In occasione della Giornata Europea contro la tratta degli esseri umani e il grave sfruttamento lavorativo, la Comunità Progetto Sud e l’Associazione Mago Merlino ha incontrato gli studenti dell’Istituto Superiore “Carlo Rambaldi”– Polo Tecnologico Industriale ed Artigianale Avanzato di Lamezia Terme, attraverso dei laboratori.
«Abbiamo strutturato i nostri laboratori, divisi in piccoli gruppi, iniziando proprio dalle parole, – dicono le operatrici referenti delle due associazioni- mettendo sotto la lente d’ ingrandimento degli alunni termini a volte abusati e spesso non compresi nella loro percezione di problematica sociale: prostituzione, sfruttamento, schiavitù, tratta di esseri umani; affidandone loro la definizione per poi confrontarci sulle modalità di intervento messe in campo dalle nostre associazioni per contrastare lo sfruttamento sessuale e lavorativo a cui sono costretti gli esseri umani vittime di tratta».
«L’Organizzazione Internazionale del Lavoro – hanno fatto sapere dall’Osservatorio interventi tratta – stima che, nel mondo, nel solo 2021, siano oltre 50 milioni le persone vittime di schiavitù moderna coinvolte nel lavoro forzato e nei matrimoni forzati; un trend che negli ultimi cinque anni è aumentato in modo considerevole. Non bisogna dimenticare, tuttavia, – concludono – come lo sfruttamento riguardi anche altri ambiti quali: prostituzione, accattonaggio, economie criminali forzate e commercio di organi».
«Una giornata di sensibilizzazione – hanno detto dalla comunità scolastica dell’ IIS Rambaldi – per rendere consapevoli i nostri giovani del drammatico fenomeno dello sfruttamento sessuale e lavorativo degli esseri umani che, se nel loro immaginario era confinato in luoghi lontani, hanno invece potuto, purtroppo, constatare che è quanto mai vicino e interessa anche la nostra regione e la piana lametina».
«Gli studenti hanno partecipato all’evento con particolare sensibilità, – hanno continuato dal Rambaldi –rivolgendo domande agli esperti ed elaborando riflessioni personali. L’iniziativa si colloca – concludono- all’interno di un percorso che da sempre vede la scuola impegnata sul fronte dello sviluppo di competenze di cittadinanza, che passano anche attraverso una lettura attenta delle criticità troppo spesso taciute e che invece è necessario far conoscere ai giovani perché possano acquisire uno spirito critico e contribuire a superarle». (rcz)