di ANNA PITTELLI – L’approvazione della proposta di legge regionale per l’istituzione del “Reddito di dignità” elaborata dal consigliere Raffaele Mammoliti, d’intesa con il gruppo consiliare regionale e condivisa dalla segreteria regionale del Partito Democratico della Calabria, diventa sempre più urgente ed opportuna, anche alla luce degli ultimi dati diffusi dall’Istat sulla povertà assoluta e relativa delle famiglie e delle persone nella nostra regione.
Il tema del diritto al reddito e delle politiche attive del lavoro ad esso connesse, infatti, rappresentano un tema cruciale per la vita economica e sociale della Calabria. Lo smantellamento del reddito di cittadinanza ad opera del Governo nazionale ha, infatti, sguarnito le politiche sociali a tutela e a difesa delle persone più fragili, emarginate e bisognose di attenzione e protezione.
L’approccio punitivo e vendicativo del Governo nazionale che ha privato migliaia di calabresi non solo del reddito, ma anche di politiche attive per il lavoro efficaci ed in grado di incidere in positivo sui livelli di occupazione, ha disseminato e continua a disseminare povertà e disperazione, senza riuscire al contempo a mettere in campo diverse ed altre misure di sostegno al reddito ed all’occupazione. La guerra scatenata dal governo Meloni non alla povertà, ma ai “poveri” di questo Paese, sta producendo, infatti, guasti sociali enormi e sacche di vera e propria emarginazione sociale che stanno minando la coesione sociale oltre che i principi costituzionali di solidarietà ed uguaglianza. Anche la distinzione fra “occupabili” e “non occupabili” è risultata essere uno strumento retorico vuoto ed odioso dal momento che l’occupabilità va misurata sull’offerta reale di lavoro e non sul concetto di idoneità al lavoro.
Al tempo stesso la mancanza di programmazione economica e di politiche industriali di medio e lungo periodo non consentono di attivare politiche attive del lavoro capaci di orientare la domanda e metterla in sintonia con le richieste del mercato.
Questo circolo vizioso e sterile va spezzato ora, prima che le famiglie calabresi vengano del tutto travolte da questa spirale di desertificazione reddituale e lavorativa.
Per questo motivo, chiediamo alle forze politiche presenti in Consiglio regionale di procedere con passo spedito alla approvazione della proposta di legge regionale in materia di reddito di dignità, elaborata dal Partito democratico. E’ necessario e non più procrastinabile dare reddito alle famiglie calabresi più fragili ed attivare percorsi di formazione ed orientamento al lavoro efficaci ed in grado di sostenere l’incrocio tra domanda ed offerta di lavoro, favorendo l’acquisizione di nuove competenze e professionalità che sono già richieste per l’attuazione dei due grandi pilastri europei quali la transizione verde e digitale.
Non abbiamo altro tempo da perdere. Il centrodestra calabrese, guidato dal Presidente Occhiuto, ha l’ennesima occasione di mettere al centro del proprio agire politico l’interesse dei calabresi e non quello della propria coalizione politica. Visti i precedenti in materie fondamentali, come la sanità e l’autonomia differenziata, in cui la destra ha preferito la propria parte politica all’interesse della Calabria, non ci facciamo illusioni e siamo ben consapevoli della sfida che ci attende, insieme a tutte le forze politiche, sociali e sindacali di questa regione, anche sul tema del reddito di dignità e del lavoro.
Tuttavia, di fronte ad emergenze sociali di questa portata non possiamo esimerci dal richiamare le forze della maggioranza all’assolvimento dei propri doveri politici ed istituzionali, dichiarandoci pronti, in quanto forza politica matura e responsabile al servizio esclusivo dei calabresi, a voler collaborare con tutti e tutte su temi di interesse generale, a cominciare dall’approvazione della proposta di legge regionale su reddito di dignità. (ap)
[Anna Pittelli è responsabile Lavoro e Welfare della Segreteria regionale del PD]