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Il presidente di Alleanza Ecologica Tommasi: Il mare della Calabria necessita di bonifica

L’OPINIONE / Emilio Errigo: La Blue Economy potrebbe rivelarsi la vera fortuna della Calabria

di EMILIO ERRIGO – Non si può pretendere di avere  proprio tutto da madre natura e dalla vita. Leonida Repaci, uno tra i più noti dei tanti  scrittori  e poeti Calabresi,  nella Sua lode alla Calabria, dal titolo attraente, “Quando fu il giorno della Calabria”,
ne parló molto bene a giusta ragione della sua e nostra Madre Terra, con l’amore  intenso di un figlio nobile.

Immaginiamo per un solo attimo che la Regione Calabria, avesse il mare, le spiagge e tanta altra roba da proporre ai moltissimi denigratori di questa bella terra, creata e voluta bella così com’è, troppo bella, bellissima e anche  tanto affascinante, saremmo letteralmente invasi non solo dai fratelli e sorelle migranti, povera umanità camminante e navigante, in cerca di migliori fortune per la loro lunga e buona vita,  ma soprattutto, riconquistati ancora altre volte con inaudite violenze,  dallo straniero invasore, predone, assetato di potere, di terre fertili, di tanta buona acqua e vino rosso fuoco, cibi gustosi, bellezze femminili e  corpi forzuti maschili, senza pari confronti al mondo.

Se la Calabria avesse il mare, occorrerebbero molte  più autostrade, nuovi aeroporti, ferrovie moderne e sicure, porti turistici e commerciali adeguati, ci sarebbe bisogno di troppe risorse pubbliche, molto  impiego di denaro prelevato dalle casse dello Stato. Invece no, la Calabria e i Calabresi,  non avendo il mare, le coste e le spiagge, si devono e ci dobbiamo saper accontentare,  solo dei 4 Parchi Nazionali e dei boschi più estesi e sempre verdi d’Europa.
Che gran peccato non avere il mare in Calabria!

E le spiagge, almeno le spiagge bianche, quelle si potevano creare naturalmente,  grazie alle piogge invernali, con le sabbie bianche, che dalle  montagne dei Parchi Nazionali dell’Aspromonte, della Sila, del Pollino, delle Serre e altre colline e pianure, sempre fiorite di ginestre, zagare di agrumi e gelsomini, sabbie che sarebbero scese  a valle con le acque impetuose delle tante Fiumare della Calabria.

Chi viene in Calabria, dice che ha la sensazione di percepire all’olfatto profumi a lui o lei sconosciuti,  dicono che è essenza di Bergamotto, senza capire l’origine di questo fenomeno soprannaturale, che sa di mistero della fede.

Il mare e le spiagge, avrebbero portato tanto benessere economico, no per carità di Dio, troppa grazia Divina per una Regione, dove il reddito procapite regionale è  inferiore al 75 % alla media tra gli Stati membri dell’Unione Europea.

Se la Calabria avesse avuto il mare più blu e le spiagge più balneabili d’Italia, sarebbero in tanti gli oligarchi e istituti bancari esteri, a voler investire in Calabria,  i propri capitali,  nella costruzione di: porti turistici e crocieristici, ville mozzafiato con vista mare, marine  per mega yacht,  moderne strutture alberghiere e ricettive attrezzate, stabilimenti balneari di lusso, con annessi impianti  sportivi estivi, ristoranti e case vacanze.

Pensateci quanta ricchezza e benessere arriverebbe  dentro le  case dei Cittadini Calabresi!
Poi per chi ancora non lo sapesse le  spiagge, il mare territoriale, la piattaforma  continentale, fondo e sottofondo marino, la zona economica esclusiva, stante alla “Convenzione Internazionale delle Nazioni Unite su Diritto del Mare firmata a Montego Bay nel 1982” e con legge n.91/ 2021, anche il fondo e sottofondo del mare, compresa la colonna d’acqua  sovrastante, sono sottoposti al diritto di  giurisdizione esclusiva  italiana, quindi con enormi benefici economici e occupazionali anche per i residenti  nella Regione Calabria.

Quanta ricchezza immensa, in molta parte sconosciuta, risorse minerarie ancora inesplorate e inutilizzate, ci sarebbe nel mare e sotto il fondo del mare della Calabria. Che gran peccato avrebbe commesso il creatore, se avesse deciso di privare questa terra nobile, illuminata molte ore della notte dalla luna e riscaldata dal sole 365 giorni l’anno , del mare blu e delle estese spiagge bianche incontaminate.

Chissà se un giorno o l’altro scopriremmo, che il continuo depauperamento del patrimonio boschivo, gli incendi estivi dolosi e l’assenza delle necessarie opere di contenimento del continuo dissesto idrogeologico, avessero favorito le piogge alluvionali e fatto della Calabria , una tra le più grandi Regioni d’Italia, tutta bagnata dalle acque del mare, con le coste marine  e le spiagge,  più  estese, lunghe e belle del mondo.

Le spiagge, anche quelle della Calabria, sono beni pubblici appartenenti al demanio turistico ricreativo, amministrati dai Comuni costieri, con conseguenti rilevanti entrate tributarie derivanti dai canoni demaniali, che affluiscono nelle casse degli Enti Locali marittimi. Un paradiso così grande  di bellezza infinita, ce lo meritiamo  proprio tutto in Calabria.

Pensate e ragionate, che attuando sul Mare e nelle Spiagge, il noto principio del tornaconto economico, investendo 1000 euro, nelle mille e più attività d’impresa, della Blue Economy, il moltiplicatore positivo di utilità economica, varia con un incremento reddituale che oscilla da 3 a 5, ottenendo utili netti d’impresa,  quantificati da un minimo di 3000 euro, a un massimo di 5000 euro.

La Blue Economy potrebbe rivelarsi la vera fortuna della Calabria.

(Intanto chi ne ha voglia e nutre interesse conoscitivo, consiglio di visionare, l’Allegato al Documento Economia e Finanza 2022, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, presentato dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, sottotitolato:
Dieci anni per trasformare l’Italia. Strategie per infrastrutture, mobilità e logistica sostenibili e resilienti. Per il benessere delle persone e la competitività delle imprese, nel rispetto dell’ambiente.)

Aspetta e spera!

Se la Calabria non avesse avuto  il mare e le spiagge, ci metteremmo tutti a ridere e pure molto.
Allora, visto e considerato, che il mare c’è e avvolge la fascia costiera della Calabria, bagnando e accarezzando tutte le lunghe spiagge bianche,  iniziamo pure  a ridere  tanto che fa bene al cuore! (er)

[Emilio Errigo è nato a Reggio Calabria, docente universitario titolare di “Diritto Internazionale  e del Mare” e di “Management delle Attività Portuali”, Consigliere  giuridico economico – finanziario internazionale]