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Lettera aperta di un Operatore Socio Sanitario al presidente Occhiuto: Ci permetta di lavorare nel Vibonese

di GIUSEPPE IERACEPresidente, le scrivo a nome di tutti i candidati che, dal 2019, abbiamo superato il concorso di O.s.s dell’Azienda Sanitaria Vibonese.

Siamo 282 in totale parte di questi sono stati assorbiti nel corso del biennio 2019-2020 nell’azienda sanitaria madre, un’altra parte lavora con tempi determinati nelle diverse aziende sanitarie del territorio regionale calabrese per urgenza di ricoprire molti posti vacanti nell’ avvento della pandemia che ancora perdura.

Un’ altra piccola fetta è stata assorbita da Asp CZ , Pugliese Ciaccio e il Gom di Reggio C. 

Ora, da qualche mese si hanno notizie di un graduale e definitivo scorrimento per farla assorbire tutta, dato che c’è un fabbisogno innumerevole di personale sanitario. In lei vedo la persona giusta insieme al suo staff appena nominato di sub commissario, un colonnello che ha risanato asp di Salerno.

Il nostro appello è semplice: prima che scadi la graduatoria in essere – si parla di giugno o settembre 2022 – la ferma volontà di ognuno di noi è quella di rientrare nella nostra terra a lavorare presso i nostri ospedali, abbiamo una storia dietro con sacrifici che ancora facciamo solo per il fatto di essere obbligati a lasciare moglie o marito con figli per poter lavorare dignitosamente e sperare in un futuro migliore, cosa dobbiamo attendere… ?

I requisiti li abbiamo; siamo in stasi da parecchio tempo e dall’ altro in Calabria i reparti sono spogliati delle figure di base, “NOI-OSS”e non solo. Pensiamo che lei, con la figura che ricopre attualmente, e la situazione che si è venuta a formare da un anno e mezzo a questa parte con una proposta anche di legge che credo a fine anno passi al governo per le stabilizzazioni e le assunzioni degli idonei nelle graduatorie, possa essere il fulcro insieme ai vari dirigenti e commissari Asl di dare attenzione a questa piccola, ma grande per noi, causa che ci vede in bilico.

Negli anni passati ho visto il disgregarsi della Sanità pubblica con la chiusura di tanti ospedali, ci dia un motivo per credere che sia arrivato il momento di poter cambiare, volendo si può. Attendiamo fiduciosi da parte sua e tutto lo staff regionale un atto di forza per tutti noi Calabresi che crediamo che si può ancora vivere nella nostra regione e non andare via. (rvv)