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Gli scavi archeologici di San Gada come occasione di sviluppo

LAINO BORGO (CS) – Gli scavi archeologici di San Gada come occasione di sviluppo

L’amministrazione comunale di Laino Borgo, guidata dal sindaco, Mariangelina Russo, ha presentato il progetto museale a cura degli architetti Marcello Guido e Mariagiulia Rimola che vuole rendere gli scavi archeologici di San Gada un importante momento di sviluppo territoriale di tutta la Valle.

All’evento, presenti Mariangela Barbato, funzionaria Sabap Cosenza, Fabrizio Sudano, soprintendente Sabap Cosenza, il presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, l’assessore all’agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo. Ha moderato il consigliere comunale con delega alla cultura, Gina Calvosa.

«La nostra volontà – ha spiegato il primo cittadino – è stare insieme a tutti gli attori istituzionali e culturali che dal primo momento sono stati protagonisti di questa importante ricerca archeologica. La sinergia è il filo conduttore che ci fa guardare ad un progetto importante che interesserà tutto il territorio con il quale abbiamo instaurato, insieme ai sindaci viciniori, una solida rete di collaborazione e progettualità».

«San Gada deve diventare un grande attrattore culturale per la Valle del Mercure e il Pollino nella sua interezza. Al professore Mollo – ha concluso Mariangelina Russo – la nostra gratitudine per averci offerto una simile occasione e aver sposato questa ricerca con passione e competenza, aiutandoci a guardare alla nostra storia passata come elemento prezioso per sapere meglio chi siamo e quanta ricchezza culturale offre questa porzione di Pollino al mondo intero».

Gli scavi archeologici di San Gada possono e devono rappresentare un grande progetto di sviluppo territoriale che coinvolga tutta la valle del Mercure. Le importanti scoperte portate alla luce dall’equipe del progetto Fabrizio Mollo del dipartimento di civiltà antiche e moderne dell’Università degli Studi di Messina confermano che nel sito di Laino Borgo esiste una esperienza urbana di grande pregio che può dare ancora importanti contributi alla ricerca storica della valle del Mercure.

Il ritrovamento di una grande casa di IV-metà III sec. a.C., organizzata intorno ad un cortile rettangolare e con una serie di vani che ruotano intorno ad essi, tra i quali un vano con una grande vasca centrale per la raccolta dell’acqua, con rivestimento e un complesso sistema di adduzione e smaltimento, che lascia pensare anche ad attività di tipo sacrale, la straordinaria conservazione delle strutture e dei manufatti, di grande pregio storico, suggeriscono di avviare un più organico progetto scientifico e di valorizzazione del sito, sicuramente il più importante insediamento abitativo di VI-III sec. a.C. presente nel bacino del Lao-Mercure. (rcs)