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Don Giacomo Panizza

LAMEZIA TERME – L’Associazione “Prima la Comunità’: Vogliamo una salute partecipata da Istituzioni e popolazioni

L’Associazione Prima la Comunità di Lamezia Terme, nel corso di un evento in diretta streaming, ha sottolineato che «Salute al nuovo anno non è solo l’augurio per l’anno che sta per iniziare. È un richiamo programmatico, che vuole dare concretezza alla parola “salute”, perché c’è davvero l’urgenza di dare una svolta radicale alle politiche sanitarie nel nostro Paese».

Don Giacomo Panizza, vicepresidente di Prima La Comunità e presidente della Comunità Progetto Sud, ha ribadito che «la salute che vogliamo non è quella promessa nei periodi elettorali, nemmeno quella data come favore né quella esercitata in maniere passivizzanti. Vogliamo una Salute partecipata da Istituzioni e popolazioni: dai decisori politici e dagli addetti ai lavori, da persone singole e dalle comunità».

E denuncia: «l’augurio è che la Salute sia al centro del nuovo anno dappertutto nel Paese, e in regioni come la Calabria con il comparto della Sanità commissariato da un decennio senza neppur risolvere il diritto alla Salute, indispensabile almeno quello dei Livelli essenziali di assistenza previsti per legge. Questa Salute non ha potuto crescere nel Paese, perché non è potuta nascere. Ad esempio, in Calabria le Amministrazioni locali e i commissari nazionali hanno governato maneggiando la cassetta degli attrezzi della sanità ma hanno trascurato gli obiettivi di Salute per i quali il comparto sanitario esiste, hanno eluso i determinanti sociali e culturali del diritto alla Salute, hanno eclissato la partecipazione democratica delle componenti operose della società».

«In molti territori italiani – ha detto ancora don Panizza – esistono esperienze vive di “Comunità Competenti” sui temi della Salute, esperte di problemi e di proposte in materia, capaci di fronteggiare bisogni e di escogitare risorse concrete e partecipate. Le proposte di “Prima la comunità” per l’anno 2021, hanno tutte al centro la persona, l’investimento sociale, la partecipazione nella co-costruzione della “buona salute” e sono le proposte che proponiamo di sperimentare e di valorizzare anche al Sud».

«Auguri, dunque – ha concluso – di “buona Salute” al 2021, a una “sanità” che vogliamo senza più alcun divario tra Nord e Sud, tra città e campagne e montagne, tra aree con concentrazioni di servizi e di opportunità e altre aree disagiate e periferiche dove si sta chiudendo tutto».

L’evento, ha visto la partecipazione di oltre 30 personalità di tutta Italia e in rappresentanza di vari mondi: dall’associazionismo alla medicina, dalla politica all’università, dagli enti locali ai sindacati. Al centro del dibattito, l’insufficienza scandalosa dei nove miliardi di euro previsti dalla bozza di Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) presentata dal Governo in termini di risorse destinate al comparto sanitario sui 196 totali assegnati all’Italia tramite fondi Ue, la privatizzazione strisciante della sanità e le proposte, arrivate da più parti, della necessità di un lavoro comune tra le istituzioni del territorio: Comuni, Aziende sanitarie, scuola, lavoro, cultura, enti del Terzo settore.

Importante, infine, il luogo da cui è stato lanciato il messaggio: dall’Adriano Community Center di Milano che, attualmente, è operativo come covid hotel. Una scelta simbolica, perché accoglie persone Covid-positive che non hanno la possibilità di fare la quarantena presso il proprio domicilio, ma anche un luogo che ospita, e ospiterà, persone fragili. (rcz)