Domani pomeriggio, alle 17, a Lamezia Terme, nella Sala Consiliare Mons. Luisi del Comune, si presenta la mostra Essenza Duale di Antonio Saladino e a cura di Teodolinda Coltellaro.
Gli spazi ricchi di storia dell’antico Palazzo Nicotera a Lamezia Terme, sede della Biblioteca comunale “ Oreste Borrello”, dal 15 dicembre 2022 al 28 febbraio 2023, ospiteranno la mostra personale di Antonio Saladino, promossa dall’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme. L’inaugurazione è infatti prevista, per giovedì 15 dicembre, alle ore 17.
L’esposizione, curata da Teodolinda Coltellaro e intitolata Essenza Duale, proporrà alla visione 24 opere scultoree in ceramica bianca con inserti policromi e 40 opere su carta vetrata attraverso cui l’artista declina la sua ricerca linguistica in una narrazione visiva ricca di suggestioni e rimandi evocativi .
«Antonio Saladino – scrive la curatrice nel suo testo critico –, raffinato scultore e ceramista che affonda il proprio linguaggio erratico nella profondità del tempo storico, nella stratificazione archeologica dei vissuti, è artista che si interroga sul corpo dell’opera, sulla sua più intima essenza, consapevole di come bisogna rigenerarne costantemente il tessuto linguistico in sempre nuove declinazioni espressive. Così egli dà inizio ad una preziosa commistione di alfabeti sviluppando una serie scultorea che si propone come un singolare unicum linguistico».
«Le sue forme mutili – continua – incontrano le vibrazioni cromatiche e plastiche, le partiture segniche di un altro artista, di volta in volta diverso, compenetrandosi nell’unicità dell’opera, nella sua essenza eterea e durevole e, per conseguente definizione, duale. Nasce uno straordinario attraversamento delle estensioni e delle diversità di linguaggio di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei calabresi: Cesare Berlingeri, Angelo Savelli, Carmelo Savelli, Nik Spatari, Mimmo Rotella, Antonio Marasco, Giuseppe Gallo, Antonio Violetta, Francesco Guerrieri, Max Marra».
«Un affascinante viaggio esplorativo – conclude – in cui l’opera, diventata luogo di confluenza tra repertori stilistici differenti, delineando segni e concetti all’origine di un’insolita ibridazione, mette in campo valori umani fondamentali, in un omaggio che va ben al di là dell’opera stessa».
Ogni opera esposta condensa l’essenza di due percorsi, di due universi creativi: l’opera modellata da Saladino, nel suo spessore sostanziale di sagoma, accoglie un’opera realizzata in bassorilievo, selezionata nel repertorio di ciascuno di questi straordinari maestri calabresi e la cui sostanza creativa rivela nuovi elementi sintattici costitutivi che dicono dell’universo artistico di ognuno di essi. (rcz)