Lenin Montesanto, direttore dell’Associazione Europea Otto Torri sullo Jonio, ha denunciato come «il 2023 inizia col meglio del cibo spazzatura nei piatti della mensa scolastica di Corigliano-Rossano».
«Probabilmente il lodevole obiettivo nascosto era quello di disintossicare, si fa per dire – ha spiegato – dalle abbuffate identitarie delle feste appena trascorse, le bambine ed i bambini di questa città. Per questo motivo, forse, l’efficientissima applicazione tanto lodata dall’Amministrazione Comunale ha comunicato alle famiglie cheper il rientro in classe, in aggiunta alla famosissima quanto anonima pasta al pomodoro, la salute e l’educazione alimentare degli studenti sarebbero state impreziosite, come secondo, da 50 grammi del mitico formaggio cremoso extra spalmabile Quick, contenente genericamente latte di non dichiarata provenienza e panna che non fai male ad una regione con i record europei di obesità infantile».
«Come dessert, da 40 grammi dell’immancabile merendina-crostatina alla finta confettura di albicocca (28%) – ha aggiunto – contenente tra le altre specialità chimiche, anche burro di dubbia provenienza, latte magro in polvere, olio di cocco e di girasole(forse cultivar Dolce di Rossano!) e per contorno una super insalata verde di stagione la cui foto parla da sola, perché emoziona».
«Riparte così – ha proseguito – il nuovo anno alimentare per un’intera comunità scolastica alla quale le eccellenze agroalimentari di questa terra vengono promosse, raccontate e fatte degustare dall’Amministrazione Comunale soltanto come merce rara negli eventi festivi per pochi al Castello Ducale, magari con chef e show cooking elitari, adeguatamente finanziati con risorse pubbliche; le stesse risorse pubbliche con le quali si appalta, al contrario, un servizio mensa per tutti che, nonostante due mesi di denunce di irregolarità e mancato rispetto delle prescrizioni del capitolato in tema di filiera corta e stagionalità delle materie prime, continua a propinare cibo confezionato e di pessima qualità, distribuito dalle multinazionali dei conservanti chimici invece che prodotti autentici e naturali di cui questa terra bio-diversa dovrebbe essere ricca».
«Così come continua – ha detto ancora – la vergognosa latitanza istituzionale, in primis dell’assessore al ramo Alessia Alboresi e della stessa commissione consiliare servizi alla persona riunitasi più volte anche sul punto, su tutte le richieste di ascolto e di proposta avanzate a più riprese e formalmente dal comitato mensa, ufficialmente composto dai rappresentanti dei genitori e degli insegnanti designati dalle direzioni didattiche agli uffici comunali, sin dall’avvio del servizio il 2 novembre dello scorso anno; su tutte la richiesta di urgente convocazione della prevista commissione mensa che sarebbe dovuta essere avviata al massimo lo scorso 15 dicembre e che, a causa dell’ennesimo rinvio di discussione sul punto condiviso nell’ultima seduta di fine dicembre, resta di fatto bloccata e non funzionante. Una disattenzione gravissima che coinvolge, allo stesso modo, sia la maggioranza che l’opposizione consiliare».
«C’è di più: in qualche istituto – ha concluso Montesanto – auspicando l’intervento in merito dei consiglieri regionali e dei parlamentari del territorio – si registrano perfino tentativi di medioevale ostruzionismo da parte di quanti, a vario titolo e livello, vorrebbero impedire che le foto dei piatti serviti quotidianamente ad alunne ed alunni possano venire fotografati e diffusi come denuncia all’opinione pubblica della sistematica e intollerabile maleducazione alimentare, irresponsabilmente promossa dall’istituzione pubblica locale, pagata con i soldi di tutti». (rcs)