È con Sono cose che passano del giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco, che si apre la 16esima edizione de Il Sabato del Villaggio, la rassegna organizzata dal Centro Studi Koinè.
L’appuntamento è per sabato 19 marzo, alle 18, al Seminario Vescovile di Lamezia Terme.
Il Sabato del Villaggio è una delle più importanti e raffinate rassegne culturali calabresi. Si svolge a Lamezia Terme tra gennaio e maggio di ogni anno, proponendo eventi mensili con eminenti personalità contemporanee.
La dichiarata aspirazione del Sabato del Villaggio è di avvicinare al sapere portando la letteratura, la filosofia, l’arte e la musica a tutti. Del resto, l’esperienza maturata in anni di programmazione ci parla di una partecipazione che ha coinvolto differenti tipologie di pubblico: dagli appassionati, agli addetti ai lavori, alle persone comuni, ai curiosi, che hanno trovato nel Sabato del Villaggio uno scialo di esperienze culturali al massimo livello, designandolo di fatto come «salotto buono» della città.
Inoltre, la rassegna si caratterizza per una vastissima presenza di giovani, rendendola se possibile ancora più effervescente. Ciò è tanto più vero in una terra come la Calabria, per troppo tempo lontana dai grandi centri propulsivi. Una terra dove però la cultura può assurgere a protagonista, schiudendo orizzonti inaspettati.
Il libro, edito da La Nave di Teseo, è ambientato nel secondo dopoguerra, dove il barone di dubbia nobiltà Rodolfo Polizzi sposa Ottavia principessa di Bauci e la porta con sé a Leonforte, un paese dell’entroterra di Sicilia.
In quell’estate del 1951 dove, poco lontano, sull’isola di Vulcano Roberto Rossellini s’innamorava di Ingrid Bergman e, a Capo d’Orlando, Lucio Piccolo con i fratelli Casimiro e Agata Giovanna – zii di Ottavia – ricevevano il jet set internazionale, a casa del candido Rodolfo arrivava Lucy Thompson, la compagna di college della moglie a svegliare i trascorsi di gioventù della principessa, tutti di strani riti e sabba studenteschi. Sotto gli occhi della signorina Lia, entusiasta testimone di una stagione elettrizzante, mentre il barone Polizzi si ammala e la principessa si lascia sedurre da un capomastro, l’intera Leonforte si trasforma in un pandemonio. Ma qualche anno dopo Carlo Delcroix, un eroe soldato – cieco e mutilato – la spinge a una scelta cruciale, ma forse vana.
Un romanzo seducente e infuocato come la Sicilia, un divorzio all’italiana che Pietrangelo Buttafuoco trasforma in un moderno Faust al femminile. (rcz)