di MARIAELENA SENESE – La ripresa dell’economia calabrese nel 2024 procede a ritmi lenti e discontinui, in linea con la media nazionale, ma le criticità non mancano, e le sfide restano significative. Dobbiamo agire con decisione per tutelare il benessere delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese del nostro territorio.
Il prodotto interno lordo regionale ha registrato nel primo semestre del 2024 un aumento dello 0,4%, un dato che evidenzia una crescita modesta. Nell’industria, si osservano segnali positivi dal comparto alimentare, trainato anche dalla domanda estera. Il settore delle costruzioni è in espansione, grazie soprattutto agli investimenti in opere pubbliche collegati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma l’edilizia privata soffre per la contrazione degli incentivi al Superbonus. Nel commercio, infine, persistono difficoltà che ostacolano il settore terziario, rallentando ulteriormente la ripresa complessiva.
L’occupazione è cresciuta, anche se a un ritmo inferiore rispetto alla media nazionale, sostenuta principalmente dal lavoro dipendente. Questo ha contribuito a una lieve riduzione del tasso di disoccupazione, ma l’effetto è limitato dal persistente calo della popolazione in età lavorativa, che mette a rischio la futura crescita economica e la stabilità del mercato del lavoro.
Il lieve aumento dei redditi reali, reso possibile anche dalla moderata crescita dei prezzi, non è bastato a stimolare i consumi delle famiglie, che anzi risultano in lieve calo. Gli effetti negativi della perdita di potere d’acquisto, accumulatasi negli anni passati, continuano a farsi sentire, costringendo molte famiglie a ricorrere al credito al consumo per far fronte alle spese quotidiane. Per fortuna, nonostante scelte penalizzanti piovute dall’alto e perenni difficoltà infrastrutturali che dovrebbero essere definitivamente affrontate e superate, continua a crescere il porto di Gioia Tauro che con i suoi record di movimentazione di container non perde il suo ruolo centrale nell’area del Mediterraneo.
La stretta creditizia sta pesando su famiglie e imprese, con una riduzione dei finanziamenti destinati all’acquisto di abitazioni e, in particolare, una contrazione dei prestiti alle piccole imprese. Sebbene i costi del credito siano in leggero calo, restano comunque alti, con gli istituti bancari che continuano ad adottare criteri di concessione più cauti. Cresce tuttavia il risparmio, con le famiglie che tornano a depositare nei conti bancari e a investire in forme più remunerative, come titoli di Stato e obbligazioni bancarie.
Questi dati confermano l’urgenza di interventi mirati da parte delle istituzioni e della politica. La crescita debole dell’occupazione, la contrazione dei consumi e l’accesso limitato al credito rischiano di vanificare i segnali di ripresa economica che si intravedono. La Uil Calabria chiede con forza un piano regionale di sostegno al reddito per le famiglie, il potenziamento e la strutturalità degli incentivi finalizzati alla creazione di occupazione stabile, e misure per sostenere il potere d’acquisto.
Chiaramente continueremo a monitorare l’evolversi della situazione, ribadendo la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni locali e nazionali per costruire un percorso di sviluppo equo e inclusivo, che offra prospettive concrete e stabili ai lavoratori e alle famiglie calabresi. (ms)
[Mariaelena Senese è segretaria generale Uil Calabria]