di PINO MASCIARI – Si è letto, in questi giorni sulle pagine dei giornali locali, l’esito della visita compiuta dalla Commissione parlamentare antimafia, tra il 2020 e il 2021, nel territorio calabrese. Gli esiti delle missioni compiute nelle province di Catanzaro e Vibo Valentia sono stati illustrati e approvati dalla Commissione nel 2022 e in questi giorni ne abbiamo conosciuto il contenuto.
Lavoro encomiabile, ma forse per essere attuale dovrebbe in qualche modo camminare cronologicamente di pari passo con la quotidianità. È importante non lasciare spazio alla criminalità organizzata, farle percepire che non le si dà tregua, correre alla sua stessa velocità, se non addirittura più forte.
Dalla relazione emerge un quadro chiaro del diffuso radicamento della ‘ndrangheta nelle amministrazioni locali e ancora una volta si sottolinea la modalità operativa che non sembra avere bisogno di intimorire e per questo di rado si “sporca le mani”. Probabilmente perché le ha sporcate prima, con azioni violente anche contro cittadini onesti ed inermi, ma anche perché ad intimorire è il clima che si respira in certi ambienti, che fa respirare a chi tenta di affrancarsi dai suoi tentacoli soffocanti.
L’imprenditoria soffre e non troverà mai il coraggio di ribellarsi fin tanto che non percepirà al suo fianco uno Stato più forte e più presente dell’antistato, fin tanto che non si avrà modo di verificare che la lotta alla criminalità viaggia con un impegno e una velocità che può permettere di riguadagnare concretamente il terreno perduto. (pm)