di FRANCO BARTUCCI – L’Università della Calabria ritorna alle origini, scegliendo di conferire agli studenti meritevoli e titolari di borse di studio degli alloggi in due alberghi di Cosenza e Rende in mancanza di una disponibilità nel proprio Campus residenziale.
Oltre cinquecento alloggi su tre mila disponibili e collocati all’interno del Centro Residenziale, con Presidente la prof.ssa Patrizia Piro, sono in fase di ristrutturazione e recupero.
L’Università, inoltre, sta cercando di reperire ulteriori posti letto per gli idonei non vincitori di borsa in attesa dei fondi statali e regionali. Lo rende noto lo stesso Rettore, prof. Nicola Leone, attraverso una nota diffusa dal Polo di comunicazione della stessa Università, nella quale si afferma che rimane nella governance dell’Università l’obiettivo di coprire al cento per cento il conferimento delle borse di studio agli aventi diritto.
«Una conquista – si afferma nella nota – assolutamente non scontata, assicurata lo scorso anno dall’investimento di 2,6 milioni di risorse proprie e dall’anticipo di 6 milioni nel bilancio l’Ateneo, che hanno completato i fondi statali e regionali che, per legge, sono destinati a tale scopo».
«Anche quest’anno l’università farà il possibile per garantire il raggiungimento di questo obiettivo, in un quadro però più complesso del passato perché la platea degli aventi diritto si è ampliata, l’importo della borsa è aumentato e le risorse statali e regionali non sono ancora arrivate. L’ateneo, intanto, ha già assegnato in tempi rapidi l’alloggio a tutti i vincitori di borsa di studio e ha garantito il posto letto anche agli idonei non beneficiari che già avevano una residenza lo scorso anno nel campus».
Il rettore Nicola Leone, insieme al delegato al Diritto allo studio, ha incontrato i rappresentanti degli studenti presenti in Senato Accademico e in Consiglio di Amministrazione, nonché il presidente del Consiglio degli studenti, definendo una serie di misure da porre in atto per alleviare i disagi degli idonei che non sono ancora beneficiari di borsa, dando loro le informazioni relative all’assegnazione dei posti letto aggiuntivi negli alberghi Royal di Cosenza e San Francesco di Rende. Nel frattempo, l’ateneo ha garantito il servizio mensa a tutti gli idonei selezionati dal bando del diritto allo studio, con e senza borsa.
Un’ulteriore misura riguarda il bando, riservato a studenti di anni successivi al primo, di collaborazione part-time per attività connesse ai servizi di ateneo: gli idonei non ancora assegnatari di alloggio (non beneficiari di borsa) potranno partecipare al concorso ed avranno anche priorità in graduatoria. Il monte orario si allargherà da 150 a 200 ore.
Un secondo bando, con un monte ore inferiore, sarà invece pubblicato ad hoc per gli studenti del primo anno, sempre idonei ma non assegnatari di alloggio. Durante l’incontro è stato spiegato pure il perché del numero di idonei non beneficiari aumentato in questo nuovo anno accademico.
Lo scorso anno accademico hanno ricevuto la borsa di studio ben 6.800 studenti per una spesa complessiva superiore ai 24 milioni di euro. Un budget a cui ha contributo, come detto, l’ateneo anticipando e investendo risorse proprie.
Quest’anno la situazione è ancora più complessa, perché abbraccia una platea più ampia di studenti: in osservanza al decreto 157/2021 del ministro dell’università e della ricerca, Maria Cristina Messa, infatti sono stati innalzati i limiti dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) e dell’Indicatore della situazione patrimoniale equivalente (ISPE) in modo da consentire a molti studenti in più di poter accedere alla borsa di studio. Inoltre è stato incrementato il valore degli importi delle borse di studio dall’anno accademico 2022/2023 che per gli studenti fuori sede, ad esempio, è passato da 1.700 a 3.400 euro (nell’incremento massimo per gli studenti con fascia reddituale più bassa). Se da una parte questo provvedimento è stato accolto con favore da molti studenti e dalle loro famiglie, dall’altra ha comportato un’ulteriore necessità, da parte dell’università, di ottenere maggiori fondi per coprire tutte le borse di studio. Fondi che al momento la Regione non ha ancora trasferito all’Unical.
A questo si aggiunga l’attesa anche per i fondi integrativi a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) non ancora erogati dal Governo, che ha integrato con 500 milioni totali il Fondo integrativo statale (Fis) per il periodo 2021-2026. Da qui l’impossibilità, da parte della governance, di assicurare da subito a tutti i beneficiari quanto dovuto. In questi giorni sono continue le interlocuzioni e i solleciti agli uffici della Regione per tentare di risolvere in tempi brevi la situazione. Inoltre il Rettore sta predisponendo un gruppo di lavoro che si occuperà in modo specifico dei rapporti con la Regione sul tema del diritto allo studio.
Almalaurea: metà dei laureati Unical hanno usufruito di borsa di studio, il doppio degli studenti rispetto alla media nazionale
Solo per avere un’idea della portata delle misure, i dati Almalaurea 2022 spiegano che il 51% dei laureati in un corso di laurea di primo livello dell’Unical ha usufruito delle borse di studio, ben oltre il doppio rispetto alla media nazionale (23%), perché – come rileva l’indagine – la fruizione è più diffusa proprio laddove è più elevata la presenza di studenti provenienti da contesti socioeconomici meno favoriti.
La copertura della borsa di studio tuttavia non è del tutto completa, nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, che l’hanno portata a superare il 97% degli aventi diritto, e non è omogenea su tutto il territorio nazionale: al Mezzogiorno, ad esempio, la percentuale dei borsisti sugli idonei è inferiore alla media nazionale. (fb)