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L’OPINIONE / Vincenzo Capellupo e Daniela Palaia: Da che parte stanno i leghisti catanzaresi?

di VINCENZO CAPELLUPO E DANIELA PALAIA – Gli ineffabili leghisti catanzaresi, sempre a caccia di visibilità a buon mercato, si producono nello strabiliante (per loro) elenco degli incontri del sindaco Fiorita nell’ambito della sua attività di rappresentanza. Lasciando per un attimo da parte i riconoscimenti conferiti agli sportivi o agli artisti catanzaresi, che ben più di certa politica fanno onore alla città, sarebbe interessante sapere dai seguaci di Capitan Salvini, sempre pronti a dare consigli, come dovrebbe comportarsi un sindaco di fronte all’annuncio di una visita da parte di un ambasciatore.

Perché è così che funziona: l’ambasciata contatta il gabinetto e comunica che il tale diplomatico sarà in Comune in tale giorno a tale ora. Sono al corrente i leghisti catanzaresi di questo protocollo condiviso nel mondo? Sembrerebbe di no, visto che si stupiscono del numero di incontri tra Fiorita e le varie rappresentanze estere. In ogni caso, anche a prescindere dalla loro cultura istituzionale, dovrebbero essere lieti di tanto interesse nei confronti di Catanzaro. Sempre che abbiano a cuore le sorti della città. Ma anche qui, il dubbio, sorge.

Quanto poi agli interventi del sindaco su temi di politica nazionale, non è la prima volta che i leghisti catanzaresi storcono il naso a fronte delle prese di posizione di Fiorita. Peccato per loro, però, che quelle stesse posizioni vengono quasi regolarmente rilanciate dalla stampa italiana, che evidentemente le trova degne di rilievo, visto che a parlare è il primo cittadino di un Capoluogo di Regione e non di un piccolo Comune delle aree interne, che pure merita il massimo rispetto. Anche qui però, evidentemente, le piccole invidie politiche e l’ansia di propaganda in saldi di fine stagione giocano un ruolo. Oppure, ciò che disturba le camicie verdi nostrane è il fatto che il sindaco tocchi ogni volta nervi scoperti mettendoli in qualche imbarazzo. Esattamente com’è accaduto di recente a proposito del ponte sullo Stretto e delle risorse sottratte al Sud per garantire a Salvini il suo giocattolo preferito.

E allora, se proprio vogliamo misurarci nel fare elenchi, più che contare gli incontri di rappresentanza del sindaco, torniamo alle risorse depredate al Mezzogiorno dal Governo. Si comincia con il fondo perequativo infrastrutturale, destinato a scuola, sanità, trasporti, reti idriche (dice qualcosa ai leghisti catanzaresi questa voce?): 4 miliardi e mezzo stanziati fino al 2033 tagliati dalla legge di bilancio e diventati circa 900 milioni. Poi c’è la rimodulazione del Pnrr: 16 miliardi che erano destinati per metà ai Comuni del Sud per i piani urbani e l’efficientamento energetico.

Soldi deviati altrove con l’impegno generico che le risorse verranno recuperate attraverso altri canali. Dunque un taglio certo oggi in cambio di una semplice e aleatoria promessa per il futuro. Andando avanti nell’elenco, arriviamo ai quasi due miliardi sottratti al Fondo di Sviluppo e Coesione come quota da far gravare su Calabria e Sicilia per costruire l’ottava meraviglia del mondo: il Ponte, sempre lui. Infine l’Autonomia Differenziata: il Ddl Calderoli andrà in aula al Senato la prossima settimana e delle risorse per garantire i Lep prima di frantumare definitivamente il Paese, nemmeno l’ombra.

Insomma, ma di cosa stiamo parlando? Ma davvero Riccio e compagni pensano di poter continuare a lungo con il loro disco rotto, con la loro demagogia, con la loro propaganda, con le loro critiche bislacche fondate sul nulla? Con i loro elenchi senza capo né coda? Piuttosto spiegassero e si giustificassero di fronte all’opinione pubblica di tutto ciò che è ben più tragico elencare. Spiegassero se stanno dalla parte di Catanzaro e del resto del Mezzogiorno o se badano solo a garantirsi un posto al sole. (vc, dp)

[Vincenzo Capellupo e Daniela Palaia sono consiglieri comunali di Catanzaro]