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Cesare Lanza e Giuseppe Bono

L’orgoglio della Calabria con il Premio Socrate all’AD di Fincantieri Giuseppe Bono

C’è stato tanto orgoglio calabrese nella cerimonia di consegna del Premio Socrate 2021 a Roma all’amministratore delegato di Fincantieri, l’ing. Giuseppe Bono. Calabrese di Pizzoni  (Vibo Valentia), manager di successo e di fama internazionale, l’ing. Bono nel ringraziare Cesare Lanza, l’ideatore del Premio Socrate, ha voluto soprattutto sottolineare l’orgoglio di essere calabrese, mettendo in evidenza come per i suoi conterranei – come è accaduto anche a lui – occorre il doppio dell’impegno e delle risorse personali per raggiungere i grandi risultati che, poi, non mancano mai. È il sentimento della calabresità tanto caro al poeta Corrado Calabrò (tra gli ospiti a Palazzo Altieri) che l’ing. Bono ha mostrato di avere dentro al cuore: il senso dell’appartenenza a una terra amara e aspra, che – ha detto a Calabria.Live – influenza il carattere del calabrese e lo prepara a sfide che possono apparire impossibile. Invece, ci sono tantissimi calabresi che hanno raggiunto posizioni apicali, di grande rilievo nel mondo del lavoro, delle istituzioni, dell’impresa, proprio perché hanno saputo mostrare competenza e capacità, ma soprattutto la voglia di vincere e superare pregiudizi e preconcetti. C’è solo da essere orgogliosi di essere figli di questa terra, ma un tempo la diffidenza nei confronti dei calabresi era molto forte. E lo stesso vale per la Calabria: chi la conosce se ne innamora.

Cesare Lanza, giornalista di lungo corso, autore televisivo, scrittore, è anche lui un calabrese che ha fatto “fortuna” fuori e lontano dalla sua Cosenza dov’è nato 79 anni fa. Quando ha ideato il Premio Socrate ha pensato a un riconoscimento che valorizzasse e premiasse il merito. In una società dove le competenze e le capacità spesso sono superate da spinte personali e scelte che rispondono più a logiche di clientela piuttosto che di efficienza e produttività, il Premio Socrate rappresenta un invito alla riflessione sul merito: sceglie persone, uomini, donne che hanno mostrato grande capacità in ogni campo, da quello imprenditoriale a quello artistico e culturale, e, più frequentemente di quello che si possa pensare, sono poco conosciuti, pur meritando un giusto apprezzamento per la propria attività. Il Premio Socrate accende un faro, spesso su personaggi che splendono già di luce propria, ma anche su emergenti e future promesse. Non a caso l’edizione 2021 ha premiato un giovane sardo che ha ben sei lauree Samuele Cannas. Tra gli altri premiati la giornalista RAI Paola Ferrari, l’amministratore delegato di Saipem Francesco Caio, la giovane ricercatrice e scienziata Teresa Fornaro, unica italiana scelta dalla Nasa per la missione Marte 2020 e un altro calabrese, l’ex magistrato Luca Palamara. La presenza di quest’ultimo (candidato a Roma) ha fatto disertare la premiazione al ministro Renato Brunetta (che era tra i premiati) e Lanza ha stigmatizzato tale decisione, sottolineando l’assoluta indipendenza e apoliticità del Premio. Una cerimonia sobria dove il vero protagonista è stato il merito e la grande capacità dei premiati di esprimere, nel loro messaggio di saluto, una carica vitale destinata alle nuove generazioni: l’impegno e la serietà nel lavoro – è stato fatto notare da tutti – sono l’ingrediente fondamentale per conquistare il successo nell’impresa, nelle professioni, nelle attività artistiche, dove capacità e competenza trovano, prima o poi, il giusto riconoscimento.

Premio Socrate 2021: i premiati

Cesare Lanza, la cui felice intuizione ha dato vita al Premio Socrate, ha voluto mettere in evidenza anche la sua “calabresità” con l’orgoglio di un figlio devoto d’una terra troppo spesso ingrata verso i suoi giovani, costretti ad andar via per mancanza di opportunità di lavoro, pur avendo tre Università che sfiorano l’eccellenza e sfornano fior di laureati che le regioni “ricche” e i Paesi furbi si accaparrano, a spese della regione che ha investito sulla loro formazione. Un segnale forte, anche quello del Socrate perché ai futuri professionisti di domani venga riservata la giusta attenzione per una crescita professionale adeguata: il lavoro nella propria terra – dopo un’esperienza anche all’estero – è il sogno di centinaia, migliaia di giovani calabresi che avranno modo di operare a casa propria e dimostrare i propri meriti e, perché no?, aspirare ai prossimi Premi Socrate. (s)