«Una proposta scellerata e che contribuisce ad aumentare il divario fra Nord e Sud Italia considerato il fatto che questa proposta di legge si basa sul criterio della spesa storica». È così che l’eurodeputata del M5S, Laura Ferrara, ha definito l’autonomia differenziata.
«Ciò vuol dire – ha ricordato Ferrara – che in Calabria continueremo ad avere ospedali fatiscenti, acquedotti colabrodo, trasporti obsoleti e inefficienti, scuole sovraffollate sprovviste di mense e di qualsiasi altro servizio che nelle scuole del nord già oggi costituisce la normalità. Alla Lega, così come a tutto il centrodestra – in particolare ai suoi rappresentanti che governano i territori del Sud – andrebbe ricordato che la coesione territoriale è principio cardine delle politiche europee».
«Anche e soprattutto per questo gran parte delle risorse del Next Generation Eu e dei fondi europei in generale – ha spiegato Ferrara – sono destinati a colmare il divario fra regioni meno sviluppate e più sviluppate. In Italia la maggioranza vorrebbe invertire la marcia, continuare a far crescere le regioni settentrionali già avvantaggiate dalla posizione geografica e relegare ai margini quelle del Sud».
«Se si vuole perseguire la strada dell’autonomia – ha proseguito – si faccia con buon senso, senza minare l’unità nazionale creando un’Italia di serie A e una di serie B. Bisogna definire i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep). Consapevoli che non si parte tutti dalle stesse condizioni (socio-sanitarie, economiche e infrastrutturali), bisogna appianare le disuguaglianze ancora molto marcate e che penalizzano l’intero Paese».
«Non esistono italiani del nord e del sud – ha concluso Ferrara – siamo un unico popolo e la politica deve ragionare in termini di solidarietà e uguaglianza e non portare avanti riforme divisive e penalizzanti». (rrm)