di ANTONIO ERRIGO – La fortuna premia i più capaci! Essere fortunati per i cari Cittadini Calabresi, abitanti o residenti meno in Calabria, da quello che si deduce dai comportamenti individuali sembrerebbe che non sia sufficiente.
Che la Calabria sia una Regione paesaggisticamente bellissima e profumata dal Bergamotto di Reggio Calabria, lo sanno tutti!
Quello che non tutti sono ancora a conoscenza, che la Calabria è la prima Regione d’Italia, per estensione di litorali sabbiosi, denominate “Spiagge”dall’art. 822, del Codice Civile e art. 28 del Codice della Navigazione.
Le spiagge e gli altri beni pubblici, appartengono allo Stato e sono enucleati nella categoria dei Beni Demaniali Marittimi.
In particolare, per quanto riguarda le spiagge destinate a uso turistico ricreativo, l’amministrazione di questi beni pubblici è affidata ai Comuni Costieri. La Calabria possiede oltre 616 Km, di spiagge quasi tutti questi tratti di litorale marittimo, fruibili turisticamente e ambientalmente, in mille modalità e gusti individuali.
Le spiagge e il mare sono talmente importanti per l’economia non solo marittima che vengono considerati i due beni a godimento pubblico generale, trainanti per la Green e Blue Economy Calabrese. Sono oltre mille e forse più, le tipologie di attività imprenditoriali e sportive, che “volendo e burocrazia regionale e comunale permettendo”, si potrebbero svolgere sulle spiagge, sul e in riva al mare della Regione Calabria.
Non voglio scomodare il diritto ambientale o i principi di economia turistica, per sostenere la mia convinzione. Voglio solo sollecitare con questo scritto, i Giovani Cittadini Calabresi e non solo, che in Calabria già esistono i naturali presupposti giuridici e ambientali in senso stretto (mare, spiagge, monti), per consentire a chi intendesse investire nella altamente redditizia attività turistica ricettiva, attrezzata a carattere stagionale estiva, e per i più volenterosi, anche per maggiori periodi dell’anno.
Penso a quell’attività economica ad altissimo rendimento, strettamente connessa con la fruizione delle spiagge e del mare, rappresentate dalle strutture turistiche balneari polivalenti, attrezzati o meno con adiacenti impianti sportivi open, più semplicemente chiamati e conosciuti, come “Stabilimenti Balneari”.
In tutte le Regioni marittime o marine d’Italia la disponibilità di lunghe spiagge è sinonimo di benessere economico personale e famigliare assicurato. peraltro ad alta capacità occupazionale giovanile. Ogni titolare di uno stabilimento balneare per per poter aprire i battenti deve assicurare per legge almeno la presenza continuativa in spiaggia, in posizione operativa di vigilanza bagnanti, uno o due “Assistenti Bagnanti” che si possono alternare sulla “Torretta di Osservazione” ad ampia visibilità.
Il numero degli Assistenti Bagnanti è correlato al numero degli ombrelloni e sdraio posizionati sulla spiaggia ed eventuale piscine per adulti e bambini interne allo Stabilimento Balneare.
Generalmente gli “Assistenti Bagnanti” sono dei giovani e atletici studenti diplomandi o iscritti ai primi anni dell’Università, trattandosi di un lavoro stagionale, ben remunerato, compatibile con altri interessi personali, sportivi, relazionali e non molto impegnativo.
Colui il quale intende intraprendere questa particolare attività turistica ricettiva estiva, deve presentare all’Ufficio competente del Comune, la propria istanza corredata dai necessari allegati atti tecnici e urbanistici, al fine di richiedere e ottenere, il rilascio da parte del Dirigente preposto al Demanio del Comune marittimo, di un Atto Amministrativo, chiamato “Concessione Demaniale Marittima”.
L’entità dell’investimento finanziario necessario, è proporzionato alla natura e grandezza, della struttura che si intende realizzare. Parte da un minimo costo di sdraio, tavolinetti e ombrelloni, con Capanno Drink asservito, per spiagge attrezzate di libera fruizione, che non supera i 25.000€, a importi nettamente superiori per la realizzazione di veri e proprie strutture turistico ricettive balneari, che in alcuni casi superano i 100/200 mila euro di investimento, trattandosi di opere a supporto del turista, ordinariamente di facile montaggio e rimozione.
Ora non è facile per chi come me, ha conosciuto questo settore turistico, comprendere le ragioni che non consentono a un Gruppo di Giovani Amici-Amiche Calabresi, penso ai componenti di una Squadra di Calcio, Pallavolo, Pallamano, ed altre discipline sportive, che decidono di cooperare per la realizzazione di uno Stabilimento Balneare c.d. Sportivo. Sono quelle strutture turistiche, dotati di attrezzature sportive da spiaggia, acquatici, di benessere e semplici campetti per praticare calcio a 5, beach volley, beach tennis e padel ecc..
Allora “Giovani Sportivi Calabresi” armiamoci e partiamo assieme, le spiagge esistono e sono pure belle e con sabbie bianche, il mare è unico al mondo, cosa aspettiamo il denaro. L’iniziativa se individuale occorre un piccolo o adeguato finanziamento bancario, se collettivo un modesto prestito famigliare di 2000/5000 € cadauno tra i Giovani atleti cooperanti.
Sono a conoscenza che “l’Istituto per il Credito Sportivo”(ICS), “l’Ente Nazionale per il Microcredito”,e la Società Partecipata al 100%, dal MEF “Sport e Salute”, promuovono, sostengono e finanziano, queste nobili attività sportive e ricreative pubbliche, finalizzate ad salvaguardare la salute pubblica, assicurare e diffondere il benessere psicofisico dei Cittadini, attraverso la pratica di discipline sportive.
Buon lavoro Giovani Sportivi della Calabria! (ae)