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Domani su GS Channel il programma "Calabria ieri. Oggi. E..." di Paolo Bolano

L’OPINIONE / Paolo Bolano: La rabbia contro uno Stato distante da Reggio

di PAOLO BOLANO – Ho visto con i miei occhi un automobilista che gettava il sacchetto della spazzatura sulla strada. La distanza non mi ha consentito di leggere la targa. Io che lotto da anni per avere una città normale, vivo a Reggio Calabria, mi “bolle il sangue” vedendo queste cose. Lo stesso accade per “zia Saveria”.

Comunque, Andiamo avanti e permettetemi di fare qualche breve considerazione. Le nostre mamme che amavano la città pulivano la “rua” tutti i giorni e coltivavano i fiori davanti casa per fare Reggio bella e gentile. Oggi quattro trocloditi puntano a sporcare la città. Capisco la rabbia di questi cittadini contro l’amministrazione comunale, contro uno Stato distante da Reggio. Ma questo non giustifica nulla.

Chiariamo meglio. Le famiglie hanno problemi di tutti i generi. Non c’è lavoro, le tasse sono altissime, i servizi pubblici carenti, mancano le fogne, le strade i marciapiedi. Se vai in un ufficio per risolvere un problema se non ti raccomandi torni dieci volte. E poi hai anche il politicante troglodita che ti innervosisce con la sua ignoranza.

Poi ci sono i tuoi figli che ti hanno lasciato in cerca di lavoro. Sono laureati. Hai speso tanti soldi per mantenerli all’Universita. A Milano lavorano. Guadagnano 1500 euro che per Reggio potevano bastare. A Milano no, l’affitto costa mille euro. Ecco che devi ancora intervenire. Dalla tua misera pensione devi spedire almeno 500 euro per l’affitto stabilito dai polentoni.

Così la tensione aumenta assieme alla rabbia contro tutti, contro il mondo intero. Certo non dico questo per giustificare quel mascalzone e maleducato che getta la spazzatura in mezzo alla strada. Mi guaderei bene! Ergo. Alziamo la vista. Gli storici ci dicono che le due Italie si sono formate nel medioevo. Al Nord l’ordinamento comunale favoriva la partecipazione del popolo al governo locale. Ecco da dove sbuca l’amore per il bene pubblico. Al Sud il barone disincentivava gli investimenti nell’istruzione, la plebe sfruttata serviva solo per lavorare la terra e portare i frutti al castello. C’era rabbia.

Nel Regno delle due Sicilie, anche con il colto Federico II, non veniva favorita la partecipazione popolare. Era tutto il contrario dell’Italia dei Comuni. Insomma, si va avanti con un Sud dove i baroni comandavano e i sudditi obbedivano. Di partecipazione al governo locale da parte delle plebi non si parlava mai.

Possiamo dire correndo con la storia, che quelle abitudini si sono tramandate fino a oggi. La mancata partecipazione al governo locale ti porta rabbia e veleno contro i governanti incapaci. Ecco che incazzati come sono i cittadini oggi del terzo millennio, non sanno a che Santo votare. Infatti, non votano. Disprezzano la cosa pubblica e chi governa. Se possono danneggiarla è un piacere, se poi gettano il sacco della spazzatura sulla strada si sentono appagati, felici per aver colpito il bagaglio.

Ma, nel caso specifico, il delinquente stava colpendo me. Io ero dietro, correvo con la mia vettura dietro il troglodita che ha gettato il sacco della spazzatura, e ho dovuto fare una frenata complicata – e fortunata al tempo stesso – per evitare l’incidente.

Meno male che dietro di me non c’era nessun altro automobilista. Sono fortunato? Fate voi! (pb)