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Mimmo Gangemi

Lo scrittore reggino Mimmo Gangemi candidato al Premio Strega

Il riscatto della Calabria può venire dalla letteratura? La conferma la da Mimmo Gangemi, con la sua candidatura allo Strega.

Dall’uscita della nuova creatura dello scrittore palmese, datata 9 febbraio 2021, alla candidatura dello Strega di qualche giorno fa, il tempo è stato davvero breve. E non è un caso. Ci sono romanzi che sono semplicemente libri, altri come quello di Gangemi, che sono vere e proprie opere  letterarie. E il fiuto di Raffale Nigro, che ha proposto il libro al prestigioso premio, di certo non sbaglia.

Il popolo di mezzo (edito da Piemme), dopo la Signora di Ellis Island, sarà destinato a diventare un nuovo capolavoro della letteratura italiana. Una penna che graffia e lascia tracce quella di Gangemi, che con realtà e crudezza narra la storia di uomini su cui, da secoli, grava l’occhio e il giudizio del mondo. Un popolo di mezzo appunto che, costretto, cede alle lusinghe del bisogno e sempre e solo per fame. Un Sud in continuo viaggio, alla ricerca del giorno nuovo, che anche oltreoceano, nonostante i sacrifici e i pianti, è destinato a mischiarsi con la terra che in Patria ha scansato partendo. 

Un’alternarsi di emozioni fitte, che non danno tregua e che sin della prima pagina rapiscono il lettore che, con naturalezza, diventa esso stesso coprotagonista della storia.

Mimmo Gangemi, nella vita, come è noto, è un ingegnere di professione. Un professionista, dunque, prestato alla letteratura come dicono alcuni, ma le cui opere confermano invece l’esatto contrario. Gangemi resta, infatti, un grande scrittore prestato alla professione. Non vi è alcun dubbio. Un narratore di razza le cui storie vengono tessute con severa maestranza, da rendersi raffinate e perfette lenti per guardare il mondo.

A portare lo Strega in Calabria, e per la prima e unica volta, fu Corrado Alvaro, nel 1951, con l’opera Quasi Una Vita. Da allora nessun altro autore ‘nostrano’ ha più conquistato il podio. 

Sarà questa la volta buona? 

Il percorso è ancora lungo e in salita. Ma la grandezza del romanzo, da tutti i venti a favore. 

«È solo una candidatura che si fa compagnia con tante altre, benché sia stata avanzata da uno scrittore prestigioso» scrive Gangemi sulla sua pagina Facebook. E poi: «Incrociamo tutti le dita per il futuro» chiosa.

E ha ragione. Ma noi calabresi, si sa, siamo malati di orgoglio e appartenenza. Per noi lo Strega è già vinto. (gsc)

Sinossi del Libro

Quanto lontano si deve spingere un padre, per regalare un futuro ai propri figli?

In un’America prodiga e crudele, una grande saga su ciò che siamo stati. E abbiamo dimenticato. «Negri», così sprezzavano quanti agli inizi del Novecento giungevano in America dall’Italia. Anche perché «tanto bianchi non apparivano», erano il popolo di mezzo, sradicato dalle origini per cercare lì un futuro migliore. Masi e la sua famiglia, partiti dalla Sicilia, impattano sullo sfruttamento e sull’esclusione, sul pregiudizio e sul razzismo, che culminano in un barbaro linciaggio. Per i figli, Tony e Luigi, con indole e talenti differenti, si aprono strade difficili, tra le ondate della prima emigrazione e le due guerre mondiali. In un’America che cambia, ora sogno solo a osservarla da lontano, ora prodiga delle opportunità che sa concedere la terra promessa. Insofferente, il primo tenta di conquistarsi uno spazio, finché arriva a odiare l’inganno del nuovo mondo, e lo scianca con le sue vendette. Dotato di talento musicale, il secondo percorre la novità delle orchestrine jazz, imboccando la via per il successo. Dai campi di cotone ai cantieri per le ferrovie, dalla Little Palermo di New Orleans alla Little Italy nella dimensione metropolitana di New York, dalla Mano Nera agli albori di Cosa Nostra, dai bordelli di Storyville ai grandi ritrovi del jazz, dai diseredati seppelliti ad Hart Island alla strage di Wall Street, da un amore travagliato al campo di internamento per italiani resistenti. In questa narrazione epica e struggente, Mimmo Gangemi ci fa rivivere, con il coraggio dei grandi maestri, il senso d’estraneità e una nostalgia divorante, la speranza di piegare il destino e il sogno del ritorno, in una nazione che va rapidamente mutando pelle.