;
Successo per la presentazione di "Un paese felice" di Carmine Abate

LAMEZIA – Successo per la presentazione di “Un paese felice” di Carmine Abate

È stata la presentazione del libro Un paese felice di Carmine Abate ad inaugurare, a Lamezia Terme, la rassegna Caudex. Visioni letterarie, con la direzione artistica di Sabrina Pugliese.

L’evento è inserito nel progetto “Vacantiandu 2024”, direzione artistica di Nico Morelli e Enrico Palmieri, è candidato all’avviso “Eventi di promozione culturale 2024” finanziato con risorse Pac 2014/2020 – AZ. 6.8.3 dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura.

Il protagonista assoluto di questo innovativo progetto è il libro, percepito come Anima Mundi, che nelle performance dei diversi stili d’arte sintetizza, impatta ed emoziona lo spettatore, rendendo la presentazione del libro una vera e propria esperienza multisensoriale. Una sorta di idilli, piccoli quadri teatrali, animati, questa sera, dagli attori Angela Gaetano, Eugenio Pino, Walter Vasta, dal musicista Luigi Morello e dalla voce appassionata di Francesca Salerno.

La presentazione si è sviluppata in modo molto originale lungo diversi piani di lettura. Sabrina Pugliese ha coordinato l’evento, abbracciando più ruoli, quello di moderatrice, di narratrice, di sintesi del poliedrico senso dell’opera. Antonio Pagliuso ha dialogato a ritmo serrato con l’autore, rimarcando la prospettiva etica, morale e di protesta sociale del romanzo. 

Il “pamphlet” che attraversa l’opera, non è solo una cornice della storia d’amore narrata da Carmine Abate, ma fa parte della trama del romanzo. La distruzione di Eranova viene raccontata attraverso gli occhi dei due innamorati, protagonisti del libro – Lina e Lorenzo – e delle donne del paese, simbolo di azione, resistenza e lotta pacifica.

L’esperimento della lettura a più voci e da diversi punti di visuale è stato sapientemente accostato ad una scelta scenografica e multimediale emotivamente coinvolgente. Il dialogo tra Carmine Abate, Sabrina Pugliese e Antonio Pagliuso è stato accompagnato dalla proiezione di filmati che hanno fatto vedere ai numerosi spettatori presenti in sala, il senso profondo del “messaggio” dell’opera di Carmine Abate. Sono stati infatti proiettati immagini d’epoca, che sintetizzavano in maniera efficace quello che era accaduto – anzi – quello che non era accaduto.

La voce potente della cantante Francesca Salerno, accompagnata dalla chitarra di Luigi Morello, ha emozionato il pubblico con la struggente drammaturgia dei versi delle sue canzoni. Carmine Abate ha trovato un terreno fertile nella stimolante organizzazione dell’incontro, regalando un contributo di altissimo valore all’illustrazione della profonda anima del suo romanzo. L’autore ci ha raccontato di Eranova, di questo paese felice, ricco di alberi da frutto e vigneti, inondato dal profumo di zagara, adagiato lungo la pianura di Gioia Tauro fino alle spiagge del mare, che improvvisamente, è stato spazzato via in nome di un progresso che era solo una falsa promessa. 

Carmine Abate ha “rivendicato” la sua ispirazione pasoliniana nella scrittura del romanzo. La profezia di Pierpaolo Pasolini, oggi, nel 2024, si è avverata in tutta la sua tragicità. Il mondo perduto, nel nostro caso Eranova, il paese felice non c’è più, né mai più ci sarà. La mancanza di coraggio nel non opporsi all’ingiustizia è un peccato capitale dal quale non si può scampare. La pacatezza con la quale l’autore ha ribadito questa terribile verità è stato forse l’aspetto più disarmante della serata. Perché il dibattito ha affrontato anche quel destino di nuove Eranova che potrebbe nascere dalla costruzione del ponte sullo Stretto. Non c’è stato fatalismo o rassegnazione nelle parole dette nella presentazione di “Un paese felice”, ma c’è stata forse, la consapevolezza che, se gli eventi dipendono dal congiungimento improvviso di cause che li rendono quasi inesorabili, dall’altro lato c’è forte un richiamo morale, che ha ben sintetizzato Sabrina Pugliese: “dobbiamo essere forti e legati alla nostra terra come gli alberi”. (rcz)