di VINCENZO VITALE – Le Istituzioni stavolta non sono state sorde alla richiesta di tutela e restauro, avanzata dalla Fondazione Mediterranea: non distruggere il vecchio attracco dei ferry-boats e, piuttosto, conservarlo nell’edificando Museo del Mediterraneo come parte di un percorso museale sulla storia dei trasporti nell’Area dello Stretto.
Il vecchio attracco dei traghetti, infatti, costituisce un cimelio, è la memoria di un periodo di storia cittadina che dev’essere valorizzato con una conservazione restaurativa che ne faccia un po’ il simbolo di quell’integrazione dell’Area dello Stretto che a parole nessuno rigetta.
Ma le Ferrovie, notoriamente molto poco attente ai dettagli culturali, hanno deciso per la demolizione o, come da loro affermato, per il riutilizzo in altre sedi (grande improbabile scusa: non esistono altri porti in cui riutilizzare le infrastrutture di cui si parla).
L’Autorità di sistema portuale si è dimostrata molto sensibile alle richieste avanzate dalla Fondazione Mediterranea, anche in virtù dei rapporti di reciproca stima tra il presidente della Fondazione dr. Vincenzo Vitale e il Presidente dell’Autorità ing. Mario Mega. Tramite l’assessore Domenico Battaglia, anche lui sensibilizzato all’idea di non perdere un pezzo di storia cittadina, è stata convocata una riunione in Comune per tentare di operare una variante progettuale che tuteli gli attracchi.
Sia la Soprintendenza che il Comune hanno manifestato la loro propensione positiva al restauro e messa in deposito degli attracchi in attesa di una loro rivalutazione. Le Ferrovie, invece, proprietarie della struttura, non ne hanno voluto sapere e hanno insistito nella loro assurda tesi di un possibile riutilizzo in altre sedi.
Il destino, quindi, sembra segnato e i vecchi attracchi saranno considerati alla stregua dei vecchi silos per il cemento del molo di levante. Un’ulteriore perdita di un pezzo di memoria collettiva, nonostante il parere concorde di Autorità portuale e Assessorato comunale verso un restauro conservativo.
Un’altra battaglia persa per la Fonazione Mediterranea? Sembrerebbe di si. Non resta che consolarsi con le parole che Miguel de Cervantes mette in bocca all’Hidalgo Don Chisciotte: la derrota es el blasòn del alma bien nacida. (vv)
[Vincenzo Vitale è presidente della Fondazione Mediterranea di Reggio Calabria]