozia e non si commissaria.

Mi sento parte di questa storia. Felice di aver dato voce — con parole forse dure, ma necessarie — a un dolore che oggi si scioglie in canto.
Non è tempo di rivendicazioni, ma di ringraziamento.
Eppure non dimentichiamo: quanta fatica è costata a San Luca difendere il diritto alla sua festa, custodire la sua identità, non smarrire la strada verso Maria.

Che si spengano oggi, e per sempre, i riflettori della cronaca giudiziaria, gli attacchi gratuiti e le macchine del fango su San Luca.
Che si accenda invece una luce di speranza sul paese di Corrado Alvaro.
Una luce che illumina i passi dei pellegrini, che tornano a stringersi attorno alla loro Madonna, tra tamburelli, lacrime e rose.

Ed eccoli, ci sono tutti.
Melusina è sullo scalino, Medea tiene i suoi figli per mano, Antonello è con l’Argirò, il maestro Antonio è vicino a Corrado.
Un po’ più in là, Padre Stefano De Fiores dibatte di Maria con don Massimo Alvaro. È uno spettacolo sentirli parlare: raccontano di storie millenarie.
Arriva anche Fortunato Nocera. Pasquino Crupi, c’è anche lui. Ora non manca più nessuno.

Un’anziana donna è prostrata innanzi alla Madonna. La Sibilla non proferisce parola: osserva, ascolta i canti, gli inni, i suoni dei tamburelli. Non vincerà mai davanti alla bella signora della Montagna.

È tutto pronto.
Non resta che gridarlo a voce alta, con il cuore che batte forte, gli occhi alla montagna e le mani al cielo:

Evviva Maria di Polsi! (gsc)